di Rita Bosso
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Ieri sera un unico mesto pensiero si è intrufolato nelle teste di tutti quelli che hanno qualche legame con Ponza, ovunque fossero: come sarà l’entrata di san Silverio quest’anno? Senza ammuina che magicamente si spegne all’arrivo della barca, senza la folla che si pressa nei pochi metri della spiaggia di Santa Maria, senza luci … no, non si poteva sopportare. Perfino in tempi di guerra non lo si era sopportato; la sera, piccoli fucarazzi di fascine venivano accesi all’inizio della novena e punteggiavano il buio.
L’ordine è partito perentorio: “Guagliu’, appicciamm’ ‘i luce”, poi è stato tradotto e diramato via social.
Immediatamente si sono accesi i lumini: sull’isola, in terraferma, ovunque … e la festa è iniziata.
Aggiunte a cura della Redazione
Trasferiamo sul sito le foto, sempre relative alla sobria cerimonia di stanotte, inviate dai volontari della Protezione Civile attraverso Sandro Romano
Alex Balzano
10 Giugno 2020 at 08:46
Caru vicchiarielle nuost’,
chist’anne è n’anne tuost’…
Vulesse ca ambress’ tutte furnesse,
comme e ‘na sbruffesse…
Chist’anne ce s’è mis’ u viruss,
ma l’adda ave’ ind’u muss…
Pure ca si arèt nun te putimme veni’,
tiene a capi’ ch’ambresse tutte adda furni’
Amen
La Redazione
10 Giugno 2020 at 09:47
Trasferiamo sul sito, in calce all’articolo di base, altre foto – sempre relative alla sobria cerimonia di stanotte -, inviate dai volontari della Protezione Civile attraverso Sandro Romano