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Lettera dell’Ammiraglio ai ponzesi in occasione dell’anniversario dell’affondamento del Santa Lucia

Comando Marittimo Sud
Il Comandante                                                                                                                                   

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Taranto, 21 luglio 2020

Gent.ma Sig.ra Mirella Romano,
Pres. Comitato delle Famiglie delle vittime
del piroscafo Santa Lucia,

Cari miei Ponzesi

 

Venerdì 24 luglio p. v. ricorre il 77° anniversario dell’affondamento del traghetto Santa Lucia ad opera di quattro velivoli militari della Royal Air Force del Regno Unito. Fu un evento tragico per l’intera Comunità Ponzese e per tutto il paese perché molti videro i propri cari perdere la loro vita in una tragedia della guerra.

Furono presumibilmente 105, le vittime di questo affondamento: uomini, donne, bambini, giovani e anziani che per motivi vari si trovavano come passeggeri a bordo del Santa Lucia diretti alcuni di loro alla vicina Isola di Ventotene e altri a Gaeta.

Questi passeggeri giustamente erano convinti che la guerra che diventava sempre più cruenta avrebbe sicuramente risparmiato un traghetto di linea che trasportava inermi passeggeri e che poco erano coinvolti con gli eventi bellici e invece non fu così e la guerra travolse anche loro attraverso quattro aerei da combattimento di Paesi Alleati che in quel periodo cercavano con ogni mezzo, di sconfiggere l’Italia e le potenze dell’Asse.

La tragedia si compì nonostante l’encomiabile comportamento del Comandante del Santa Lucia, il capitano di lungo corso Cosimo Simeone che cercò con abili manovre marinaresche di evitare l’impatto della nave con i siluri lanciati dagli inglesi ma che purtroppo non riuscì ad evitare l’affondamento rimanendo lui stesso prima ferito gravemente e poi senza vita.

Ricordo che il Santa Lucia prima di svolgere il suo servizio di traghetto di linea per le isole pontine era stata una nave ospedale della Regia Marina e durante il primo conflitto mondiale aveva contribuito a salvare migliaia di soldati. Avrei voluto col tutto il cuore essere oggi con Voi e ricordare questi nostri cari concittadini purtroppo il mio incarico istituzionale non me lo permette, sappiate però che vi sono molto vicino col cuore e con la mente.

E’ molto importante rievocare questi episodi che seppur tragici ci servono per comprendere meglio la realtà che viviamo.

È un modo nobile per onorare la memoria dei tanti, molti giovani che hanno sacrificato la loro vita per un ideale, costruire un Paese libero. Questi eventi celebrativi servono a ricordare a tutti, e specialmente ai più giovani, che il Paese e le sue libertà, così come oggi noi le viviamo, è il frutto dell’opera e del sacrificio di molti uomini, marinai, soldati, civili che ci hanno preceduto e che sono stati meno fortunati di noi, che vanno per questa ragione, onorati e ricordati. Il mio pensiero, la mia gratitudine e la mia immensa riconoscenza va a tutti i Caduti, i Caduti del mare e ai marinai che hanno sacrificato la loro vita per il Paese e tra questi sicuramente i Caduti del Traghetto  Santa Lucia.

Quando si è adolescenti e giovani non si dà molto credito ai racconti dei propri genitori o nonni, vengono snobbati, per usare un termine moderno, poi man mano che si cresce e aumentano le esperienze di vita vengono in mente e riaffiorano ricordi di nonni e genitori e ti fanno riflettere, ti fanno capire meglio la realtà in cui si vive. Questo episodio del traghetto Santa Lucia mi è stato più volte raccontato dai miei nonni.

Un abbraccio a Tutti voi.
Viva l’isola di Ponza e il suo Santo Protettore Silverio.
Viva i Ponzesi

Il Comandante Marittimo Sud
Ammiraglio di divisione Salvatore VITIELLO

 

L’originale della lettera dell’Ammiraglio, In formato .pdfLettera ai Ponzesi [1]

Nota della Redazione: in formato .pdf un breve curriculum: Cv Ammiraglio Salvatore Vitiello [2]