Ambiente e Natura

Nuova tesi di laurea sul faro della Guardia. Quando la passione va oltre gli ostacoli

Presentazione di Enzo Di Fazio

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Le autrici di questo articolo, Erika Tiani e Cristina Casati, sono due giovani neolaureate in ingegneria edile e architettura del Politecnico di Milano.
Casualmente qualche anno fa, navigando su internet alla ricerca di spunti e notizie utili alla tesi cui stavano lavorando, si sono imbattute nel nostro sito.
Era il 29 maggio del 2018 quando, avendo scelto di utilizzare il faro della Guardia come elemento di discussione e progettazione della tesi, si rivolgono alla nostra Direttora, Luisa Guarino,  per avere informazioni inerenti al bando Valore Paese Fari in cui il nostro faro era stato inserito.
Luisa gira a me, “in quanto persona informata sui fatti”, la richiesta e da quel momento sono iniziati i contatti con Erika e la sua amica.
E pensare che non conoscevano né l’esistenza di Ponza, né dove fosse…
Il resto ve lo raccontano loro in questo scritto.
E’ bello sapere che il faro della Guardia abbia “stregato” queste due giovani professioniste e che, attraverso la loro tesi, riviva in un progetto di ristrutturazione, quasi ad alimentare un sogno.
I complimenti miei e della Redazione ad Erika e Cristina con l’augurio che il loro progetto possa fare tanta strada e.., perché no, prendere quella che porta al faro della Guardia
Enzo Di Fazio

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06.06.2020 una data perfetta che segna la fine di un lungo percorso di conoscenza e preparazione ma soprattutto di sacrifici e sforzi: ci siamo laureate in Ingegneria Edile e Architettura.

“Che argomento potremmo proporre per candidarci al programma di laurea?”
Ricercando on-line, tra mille pagine, un valido spunto…

Bando Valore Paese – Fari: è un bando pubblico proposto dall’Agenzia del Demanio e Difesa Servizi Spa, in collaborazione con gli Enti territoriali interessati, con l’obiettivo di disporre sul mercato beni di proprietà dello Stato da recuperare, sottrarre al degrado e valorizzare tramite progetti imprenditoriali innovativi e sostenibili. Che dici?”

Cosi iniziò il nostro percorso di tesi. A fine di una giornata passata a valutare, tra i fari candidati, quale potesse diventare il protagonista, l’attenzione fu catturata dagli splendidi scorci fotografici e dal particolare contesto in cui sorge il Faro della Guardia. Con innocente ingenuità scoprimmo l’esistenza dell’Isola di Ponza, una realtà inimmaginabile e ben lontana dal nostro abituale contesto milanese.

Purtroppo non sapevamo in cosa ci stavamo avventurando. Ottenuta l’approvazione del tema da parte del relatore, il Prof. Ing. Lorenzo Jurina del corso di Consolidamento di strutture, iniziarono i problemi poiché ci scontrammo con la complicata e fallata burocrazia italiana che, per quasi un anno, ci mantenne in un limbo d’incertezze sia per visitare il faro sia per accedere alla documentazione necessaria. Rimpallate da un ufficio all’altro e passando pomeriggi interi a chiamare numeri di telefono, nella speranza di qualche aiuto concreto, finalmente entrammo in contatto con il Capitano di Fregata Luca Angelo Pirola, della sede di Napoli, che ci accordò tutti i permessi necessari per effettuare un sopralluogo.

Il 27 novembre 2018 arrivammo a Ponza e in attesa della conferma, da parte del Sig. Montella, di accompagnarci al faro girammo in macchina l’isola in modo da conoscerla e osservarla in tutta la sua bellezza, amplificata dall’assenza di turisti, rendendola ancora più affascinante rispetto alle fotografie ricercate online.

Rimanemmo incantate dal variegato paesaggio, contraddistinto dal contrasto tra le bianche scogliere e l’azzurro del mare, dall’atmosfera poetica creata dalle case colorate del porto e dei centri abitati, dalle sfumature dei colori suggestivi della vegetazione dell’entroterra e dai meravigliosi panorami visibili dai punti più alti.

La straordinaria disponibilità degli abitanti di aiutare due ragazze sconosciute è stata una delle sorprese più belle, rendendo ancora più unica l’isola. Una sera incontrammo il Sig. Enzo Di Fazio che con estrema gentilezza e disponibilità ci raccontò l’infanzia di un bambino che del faro ne fece casa.

Nel sentire il racconto nacque in noi un’emozione unica che permise, chiudendo gli occhi, di poter immaginare e quasi rivivere da lontano quei momenti, ancora prima di visitare il faro, confermando la nostra prima impressione immaginaria di unicità ed estrema bellezza del luogo.
La mattina seguente iniziò il viaggio verso il faro attraverso un percorso non proprio facile ma la cui fatica fu ripagata.

Arrivate alla strada che costeggia il Monte Guardia, fummo colpite da come la maestosità e regolarità architettonica riesca a coesistere con l’imponenza e particolarità di un contesto solitario, dando origine a uno scenario d’indescrivibile bellezza.

Nonostante l’avanzato stato di degrado il Faro della Guardia mantiene l’aspetto di un severo protettore del mare che, con la scansione notturna del fascio luminoso, indica la corretta via ai suoi marinai. Varcato il grande portone in legno, la sensazione fu di tornare indietro nel tempo, i racconti del Sig. Di Fazio sembrarono prendere vita, quasi fu possibile vedere quel bambino che girava tra i corridoi per raggiungere la lanterna. Purtroppo con i numerosi atti vandalici sono stati derubati non solo oggetti ma veri e propri tasselli di un passato che è parte della storia di Ponza e dei suoi abitanti.

Se da un lato trasmette malinconia a causa del degrado, dovuto allo scorrere del tempo, dall’altro è possibile continuare a percepire, in ogni angolo, la storia che lo contraddistingue, avvertendo un senso d’incanto e fascino.

Tornate a Milano con mille fotografie, documenti e racconti capimmo che il nostro obiettivo sarebbe stato realizzare un progetto in grado di tutelare il passato, valorizzare il presente e proiettare verso un futuro di nuove occasioni e possibilità, ampliando l’attenzione non solo al faro ma anche al contesto naturale.

Idee dopo idee nacque un progetto di restauro e valorizzazione basato sul concetto di minimo impatto e rispetto della valenza storica, architettonica e paesaggistica.

Con piacere vorremmo ringraziare il Comune e gli abitanti di Ponza che resero piacevole il soggiorno, il Sig. Di Fazio che condivise ricordi di straordinaria unicità e il Sig. Montella che ci accompagnò nei giorni di sopralluogo.
Un apprezzamento, infine, anche al sito Ponzaracconta dai cui articoli sul faro della Guardia spesso abbiamo tratto elementi e notizie utili ai nostri studi.

Nota della Redazione: Qualche anno fa, un’altra ragazza, Chiara Fronta (figlia di ponzesi), si è interessata del faro della Guardia elaborando, con la tesi di laurea in architettura (leggi qui), un progetto di riqualificazione e ristrutturazione.
A conferma delle emozioni che ha sempre provocato un viaggio al faro ricordiamo qui il bello articolo “Un’incantevole avventura al Faro della Guardia” inviatoci nell’occasione da Chiara.

1 Comment

1 Comment

  1. Rita Bosso

    8 Luglio 2020 at 10:34

    Vabbè, ma qualche parola sul progetto?

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