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Il libro di Emilio Iodice sul futuro

a cura della Redazione

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L’avevamo anticipato in un articolo di qualche giorno fa [1].
Emilio Iodice ha scritto Future Shock 2.0 nel 2012; il libro è stato pubblicato nel 2014. In esso l’autore ha previsto quasi tutte le cose che stanno accadendo oggi nel 2020, inclusi la pandemia e le turbolenze economiche che stiamo affrontando. Il libro è tornato ad essere molto popolare. Una nuova edizione dell’opera è stata appena realizzata e sarà presto pubblicata.
La richiesta fatta ad Emilio di farcene avere una recensione in italiano è stata presto soddisfatta.
La Redazione

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Era l’inizio degli anni ’70 quando tanti di noi sentirono per la prima volta la frase “sovraccarico di informazioni”, coniata dallo scrittore futurista americano, Alvin Toffler, nel suo importante libro, Future Shock.

Toffler si è concentrato sul pericolo delle moderne tecnologie in quel momento, processi digitali e di comunicazione che avrebbero avuto un impatto sulle culture globali per i decenni a venire.
Future Shock si riferisce in particolare al rapido trasferimento da una “società industriale” a una “società post-industriale” – spingendo il lettore a trovare somiglianze con la nostra attuale era digitale che si trasforma rapidamente in un mercato più personalizzato, momentaneo, “on demand”. Tali cambiamenti, sia allora che ora, hanno profonde conseguenze sociali, percepite come “inquietanti” man mano che le persone diventano sempre più sopraffatte, confuse e isolate a causa di una transizione così rapida.

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Future Shock 2.0 di Emilio Iodice, originariamente pubblicato nel 2014, ha fatto una prepotente ricomparsa sul mercato letterario di oggi, principalmente a causa delle sue narrazioni incredibilmente anticipatrici – che per la maggior parte si verificano nell’anno fittizio 2020. L’autore (nel 2014) delinea lo scenario geo-politico ed economico a sei anni nel futuro.

Egli congettura che la crescita economica moderna verificatasi dopo la fine del secolo – principalmente innescata dalla Cina – benché abbia portato dei vantaggi, non sia riuscita a affrontare le disuguaglianze nella distribuzione della ricchezza.

Una significativa disparità di reddito, in ultima analisi, suscita una profonda disconnessione tra i cittadini e i loro leader nazionali, riducendo la tenuta della società e dei governi (governance).
Nell’anno 2020 preso a termine di riferimento, il sistema politico americano sarebbe diventato oligarchico, deviando da quei principi democratici che in precedenza erano stati amati ed emulati in tutto il mondo, specialmente dopo la seconda guerra mondiale. Questo governo oligarchico si sarebbe costituito come risultato dell’ascesa e della concentrazione delle élite economiche e degli interessi imprenditoriali organizzati, rendendo i singoli cittadini in gran parte impotenti politicamente. Inoltre, l’autore prevede che l’ascesa e l’emergere della Cina come potenza economica avrebbe dominato i paesi in via di sviluppo, usandoli per esperimenti di economia politica, a suo totale beneficio finanziario, non considerandone le disastrose ricadute ambientali. Tali nazioni sarebbero state sottoposte a una successione di regimi dittatoriali, senza piena consapevolezza civile né possibilità di intervento della popolazione.

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Il libro si ricollega all’opera originale di Alvin Toffler nel proclamare che “la conoscenza è la maggiore fonte democratica di potere”, ma sarebbe sovvertita da una tendenza distopica sempre più nefasta.
Nella proiezione di Iodice, la legge marziale a livello nazionale sarebbe stata imposta con la sospensione dei diritti del Primo Emendamento della Costituzione americana (*) ; il coprifuoco sarebbe stato messo in atto e i governi avrebbero affidato alle forze militari il compito di stabilire l’ordine con ogni mezzo possibile.

Iodice dipinge l’anno 2020 come una involuzione progressiva in uno scenario da selvaggio West – un incubo distopico.
Molte delle previsioni del libro del 2014 si sono purtroppo avverate in una certa misura. Per esempio, si prevedeva che lotte senza precedenti si sarebbero verificate sul terreno dell’immigrazione, al confine meridionale degli Stati Uniti, fino a veri e propri omicidi di massa. L’immigrazione sarebbe aumentata in quanto i paesi in via di sviluppo non sarebbero stati in grado di affrontare adeguatamente la perdita di produttività, offrendo reti di sicurezza sociale adeguate. I barconi degli immigrati sarebbero state respinti sia da paesi spietati che dalla crudele oppressione delle guardie di frontiera nazionali.

Nel 2020 di Iodice, una serie di calamità legate al tempo avrebbe svuotato le casse del governo. I funzionari governativi sarebbero sotto costante minaccia di assassinio e le nazioni sarebbero giunte sull’orlo del fallimento.
Nel 2020, ci sarebbe stata una proliferazione di armi letali non registrate e di dispositivi incendiari incontrollati. La fame avrebbe prevalso. I consumatori avrebbero perso il loro potere d’acquisto e i livelli di disoccupazione sarebbero saliti alle stelle.

Altri indicatori di tendenza sono costituiti da:
una spirale discendente dei tassi di consumo;
ampie restrizioni commerciali alla Cina;
 l’imposizione di misure di austerità;
– debito sovrano
Tutto ciò avrebbe aggravato la recessione globale

L’evento scatenante che segnala un malessere e la fine della società in Future Shock 2.0 riguarda l’apertura delle economie globali a beni cinesi a basso costo e la dipendenza dai prestiti che si traducono nella doppia chiusura delle imprese manifatturiere, locali e nazionali.
La Cina si sarebbe fermamente trasferita nei paesi dell’Africa e dell’America Latina, avrebbe negoziato contratti per i prodotti finiti e le importazioni di minerali e inondato quelle nazioni con la propria forza lavoro qualificata e servile per costruire le infrastrutture di ogni nazione, ma su misura per le proprie esigenze.

Con la diffusione delle pandemie in tutto il mondo, gli alti tassi di disoccupazione, la recessione globale, i governi elitari e le proteste razziali – tutti previsti in Future Shock 2.0 – l’esatta preveggenza dell’autore incorporata in ogni pagina trasforma il 2020 in un resoconto di finzione, ma con una data precisa, di attività neocolonialista.
Iodice usa con accortezza alcuni personaggi immaginari all’interno del libro per dimostrare l’impatto del flagello del colonialismo moderno su tutto il mondo. Alcuni di questi personaggi includono:

Iodice prevede correttamente altri eventi mondiali che sembrano avverarsi nell’anno reale 2020, tra cui una devastante crisi finanziaria nella zona dell’euro, un’economia americana molto provata e una catastrofe ambientale mondiale. Altri eventi previsti per il 2020 in Future Shock 2.0 che potrebbero ancora avverarsi includono:

La descrizione di Future Shock 2.0 di un massiccio cambiamento sociale è raffigurata anche in quello che è comunemente conosciuto come il “grafico dell’elefante” (**).
Il grafico, che l’economista Branko Milanovic (***) ha reso popolare nel 2013, in realtà mostra la crescita del reddito per percentili della distribuzione del reddito globale nei due decenni che hanno portato alla crisi finanziaria mondiale del 2008. Il grafico, che imita la forma di un elefante, indica nella sua ampia sezione centrale l’aumento dei redditi, soprattutto sperimentati in Cina, India e altri beneficiari della globalizzazione – mentre il suo tronco in aumento riflette il grande arricchimento del top della popolazione mondiale (che costituisce solo l’1 % del totale).
In questo contesto, nella fascia di crescente segregazione economica si trovano i redditi stagnanti delle famiglie medie lavoratrici, americane ed europee, creando un fertile terreno, all’interno delle loro classi sociali, per le ribellioni populiste e l’eventuale abbandono delle tradizioni democratiche, apparentemente rese obsolete.

Le previsioni di Iodice si basano in gran parte su circostanze in cui l’avidità ha superato la logica, e le politiche di investimento sane sono state completamente abbandonate portando a un incubo burocratico e alla cessazione dei servizi essenziali regolari.

Questi scenari non suonano familiari in un modo inquietante?

A sostegno della sua narrazione immaginaria, l’autore interviene con le citazioni selezionate tra quelle dei leader mondiali che sostengono il suo richiamo alla consapevolezza e all’azione. Per esempio,

Come Alvin Toffler, Iodice esprime tuttavia ottimismo sottolineando che abbiamo ancora un certo grado di controllo del futuro. Riecheggiando le parole del suo predecessore, Iodice avverte che mentre il cambiamento è essenziale per l’umanità, il rapido cambiamento non deve essere sviato o accelerato. Come Toffler originariamente spiegava:

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…il nostro primo e più urgente bisogno, prima che possiamo cominciare a guidare con delicatezza il nostro destino evolutivo, prima che possiamo costruire un futuro ‘umano’, è fermare l’accelerazione fuori controllo che sta assoggettando le moltitudini alla minaccia dello shock da futuro, mentre, nello stesso momento dobbiamo intensificare il contrasto ai problemi collegati a lunghe guerre, intemperanze ecologiche, razzismo e alle oscene differenze tra ricchi e poveri, la rivolta dei giovani e il sorgere di una irrazionalità di massa potenzialmente devastante

Che azioni così necessarie e urgenti siano per essere intraprese, non è ancora dato di vedere.

Di Elizabeth F.R. Gingerich

Sinossi:
Il controllo del futuro è necessario per contrastare sia il previsto che il prevedibile: l’espansione dei tassi di povertà, l’aumentata dipendenza dai programmi sociali per alleviare la perdita di produzione e di posti di lavoro, rivolte sociali diverse da quelle di una volta; mercati azionari americani e internazionali che precipitano ai minimi storici per una combinazione di timori economici e psicologici; un degrado ambientale ininterrotto e crescente.
Senza una significativa e totale attenzione a questi problemi, il malcontento e le rivolte sociali, in associazione con i cambiamenti ambientali, conducono ad una previsione di catastrofe e caos.

Note (a cura della Redazione)

(*) – Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonché la libertà di parola e di stampa, il diritto di riunirsi pacificamente; e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti. Esso, inoltre, proibisce al Congresso degli Stati Uniti di “fare alcuna legge per il riconoscimento di qualsiasi religione”, il che ha reso questo emendamento un campo di battaglia delle guerre culturali della fine del XX secolo (fonte: Wikipedia).

(**) – Il grafico dell’elefante (Milanovic 2012-13) https://www.pietroichino.it/?p=43751 [6]

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(***) Branko Milanovic – Tra i più noti esperti internazionali sul tema della disuguaglianza. Già economista alla World Bank, è professore alla City University di New York. È autore del libro Ingiustizia globale (LUISS University Press, 2017)