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Strage di Capaci (1). Dal Liceo Artistico di Latina il video per l’anniversario

di Luisa Guarino
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“Un’idea non la spegni come le candele”

Anche quest’anno, in occasione del XXVIII anniversario della strage di Capaci, la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone ha indetto un concorso riservato alle scuole per il progetto “Li avete uccisi ma non vi siete accorti che erano semi”.
In quest’ambito, il Liceo Artistico Statale di Latina, dirigente scolastico Walter Marra, ha realizzato un video che contiene un brano musicale originale e immagini particolarmente significative e toccanti, che ha molto colpito i membri della Fondazione, i quali contano di pubblicarlo sui propri canali social.
Il progetto è stato realizzato dalla classe VD (indirizzo audiovisivo e ambiente-grafica), insieme a un alunno della III A, Diego Formisano (indirizzo audiovisivo e multimediale), ed è frutto della partecipazione degli studenti anche in questo periodo di didattica a distanza. 

Il progetto svolto a scuola, dal titolo “Casa comune e non cosa nostra” è stato coordinato dalla prof Emanuela Macera, docente di storia e filosofia, nel periodo febbraio-marzo 2020, per poi proseguire nelle attività di didattica a distanza. Dopo aver affrontato, in lezioni frontali propedeutiche alla realizzazione del materiale con cui concorrere al bando, l’analisi del fenomeno mafioso sul territorio della provincia di Latina e del sud pontino, nonché approfondimenti guidati anche dal materiale offerto dal portale Fondazione Falcone, è stata data agli studenti la possibilità di realizzare una propria rivisitazione del tema attraverso lo strumento della musica e del linguaggio iconico-visivo.
I ragazzi hanno composto (testo e musica) e interpretato una canzone (cantante Romiel Tolete), dal titolo “Vivi per noi” (Se spegni un uomo non spegni un’idea), e nella didattica a distanza hanno prodotto un video (Diego Formisano classe III A).

La sospensione delle attività didattiche ha impedito di realizzare un videoclip con la presenza di tutti gli studenti, come si era pensato di fare nella fase iniziale, e la registrazione del brano con mezzi più professionali, che avrebbero reso necessario il loro spostamento presso uno studio di registrazione.
“Il filosofo Martin Heidegger – aggiunge la prof Macera – ha consegnato a tutti noi il significato della parola ‘cura’ in rapporto al nostro modo di esser-ci nel mondo, come ciò a cui l’uomo appartiene ‘per tutta la vita’, come compositum di corpo, terra (humus) e spirito. Abbiamo partecipato al concorso – conclude – avendo ben innanzi questo significato da imparare e trasferire al tema oggetto del bando”.
Nella parte finale del video, che dura 3’43”, un ragazzo prende uno dei tanti biglietti appesi all’albero di magnolia, ‘l’albero di Falcone’, e anche noi insieme a lui ne leggiamo il contenuto. C’è scritto: “Li avete uccisi ma non vi siete accorti che erano semi”.

 

File .mp4