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Epicrisi 282. Incerti, timidi arcobaleni. Ogni tanto ci ripenso, alla notte di Capodanno 2020, quando tutti ci siamo scambiati “fervidi” Auguri di Buono e Felice Anno Nuovo, mentre quello Vecchio passava le consegne allo sgambettante fantolino delle poesie di Angiolo Silvio Novaro o della prima pagina della Domenica del Corriere (illustrazione di Walter Molino). Invece l’ineffabile “anno bisesto” ci ha portato i regalini che sappiamo e ancora non la fa finita, tra pandemie, guerre, carestie e sconvolgimenti climatici. D’altra parte è il destino di chi legge il giornale tutte le mattine – o comunque segue l’attualità (per non parlare degli orridi telegiornali) – quello di sviluppare una certa quota di ansia e depressione e di avere la tendenza a farsi carico di tutte le storture del mondo. Come meccanismo di (auto)difesa, relega in un angolino della sua mente le cattive notizie, e registra quelle buone. E’, più o meno consciamente, il criterio usato per stilare questa “epicrisi” sugli articoli della settimana. Per dire… le notizie sono tutte là, basta scorrere la Rassegna Stampa o le schermate dei titoli; ma io preferisco scrivere di quelle in qualche modo gradevoli e positive.
Il più classico (e metaforico) “segno di pace” tra gli eventi atmosferici è l’arcobaleno comparso ieri a Ponza, nel pomeriggio avanzato, dopo la pioggia della mattina presto e la mareggiata. A proposito, quanti dei nostri lettori hanno notato il valore aggiunto alla Rassegna Stampa dalle foto di Silveria Aroma, Rossano Di Loreto, Biagio Vitiello, Dimitri Scripnic, Anna Maria Mazzella, Eugenio Vitiello e alcuni (ignoti, mattinieri) operatori della Protezione Civile? Spesso in tempo reale e con uno sguardo “non da cartolina” sulla nostra isola. Li ringraziamo del loro contributo, che a volte vale quanto un articolo.
Evidentemente nei miei gusti – arcobaleni su un dissestata realtà – spettacoli, rappresentazioni, film e letteratura la vincono sulla cronaca spicciola. Non se ne abbiano a male gli estensori dei relativi articoli. In redazione leggiamo tutto, e pubblichiamo la gran parte dei contributi che ci giungono. La Rassegna Stampa tutte le mattine ci dà una discreta strigliata (nel senso di brusca immersione nella realtà di Latina e provincia): incidenti, regolamenti di conti, liti comunali e condominiali… e via deprimendo. È così strano che uno cerchi sollievo altrove? Nel tenero personaggio di Renato Rascel, per esempio, proposto da Franco Zecca per Una canzone della domenica; nel florilegio di spettacoli teatrali elencati da Tano Pirrone e disponibili per la fruizione gratuita on line. O nella recensione del libro di Marta Barone, di Paola Di Mambro. Al riguardo, il personaggio oggetto della partecipata ricerca della figlia, Leonardo Barone, l’ho conosciuto negli anni universitari, a Medicina, insieme a molti altri che nel prosieguo degli “anni di piombo” fecero la scelta della lotta armata “fuori dal sistema”. Cosa mi tenne fuori da quel giro ancora me lo chiedo. Forse un’indole poco guerrafondaia e un padre di vecchia militanza politica (era un socialista della prim’ora). Ancora degli arcobaleni della vita fanno parte l’amicizia e i ricordi. Come nel carteggio in versi tra Franco De Luca e Dante Taddia o nella (quasi) commovente dichiarazione d’amicizia di Silverio Guarino nei confronti di Gennaro e di me stesso. C’è che un bel pezzo di vita fatta insieme – e negli anni dell’infanzia-adolescenza ancor di più – sono un collante formidabile, a prova di disgiunzione. A Silverio dedico questa strofa di una canzone dei Beatles (Two of us – da Let it be, 1970): Begli arcobaleni sono anche i ricordi: ancora Silverio Guarino in Seagull, il fuoribordo-killer di Carletto Sandolo (…due pericoli pubblici in una barca sola!); mentre una parentesi a parte riguarda la proposizione by Tano di un vecchio numero di Mondo Sommerso (luglio 1980).
Cinema & arti visive: mio “arcobaleno” preferito. Stavolta sul sito non se n’è scritto neanche tanto, a confronto con altre settimane. Tocca giusto il tema Patrizia Montani, seguendo il suo interesse per i problemi dell’infanzia: Gianni Amelio. Un posto al cinema. Ma volevo soprattutto ricordare un post dalle lettere ad Augias, da la Repubblica, riportato a commento della ricorrenza del 2 giugno. Da esso è evidente come anche un grande giornalista richiama le date storiche dai film che lo hanno segnato, analogamente a quanto proponiamo sul sito ne “La storia raccontata dai film”.
Sicuramente molti altri articoli di interesse hanno arricchito la settimana di Ponzaracconta e che il lettore potrà riguardare secondo interessi e inclinazione: le cronache sulla politica locale ormai assurte alla dimensione del sogno, le raffinate traduzioni di Silverio Lamonica, le divergenze di opinione sulle finalità di un’Associazione su cui è stato presentato un bel filmato a inizio settimana;
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