Ambiente e Natura

Una piccola isola da bando europeo

di Martina Carannante

 



Sebbene Spinelli abbia immaginato la “sua Europa” nell’isola a noi vicina, Ventotene, con principi e ideali che ormai nel corso degli anni sono sempre più lontani dal progetto iniziale, sembra che qualsiasi cosa si faccia nella pubblica amministrazione debba passare per “bandi europei” e così anche delle piccole realtà come Ponza e Ventotene, che in Europa non hanno un peso specifico, devono subire quanto in generale accade.

Dopo questo ambizioso preambolo e il titolo altrettanto importante, il lettore medio, penserà: “Aaah! Finalmente quest’Amministrazione si è svegliata e ha aderito a un bando europeo per cercare una ditta che attui la riduzione del rischio idrogeologico a Chiaia di Luna??”

Il “sarago di porto”, invece, avrà pensato: “Aeh! he  visto che mo’ i pontili li mettono a bando europeo… Amm’ fernute ‘i campa’!?”

“’U zarrese” avrà gli occhi brillanti, perché penserà: “Ah! Hanno fatto il bando europeo per la ditta che deve sistemare Cala Fonte… finalmente jamm’ a’mmare!”

Eppure nessuno si è avvicinato neanche minimamente all’ultima mirabolante avventura dell’Amministrazione in corso, perché sì, è vero che di bandi importanti ce ne sarebbero da fare, ma il bando europeo è stato pensato per l’assegnazione del servizio mensa.

Tale servizio – in precedenza svolto dalla “Scardi Ristorazione” di Foggia, e a seguire dalla Ladisa, per cessione d’azienda (determina per l’assegnazione n° 156 del 3/04/2014, in cui si affidava l’appalto alla suddetta ditta per i futuri 5 anni) –  nell’ottobre 2019, a causa  di inadempienze della Ladisa (menù non rispettato, frequenti lamentele dei genitori per quanto somministrato ai bambini), veniva assegnato dal Comune di Ponza, con affidamento diretto, ad Assunta Scarpati del ristorante “A casa di Assunta” che già in passato aveva svolto egregiamente tale tipo d’incarico.

Assunta Scarpati garantiva, al costo di 5,40 € a pasto, escluso Iva:
– primo, secondo, contorno, pane e frutta, oltre a tovagliato, posate, piatti e bicchieri per i ragazzi;
– sanificante e bidoni per la pulizia pre e post mensa.
Il cibo veniva preparato nella cucina del ristorante e trasportato con apposito mezzo alle scuole; tale servizio, d’inverno, dava non solo vita ad un’attività isolana, ma anche lavoro a ben 5 donne del luogo [cfr. a integrazione di questo articolo anche uno scritto di Assunta Scarpati ripreso dalla sua  pagina Fb ndr].
Con l’avvicinarsi dell’apertura della scuola, giustamente si è pensato a riorganizzare il servizio mensa, peccato solo che anche questa volta è stato fatto nel peggiore dei modi:

– preparando un bando europeo e ponendo limiti con un fatturato globale di tre anni pari a 1.925.550,00 escluso di Iva si fa terra bruciata a qualsiasi attività di ristorazione isolana che volesse offrire tale servizio;

– stimando circa 148 pasti giornalieri, quando, dati alla mano, i pasti non sono più di 98 nei giorni normali fino a un massimo di 120 per i giorni con rientro.

Si poteva far tesoro degli errori passati, visto come si erano conclusi i rapporti con la Ladisa, e strutturare un bando sicuramente più a portata di isola e soprattutto basandosi su numeri concreti; tutto ciò invece fa pensare che questo bando sia stato fatto con un intento ben preciso, e soprattutto quanto sia forte la mancanza di una volontà politica a favore del made in Ponza e poco attenta alle necessità, ai servizi e alla forza lavoro isolana.

Nota dell’autrice – Gli atti ufficiali relativi sono reperibili sul sito del Comune di Ponza –  Non li riportiamo perché sono una marea, tra capitolato, determine e altro.

Scrive Assunta Scarpati:

Precisazioni sulla MENSA SCOLASTICA

Uso Facebook perché è il mezzo di diffusione più veloce… perché non mi piace che venga distorta la verità dicendo che “ Assunta ha la pancia piena e non partecipa alla gara”…

A dicembre dello scorso anno sono stata contattata dagli amministratori del Comune di Ponza perché il servizio mensa stava per finire e sulla scia dello scontento generale delle mamme mi hanno chiesto di intervenire con un affidamento di somma urgenza per effettuare la mensa fino a maggio per poi esplicare la gara d’appalto. Le condizioni che ho posto sono state due: effettuare il servizio nella mia cucina ed essere pagata. Il sindaco mi disse “Assunta noi non possiamo darti più di 5,40 € a pasto “ e io risposi che con quella cifra avrei assicurato un pranzo dignitoso ad ogni bambino.

Conservo ancora i messaggi dei bambini Nel quale dicevano
“cuoca questa pasta è squisssita!” Con tre S. E i tanti messaggi delle mamme che erano contente e soddisfatte.

Poi è arrivato il Lockdown e si è fermato tutto.
È uscita la gara di appalto a cui volevo partecipare Ma guarda caso… Non ho i requisiti!
Per partecipare alla gara bisogna aver fatturato negli ultimi tre anni UN MILIONE E OTTOCENTOMILA EURO ESCLUSO IVA…
Avete escluso me e qualsiasi altro piccolo ristoratore del posto.

Vivo qui, ho investito il mio denaro e la mia passione qui, ho dato lavoro a sei donne ponzesi per la mensa, vi ho dato nel momento del bisogno una grossa mano per il servizio….
Io non mi siederò sulla riva del fiume aspettando il cadavere del mio nemico…perché nella mia vita non ho e non voglio nemici…
Ma mi siederò sulla mia terrazza con le mie ragazze con un buon calice di rosso …brindando alla salute e all’unica faccia che ho.

 

cfr. commento di Biagio Vitiello

in f.to pdf l’atto amministrativo menzionato
determinazione n.317 del 21.08.2020 – Riqualificazione e messa in sicurezza piazzale Chiesa

4 Comments

4 Comments

  1. silverio lamonica1

    25 Agosto 2020 at 19:42

    A quelle condizioni solo Mc Donald’s può concorrere …

    • michelino

      25 Agosto 2020 at 20:39

      Gli “appalti pubblici” vanno fatti con i Boss nazionali…a Lecce la manutenzione elettrica nell’ospedale è fatto con una ditta di Milano…che poi assume operai locali…naturalmente il costo è triplo…

  2. vincenzo

    26 Agosto 2020 at 09:27

    Gli amici di Ponzaracconta compreso la compagine amministrativa, anche se con moderazione, da tempo, hanno preso distanza da questa esperienza della “Casa dei Ponzesi”. Quindi il gruppo di sinistra si ritira dalla “Casa dei Ponzesi” lasciando campo libero al gruppo di destra che fa scelte politiche di destra. Quel che mi meraviglia è il silenzio di Gennaro Di Fazio che invece di lanciare sfide future al dottore Biagio Vitiello dovrebbe pensare alla sua azione di uomo di sinistra in questa amministrazione sempre più sbilanciata a destra.

  3. Biagio Vitiello

    27 Agosto 2020 at 10:11

    Cara Martina,
    ho visto che sei una delle poche persone che criticano giustamente (sebbene l’abbiamo votata) gli atti di questa amministrazione, ma ti è sfuggito la Determinazione n 317 del 21/08/2020 (riportata in calce all’articolo), a firma del nostro segretario comunale. Tale determinazione tratta, tra l’altro, di un incarico dato ad un tecnico campano, quando – penso – si poteva dare benissimo ad un tecnico di Ponza o che lavora sull’isola.
    Perchè succede questo?

È necessario effettuare il Login per commentare: Login

Leave a Reply

To Top