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Primi turisti…di Francesco De Luca . Scendevo in piazza, un gruppo di giovani romani mi precedeva. “Ah… volevo dirvi – ha esordito uno di loro – qui uno su due ponzesi si chiama Silverio… si chiamano tutti Silverio…” Ho pensato con rammarico che quest’anno la festa di san Silverio non avrà la celebrazione che le ha fatto conquistare un posto d’onore nella tradizione e nella storia di Ponza. Ordunque san Silverio nella sua cornice appariscente e popolana subirà una menomazione ma non vacillerà la sua forza aggregante. Come ha evidenziato quel giovane romano: “qui a Ponza uno su due si chiama Silverio”. Ed io coniugo questa affermazione come un’attestazione di ‘appartenenza’. Che il Covid-19 non riuscirà a scalfire. San Silverio e l’Immacolata – Chiesa SS Trinità di Ponza, Non sono un fanatico del Santo e non penso di avvalermi della sua protezione per distinguermi dagli altri umani, ma la conoscenza della storia della mia isola mi fa essere orgoglioso di sapere che la gente ponzese si ritrovi unita, aldilà d’ogni differenza economica, sotto la figura di san Silverio. Esempio umano di rigore morale, di coraggio e di tenacia. Non so a voi ma a me capita, quando incontro nei titoli di rubriche televisive e negli articoli sui giornali, il nome di Silverio, di inorgoglirmi. A vuoto perché lo faccio indipendentemente da quello che ha fatto o da quanto si riporta. Mi inorgoglisco perché, a torto o a ragione, lo unisco alla gente ponzese, e ne traggo vanto.
NdR – Per un approfondimento sui dipinti del maestro Valiante esistenti nella Chiesa di Ponza segnaliamo l’articolo di Sandro Russo “I dipinti del maestro Valiante nella Chiesa di Ponza“ Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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