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Epicrisi 288. Un giorno dopo l’altro…

di Sandro Russo
[1]

 

Un giorno dopo l’altro / la vita se ne va…/
e la speranza ormai / è un’abitudine
(L. Tenco)

Così cantava Tenco che su pessimismo e tristezza la sapeva lunga… E così ho titolato io questa epicrisi settimanale, non tanto perché sia un tratto caratteriale dell’estensore, tutt’altro, ma perché tale mi è sembrata – o ho voluto leggere l’atmosfera generale degli articoli della settimana.

Non parlo ovviamente dei necrologi, che pure ci sono stati, di un ponzese, Antonio Mazzella [2] e di Romolo [3], che frequentava Ponza ed era molto conosciuto a Le Forna.
Parlo in generale, di occasioni che si stanno perdendo, irreversibilmente, da parte di questa Amministrazione immobile e afasica (per autorevolezza e nei rapporti con la popolazione). Tempo ne è passato… Il loro tempo che era nato ieri / è già lontano sull’orizzonte oh oh / …e non torneràaa aah aah aah…

[4]
Perché – come abbiamo fatto notare -, da noi si campicchia, si vivacchia (Ahi Totò..! dove sei?), mentre altrove – a Ventotene, tanto per dire – si organizzano attività [5] e si nuota [6], anche in questa estate [7] così diversa da tutte le altre! In piccoli luoghi non sospettabili di grandeura Sciacca, per esempio -, si fanno eco-Musei [8]!

[9]

Poi anche il diavolo ci mette lo zampino – “Padron ’Ntoni adesso era diventato del tutto un uccellaccio di camposanto, e non faceva altro che andare intorno, rotto in due, con quella faccia di pipa, a dir proverbi senza capo e senza coda: «Ad albero caduto accetta! accetta!»” (da I Malavoglia).
Tanto che La Casa dei Ponzesi ha dovuto smentire la Repubblica: A Ponza nessun caso Covid-19 [10]. E l’infelice battuta sull’esercito è stata subito amplificata oltremisura e strumentalizzata per fare sermoni da quattro soldi (addirittura con citazioni bibliche!): tutto fedelmente riportato (e commentato, il 13 luglio) in Rassegna Stampa [11].
E a sottolineare l’ordinanza [12] di qualche giorno prima, si è reso necessario un intervento in voce dello stesso sindaco:
Da temporeale.info del 17 luglio: Ponza, continuano gli assembramenti: l’appello del sindaco Ferraiuolo (Video) [13] 

[14]

Che poi… quello del Sindaco è il lavoro più ingrato del mondo!
Ricordo ancora una lezione di Educazione Civica di un ex sindaco di Ponza (faceta, ma non troppo, con un fondo di verità e di amarezza)
– Vedete – diceva – in Italia funziona così… che i due rami del Parlamento fanno le leggi, il Presidente le promulga, passano sulla Gazzetta Ufficiale e procedono oltre…  – Immaginate che vengano versate come in un imbuto – Oppure è il Governo che fa “Decreti Legge” – …e pure quelli vanno nell’imbuto – A cui si aggiungono le Regioni che anche emettono leggi, emanate dal presidente della giunta su decisione del Consiglio Regionale – Ma non è finita… – Anche la Comunità Europea fa la sua parte (purché non in contrasto con la Costituzione nazionale) – Tutto diligentemente scaricato nell’imbuto – Credete sia finita qui? …Nooo! – Poi ci sono i “suggerimenti” del Prefetti e le critiche dei giornali (perché di norma sono critiche, mai plauso) e tutti i “consigli” e le contumelie che i cittadini indirizzano a profusione al Sindaco – Pur se di natura diversa, anche questo materiale va nell’imbuto… che ne frattempo è diventato enorme… da qualche parte si deve scaricare… E dove va tutta questa roba?
– Eh!? …dove va? – chiedevamo tutti, stremati!
– Dove va? (…pausa ad effetto)
– Va tutto “in quel posto” al sindaco! (non usava proprio l’eufemismo, ma il senso si sarà capito!)

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Ma continuiamo con temi di interesse più strettamente ponzese:
– La laurea di Biagio Scotti [16];
– Il nostalgico ricordo legato a una foto del 1958 [17];
Il Pediatra di base a Ponza: una scelta di vita [18], di Gennaro Di Fazio
Piroscafo Santa Lucia [19], cerimonie per il 77° anniversario (in programma per il 23 e il 24 luglio);
– L’immaginifico racconto di Pasquale Scarpati [20] al nipotino: materiale prezioso per i barcaioli ponzesi da cui ho sentito raccontare le più strampalate storie sulle origini dei nomi isolani; 
– Note di ecologia isolana [21], di Biagio Vitiello;
– I tre “camei” della settimana di Franco De Luca: ’U viento nun se fa afferra’ [22] – Quattro amici a briscola [23] e De senectute. Siparietto [24];
– L’uso e l’abuso di Ponza come richiamo da “sbattere” in prima pagina [25] in un vibrante articolo di Paolo Iannuccelli;
– Un poco frequente utilizzo del sito: strumento di denuncia [26] (civile con possibilità/diritto di contraddittorio); inadempienze e disservizi [27].

[28]

In finale vorrei ricordare tre articoli che per motivi diversi mi hanno affascinato, questa settimana.

[29]

L’orgasmo del fascismo [30] – debutto sul sito di Fabio Lambertucci – attraverso la recensione di un libro-intervista di una maitresse che gestiva una “casa di piacere” gestita praticamente da palazzo Venezia: uno sguardo obliquo e un po’ pruriginoso sui ‘casini’ fascisti; ma anche in controluce (e nei relativi commenti) una risposta indiretta alle domande sulla condizione della donna in epoca fascista/nazista, suscitata da precedenti articoli.

[31]

Il libro di Emilio Iodice sul futuro [32] andrebbe letto e studiato… sempre nell’opzione ca nun vulimme fa’ comm’i struzz’… e entrarci con gli occhi chiusi e le orecchie tappate, in questo maledetto/benedetto futuro.

[33]

Una testimonianza universale. Liliana Segre [34]. È un pezzo con relativo video che ho messo io e non vorrei farne la pubblicità. Penso sia importante da vedere (far entrare dentro… e digerire).
Gli ultimi due articoli citati li ho sentiti molto collegati tra loro… Come se passato e ipotesi sul futuro agissero di concerto nel tentativo di spingerci a comprendere, di farci aprire gli occhi all’evidenza.

Su tutto una sensazione di già visto, già sentito… Una stanchezza.
Come di un tempo che si avvita su se stesso…

…E gli occhi intorno cercano / quell’avvenire che avevano sognato /
ma i sogni sono ancora sogni / e l’avvenire è ormai quasi passato