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Una canzone per la domenica (107). “Settembre” di Alberto Fortis

di Silveria Aroma

 

[1]

Tolgo le mani dai fichi neri di Rita, metto in bocca un’altra mora raccolta nella via dei Conti, accelero il passo verso il mare…

Sono in ritardo! Come sempre, è la mia normalità. Se non mi distrae una farfalla, è una nuvola, se non sorge la luna è il sole che tramonta… tra una distrazione e l’altra lavoro perfino.
Sorrido, sudo. E su la mascherina, giù la mascherina! Sudata anch’essa.
Ma accetto, accetto l’invito della mia direttora preferita e faccio mio il testimone.
Cantiamo. Cantiamo una canzone che mi monta in testa quando il rosario di agosto passa la prima decina, e di lontano intravedo una vetta cui segue consueta una discesa dolce che sa di mosto e silenzio.

[2]

“Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare”, scriveva il poeta.

Ma no, io no.
“Le vendemmie che farò

Ahi settembre tornerò
Sono pronto e tocca a me
L’aria fresca soffierà
L’armatura non l’avrò
Ahi settembre partirò”, canto come Alberto Fortis nel 1981.

[3]
“Manifesto dell’eclettica musicalità di Alberto Fortis (bisogna vederlo suonare dal vivo per capire di che cosa stiamo parlando), Settembre è una canzone che fin dall’incipit al piano ci aveva catturati ancora bambini, ancora ignari della caratura internazionale di un lavoro registrato a Los Angeles con musicisti internazionali. Laddove l’omonimo disco di esordio del 1979, intitolato appunto Alberto Fortis, (nel mezzo l’incredibile Tra demonio e santità) era invece stato un lavoro tutto italiano nelle mani, con la partecipazione della PFM. Ed una serie di piccoli dipinti di canzoni entrate nella storia” – Indiscreto.

[4]

 

Settembre

Ahi settembre mi dirai
Quanti amori porterai
Le vendemmie che farò,
Ahi settembre tornerò.
Sono pronto e tocca a me,
L’aria fresca soffierà
L’armatura non l’avrò,
Ahi settembre partirò.
Mentre il giorno sparisce
Primavera verrà
Sara’ dolce e nervosa
Ma non mi scapperà
Salirò sul battello e non la fuggirò
Sarò avvolto per sempre e la bacerò
E i suoi lunghi capelli
Non li rivedrò più
Ahi settembre lontano,
Dalle un bacio per me.
La tempesta di neve non mi sorprenderà 
Ahi settembre che sarà.
Lascio tutto a te,
Dille del mio amore
Dille che se può
Io potrò aspettare
L’accompagnerò, dentro il mio giardino
Sempre la terrò,
Da vicino, sempre, sempre.
Ed un giorno mi disse
Entra ti aspetterò
Ma il nemico da sempre si cattura cosi’
Apri bene la porta,
Fallo entrare da te
Lei l’ha fatto settembre,
Lei l’ha fatto con me
E se nella tua testa un rasoio terrà
Taglierà i miei pensieri
Come e quando vorrà
Userà i suoi capelli,
Io la pettinerò
E prima che sia settembre il mio sangue darò
Lascio tutto a te….

 

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Ascoltare  l’intera canzone ininterrottamente è dura di questi tempi, soffermarsi sul testo è ancor peggio… tocca aspettare settembre!

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Dalla mia postazione passo il testimone a… Sandro Vitiello, scelgo te!