di Silverio Lamonica
Non bastavano le diatribe già in atto per vivacizzare la vita isolana; in questi ultimi tempi, si è aggiunta anche la polemica dei componenti della Pro Loco di Ponza nei confronti del Comune. “Se l’Amministrazione Comunale non ci ascolta, allora chiudiamo i battenti e amen”. Questo è più o meno il succo del casus belli (giusto per restare in tema di latinorum).
Per rendere più efficace l’illustrazione dell’argomento, ho immaginato di tornare in classe tra i miei alunni di quinta elementare della scuola di Santa Maria, dove una trentina di anni fa, o giù di lì, si concluse la mia carriera di maestro elementare. E volentieri rispondo alle loro domande che a turno mi rivolgono.
Immagino pure che la “lezione” avvenga ai giorni nostri, via streaming a causa del Covid-19 per cui, di tanto in tanto, c’è qualche domanda più complessa da parte di qualche genitore da casa. Quindi, via con le domande.
- Cosa significa Pro Loco?
Lo dice la parola stessa: A favore del luogo (dal latino). E su questo non ci piove, lo sanno tutti, dal primo cittadino all’ultimo (in ordine alfabetico e non).
- Cosa sono le Pro Loco?
Sono delle Associazioni locali, formate da cittadini che vogliono promuovere e sviluppare il proprio territorio, attraverso mostre, spettacoli, sagre paesane, visite guidate al patrimonio storico-archeologico-ambientale e tante altre belle iniziative…
- Ma per fare questo non basta il Comune?
Diciamo che “danno una mano” al Comune, impegnato in altri problemi e servizi essenziali: la salute pubblica, l’istruzione e l’assistenza sociale, le opere pubbliche e private, i trasporti e i collegamenti, lo stato civile e l’anagrafe…
- Sono sempre esistite le Pro Loco?
No, la prima Pro Loco risale al 1881 e si chiamava Pro Pieve Atesino, un Comune del Trentino e, successivamente, sorsero altre associazioni simili, in altri comuni e si chiamavano sempre Pro seguito dal nome del Comune. Nel 1919 nacque l’Ente Nazionale Italiano per il Turismo (ENIT) e le Pro Loco cominciarono a diffondersi su tutto il territorio nazionale.
- Quindi anche a Ponza?
No, perché Ponza, essendo luogo di domicilio coatto prima e di confino politico poi, fu tagliata fuori dai movimenti turistici assieme a Ventotene, diversamente da Ischia e Capri. A proposito di Capri, pensate che lì il turismo cominciò ben 29 anni prima della nascita di Cristo con Cesare Ottaviano, diventato poi imperatore col nome di Augusto e proseguì con l’imperatore Tiberio… invece a Ponza e Ventotene quei medesimi imperatori vi mandavano in esilio i loro parenti e altri nobili caduti in disgrazia e poi tanti martiri cristiani!
- Ma Ponza quando ebbe la Pro Loco?
A Ponza l’Associazione Pro Loco nacque circa 70 anni fa verso il 1953 – 54. Allora, non essendo ancora nate le Agenzie Turistiche, si occupava soprattutto di procurare i clienti agli affittacamere. Lo fa ancora adesso, ma in maniera ridotta e riservata ai soci titolari di B&B, Case vacanza, alberghi ecc.
- Oggi a Ponza la Pro Loco come funziona?
Sappiamo che l’Associazione Pro Loco è formata dai soci che eleggono il presidente, il consiglio direttivo, altro organismo è formato dai revisori dei conti che valuta la legittimità del bilancio annuale. Per essere soci bisogna versare una certa somma che serve a far funzionare l’Ufficio turistico, dove c’è un’impiegata che dà le informazioni ai forestieri che vi si recano, oppure attraverso il telefono o via email. Poi ha una guida turistica che accompagna i visitatori alle cisterne romane, alle necropoli, a Zannone dove ci sono i resti del monastero e in altri luoghi della nostra bellissima isola. Inoltre provvede a far ripulire le spiagge, ad abbellire le strade anche con vasi di fiori…
- Ma per fare tutto questo, bastano i soldi che versano i soci?
I soldi che versano i soci non bastano. Però la legge che ha previsto le Pro Loco e gli Enti del Turismo, stabilisce che ci siano contributi da parte dei Comuni che usufruiscono della “tassa di soggiorno”, nel nostro caso della “tassa di sbarco”. Però già da qualche anno la Pro Loco di Ponza ha in gestione le visite alle cisterne romane: ogni anno i visitatori sono diverse migliaia e pagano alla Pro Loco un biglietto d’ingresso.
- Però il funzionamento di queste Associazioni richiede molto impegno e professionalità, come si può pensare di affidare alla spontaneità di un gruppo di cittadini (per carità molto volenterosi e fanno davvero miracoli) e non pensare a dare loro una veste giuridica più confacente, considerato che oltre il 20% del Pil nazionale si ricava dal turismo? [ovviamente la domanda viene posta da un genitore].
Per la verità il turismo rappresenta il 13% del Pil italiano, secondo le stime dell’Enit (Ente nazionale italiano del turismo), sempre un fattore di tutto rispetto. Certo, se si rendesse più incisiva oltre che capillare la rete delle Pro Loco, dando loro una veste giuridica più precisa, prevedendo la loro conduzione da parte di figure professionalmente più preparate e opportunamente selezionate, ne andrebbe a guadagnare ulteriormente la qualità del nostro turismo (già di per sé “di qualità” dal punto di vista professionale). Tuttavia, allo stato attuale esiste la “Legge Quadro sul Turismo 217/83” che fa delle Pro Loco i nostri principali enti pubblici di riferimento in materia di turismo, anche se esistono norme che variano da regione a regione. Inoltre bisogna precisare che da parte dello Stato c’è la volontà di dare “una sistemata definitiva” alle Pro Loco; già il Senato ha approvato una nuova “legge quadro”, ora all’esame della Commissione del Turismo della Camera dei Deputati, che fornirà nuove indicazioni e sancirà un riconoscimento definitivo delle Pro Loco.
- Ora abbiamo saputo che a Ponza non c’è più l’ufficio della Pro Loco: poteva essere chiuso?
Innanzitutto bisogna precisare che la Pro Loco di Ponza ha chiuso l’ufficio turistico come forma di protesta nei confronti dell’Amministrazione Comunale che (a suo dire) trascura i problemi fondamentali che sono alla radice del “turismo di qualità” e che è stato elencato in una dettagliata lettera indirizzata ai soci (leggi qui – NdR).
Ma detto questo, torniamo alla Legge Quadro 2017/83 e più precisamente all’art. 4 Organizzazione Turistica Regionale, dove si stabilisce che:
- Le Regioni e le Province Autonome provvedono alla costituzione di “Aziende di Promozione Turistica” (Apt). Le Aziende provvedono, previo nulla osta della Regione, ad istituire uffici di Informazione ed Accoglienza Turistica (Iat).
- L’uso della stessa denominazione I.A.T. può essere consentito anche agli uffici di informazione delle Pro Loco.
Ora, secondo me, il punto è proprio questo: l’Ufficio di Informazione Turistica della Pro Loco di Ponza, ha la denominazione di Iat (Informazione e accoglienza turistica) previsto dalla Legge che abbiamo appena citato?
Se sì, non credo che poteva essere chiuso dall’oggi al domani, sia pure per motivi di un “certo rilievo”; penso che si commetterebbe il reato di “interruzione di pubblico servizio”. In caso contrario, in forma di protesta, lo si potrebbe anche fare, ma – intendiamoci – per un periodo transitorio. Non dimentichiamo che molti soci hanno interesse affinché l’ufficio resti aperto, non fosse altro perché la Pro Loco funge – nel loro caso – anche da agenzia turistica che procaccia i clienti per il proprio esercizio di affittacamere, B&B, alberghi ecc.
E poi che senso ha differire le telefonate al Comune, già di per sé in affanno nel portare avanti i problemi di ordinaria amministrazione? Per dimostrare al turista che telefona l’inefficienza del Comune di Ponza, così “ci si ride sopra”? Senza pensare che il ridicolo cade sull’isola intera! E questo non sta affatto bene!
Infine, per dirla tutta, questa assurda diatriba non fa che danneggiare ulteriormente l’immagine della nostra isola, già in grave sofferenza – come tutta Italia e il mondo intero – a causa di questo guaio enorme che ci è capitato tra capo e collo: il Covid-19.
NOTA: Le notizie sono state ricavate dalle seguenti fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Pro_loco
https://www.unioneproloco.it/unpli/gestione-pro-loco/leggi-2/legge-quadro-sul-turismo/
vincenzo
19 Maggio 2020 at 07:32
Bravo Silverio, operazione didattica buona per innescare un dibattito serio.
Spero che a rispondere alla lezione del maestro siano nell’ordine prima l’ex presidente della Pro-Loco e poi il sindaco o il delegato al turismo.
Tommaso Andreozzi (intervento della Redazione)
19 Maggio 2020 at 16:32
Quale importante segno di vita (e di dialogo) da parte del CdA della Pro-Loco di Ponza, abbiamo scorporato il lungo scritto di Tommaso Andreozzi dai Commenti e lo riportiamo come articolo a sé, sperando che l’autore non se ne dispiaccia.
La Redazione
silverio lamonica1
19 Maggio 2020 at 16:47
Caro Tommaso, ti ringrazio infinitamente per le precisazioni in merito alle leggi che riguardano le Pro Loco. Purtroppo il motore di ricerca internet mi ha fornito dati alquanto obsoleti. Per cui non mi resta che scusarmi, anche se il mio intendimento era quello di porre in evidenza l’importanza che rivestono le Pro Loco nell’economia di un Paese a vocazione turistica qual è l’Italia e di conseguenza quanto sia importante il buon funzionamento della Pro Loco in un’isola come Ponza, dove il turismo è arrivato in notevole ritardo rispetto a tante altre località italiane (non a caso ho fatto riferimento a Capri). Proprio in considerazione del fatto che il turismo a Ponza è arrivato appena 70 anni fa, dovremmo avere tutti comportamenti ben più responsabili affinché la nostra offerta turistica si qualifichi sempre di più, non solo per consolidare la posizione raggiunta, ma per migliorarla sempre di più. Purtroppo le discordie tra cittadini e, soprattutto tra l’Associazione che rappresenti ed il Comune, vanno nella direzione opposta. E’ questo, principalmente, ciò che mi preoccupa e credo che preoccupi non solo me.
Condivido pienamente la tua saggia conclusione e spero anche io che si arrivi ad una positiva unità di intenti per una proficua ripartenza.
silverio lamonica1
19 Maggio 2020 at 19:49
Un’ultima considerazione. La Legge Regionale n. 13 del 6.08.2007 (Organizzazione del sistema turistico laziale), per quanto riguarda i servizi di informazione ed assistenza turistica, in sostanza ha recepito quasi in toto l’art. 4 della Legge Quadro 2017/83. Infatti recita:
Art. 14 (Servizi di Informazione ed Accoglienza Turistica)
1. Le Province ed il Comune di Roma organizzano sul territorio di propria competenza servizi di informazione ed accoglienza turistica , di seguito denominati IAT …
… …
4. La gestione degli IAT può essere svolta dalle Province e dal Comune di Roma anche mediante convenzioni con le Associazioni Pro Loco.
Art. 15 Pro Loco (ricalca in sostanza ciò che viene stabilito a proposito dalla Legge Quadro 2017/839
Ma a parte tutto, dal momento che il turismo dà vita ad una miriade di attività economiche in Italia e non solo, questi servizi di informazione ed assistenza turistica dovrebbero avere una diffusione sul territorio, di gran lunga maggiore: ogni comune, dal più grande al più piccolo, ne dovrebbe essere dotato e gestito da personale altamente qualificato e adeguatamente selezionato. Solo così potremmo sperare di avere un turismo sempre più “di qualità”.
silverio lamonica1
24 Giugno 2020 at 13:05
Fonte Facebook – La Casa dei Ponzesi: “La Pro Loco riapre”
“Ma questa settimana si apre anche con un’altra bella notizia, RIAPRE DOPO DUE MESI LA PRO LOCO DI PONZA. Un ritorno in grande stile e pieno di entusiasmo che vuole coinvolgere tutta la cittadinanza con un innovativo progetto, mirato al territorio e ricco di interessanti iniziative.
C’è la ferma volontà di creare una sinergia tra comunità ponzese, Amministrazione Comunale, Pro Loco e associazioni di volontariato. L’obiettivo è quello di unire l’isola al fine renderla sempre più attrattiva grazie alle numerose ed interessanti iniziative che verranno messe in campo a breve.
Si coglie, infine, l’occasione, a nome dell’amministrazione comunale, per augurare a tutti i ponzesi e soci della Pro Loco per la ritrovata condivisione dei valori autentici di fraternità e di solidarietà che, unitamente all’amore per i nostri luoghi, hanno sempre ispirato la comunità ponzese”.
(da: “La Casa dei Ponzesi” – Facebook)
Chiedo scusa all’amico Vincenzo Ambrosino per avergli “rubato il mestiere”