- Ponza Racconta - https://www.ponzaracconta.it -

Ragazzini allo sbando. Ogni anno la solita solfa

di Rosanna Conte

[1]

.

Ogni anno è sempre peggio.
Si sperava che col problema Covid i ragazzini mandati allo sbando non arrivassero a Ponza e, invece, ne sono venuti in tanti, troppi di più.
Di quanto hanno combinato hanno scritto giornali di tiratura nazionale, ma parecchio non è stato riportato.

Il chiasso notturno, lo sfottò mattutino al gruppo che faceva yoga sulla spiaggia a Giancos, la musica a tutto volume per mare, lo spostamento in massa con stivali tanto da dare l’impressione che fosse un esercito a scendere per la vecchia strada dei Conti, il furto di biciclette non hanno fatto notizia fuori dall’isola, ma hanno dato molto fastidio agli isolani, che normalmente cercano di riposare la notte perché lavorano intensamente di giorno, e agli ospiti che hanno scelto Ponza per staccare dallo stress cittadino.

Questa è solo una campionatura delle prodezze di cui questi minorenni sono soliti fregiarsi, orgogliosi e contenti di aver infranto regole, leggi e limiti di età.
Possibile che non si riesca ad arginare quest’orda che annualmente ci affligge?

Ogni anno si additano i responsabili: le discoteche romane che li organizzano, gli affittacamere ponzesi che, pur di guadagnare, danno loro alloggio, le forze dell’ordine che non sono mai sufficienti e non riescono ad avere rinforzi, l’amministrazione che non prende le dovute precauzioni, i bar che vendono a minorenni birre ed alcolici vari, i genitori che mandano i propri figli e figlie minorenni allo sbaraglio, senza capire che anche il più bravo ragazzo, a quella età, messo in un gruppo, si trasforma, si lascia trasportare e il gruppo diventa l’Orda.

[2]

Alcuni hanno motivato l’incremento dei giovanissimi a Ponza  con l’impossibilità di andare in isole appositamente attrezzate a causa del Covid-19.
Altrove, pare, che ci siano zone specifiche per discoteche e ubriacature varie, lontane da eventuali terreni pericolosi, accidentati, e dai centri abitati, dove questi giovanissimi possono fare quello che vogliono.

Ponza di sicuro non ne ha, anzi la piazza e il corso con i muretti sono molto pericolosi, le strade sono strette e acuiscono l’insofferenza con la facilità a dare spintoni e con i relativi fraintendimenti. E’ facile arrabbiarsi e diventare aggressivi.

E’ triste vedere che dei ragazzini considerano la nostra isola come luogo in cui l’illegalità può godere anche di impunità, ma è ancora più triste sapere che si diffonde sempre più l’idea che si diventa adulti solo abbandonandosi all’alcol, alla violenza, alla trasgressione delle leggi.
Il fenomeno è molto diffuso e non è semplice contrastarlo, visto che l’imitazione e il così fan tutti riguarda non solo i giovanissimi, ma intere generazioni massificate e poco propense a distaccarsi dal gregge.

Al di là del grande problema comportamentale, poiché ci sentiamo vittime e ce ne lamentiamo da anni, nel nostro piccolo, cosa possiamo fare? Quali iniziative dovremmo prendere per prevenire fatti del genere?

Certo gli interventi  individuali, che pure ci sono, restano isolati e poco produttivi. Sarebbero necessari interventi più ampi che vedano muoversi le forze dell’ordine e l’amministrazione, ma non nel mese di luglio, bensì dal mese di luglio dell’anno precedente a quello di giugno dell’anno successivo. Rintracciare chi organizza questi gruppi, controllare i canali di contatto con il tessuto locale, studiare le modalità di interdizione e produrre ordinanze chiare e specifiche di prevenzione di ogni invasione di ragazzini soli non dovrebbe essere complicato. Ovviamente col pieno sostegno di tutta la cittadinanza.

Forse fra i vari ostacoli ad una gestione del fenomeno c’è anche il nostro acuto individualismo.
Come ognuno si sta dando da fare per recuperare i mancati guadagni di maggio e giugno, e questo sta avvenendo alla grande, così può succedere che c’è chi pensa che aver trovato un equilibrio personale in questa faccenda, possa esimerlo da un vero impegno ad evitare lo scempio.
In fin dei conti, con questi ragazzini allo sbando, ci guadagnano in parecchi.

 

Foto: immagini di repertorio prese da internet (NdR)