Ambiente e Natura

Nugae (4). Mamma gatto

di Pasquale Scarpati

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Un giorno dall’alto del balcone ho visto, in giardino, una gatta circondata dai suoi micetti. Avevano il pelo nero e bianco. Quello con le macchie più scure, forse il più curiosone, vagava più lontano degli altri. Un altro giocava con la coda della mamma , afferrandola con i piccoli artigli. Fino a che la mamma, forse stanca, non gli diede due… ceffoni: lo fermò prendendolo tra le sue due zampe.
Un altro invece grattava su un tronco d’albero alla maniera dei gatti quando vogliono identificare il territorio ed anche affilare le unghie: prendono due piccioni con una fava.
Più in là un gatto nero, forse il padre, stava disteso sotto l’ombra di un albero.
Vedendo quel quadretto familiare e pensando che fin da piccoli già si intravedono le differenze, anche tra gli animali, ho emesso un leggero sospiro. Nonostante la lontananza, immediatamente mamma gatto ha alzato la testa e mi ha guardato per un po’. Subito, però, ha ripreso a guardare i figli.
Meravigliato che, pur ad una certa distanza, mi avesse potuto sentire, ho ripetuto il sospiro. Questa volta mamma gatto mi ha fissato molto più a lungo rispetto alla volta precedente: forse avvertiva una certa preoccupazione.
Il gatto nero invece non se n’è dato per inteso: si è alzato, ha camminato un po’ e poi si è di nuovo fermato per farsi le “pulizie”.

La mamma è sempre vigile ed attenta, ansiosa e preoccupata, insegna ai figli lo stare al mondo.
Noi a quale gatto rassomigliamo..?

 

[Nugae (4) – Continua]

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