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C’è ancora speranza

di Francesco De Luca
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L’Amministrazione che governa attualmente l’isola di Ponza è figlia dei desideri e delle aspettative di tanti che, come me, hanno aderito al progetto politico e hanno contribuito ad insediare sul Comune coloro che dovevano realizzarlo.

Una compagine di persone di varia estrazione politica, cementata intorno alla lista che doveva levare la bandiera di Ponza e dei Ponzesi e farla garrire ai venti.
C’era entusiasmo e c’era unità, seppure diverse fossero le anime politiche riunite assieme. Mancavano tanti altri fattori che potessero dare all’azione amministrativa una direzione e una azione sicure.

Non è questo il tempo per soffermarmi su queste carenze perché il preambolo mira a suggerire una strada per riprendere l’entusiasmo e l’unità persi.

Penso di interpretare il pensiero di Sandro Vitiello, di Vincenzo Ambrosino, di Giuseppe Mazzella. Non è una cordata giacché ognuno percorre la sua strada culturale e politica per cui non v’è nessuna intenzione sottaciuta. C’è, al contrario, la consapevolezza che, in questo momento di ‘rinascita civile’, provocata dalla pandemia, un tentativo di ridare fiato all’entusiasmo e all’unità di partenza, vada fatto.

L’isola vivrà presto un periodo di grande disagio economico che si rispecchierà in una insoddisfazione sociale che, sono certo, darà segni di sé (in modi che non riesco a prevedere).
Come provvedervi? Ecco la proposta: con una ‘chiamata generale alla solidarietà’. Gli isolani hanno bisogno di credere che ci sono concittadini che hanno a cuore il ‘bene comune’. Queste persone ci sono, stanno in mezzo a noi e si aspettano che l’Amministrazione si apra al dialogo e alla collaborazione.

Il tono che sto usando è di un preveggente, ed è certo che non lo sono e non mi vedo tale, ma il futuro non si può affrontarlo con il risicato resoconto della pratica da gestire, delle telefonata in Regione, della promessa ventilata dal funzionario d’occasione. Occorre ri-saldare l’unione cittadini-Amministrazione.
Il primo passo, a mio vedere, sta nella ‘chiamata generale alla solidarietà ’. Da essi emergeranno progetti, iniziative, fatti amministrativi.

Non mi dilungo su ciò che potrebbe innescarsi, preferisco rimanere ancorato al presente. Qui ed ora bisogna dare avvio ad un rinnovamento nella gestione amministrativa.
So che ci sono orecchi e intendimenti aperti a questo passo, come so che ostacoli e chiusure sono altrettanto presenti.
Spero di poter vedere la compagine di partenza, sorridente e speranzosa, come nella primavera del 2017.
Che questa, nata nel 2017, non sia bollata come un’occasione perduta.