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In ricordo di Ezio Bosso, il pianista che ha incantato e commosso tuttia cura della Redazione . Due giorni fa è morto Ezio Bosso, lo straordinario artista che ha saputo incantare tutti per la sua musica, ma anche per la dignità con cui aveva affrontato e raccontato la sua malattia. Non potevamo dimenticarci di questo straordinario pianista, direttore d’orchestra e compositore cui tutti abbiamo voluto bene per la capacità che ha avuto di farci vedere come il dolore sa farsi bellezza e la sofferenza arte. Il talento purissimo di dipingere le note con le mani Nel mondo come rappresentazione Ezio Bosso suonava la musica della volontà. Il talento purissimo era lo spartito, l’esecuzione veniva affidata alla sua straripante interpretazione della vita. Nel 2013, tre anni prima che apparisse a Sanremo, qualcuno che lo conosceva mi suggerì di fargli raccontare la sua storia. Un Maestro non spiega, indica: il destino delle note, i meriti degli orchestrali. Ezio Bosso aveva un cenno per tutte e per tutti. Di ciascuna accarezzava il passaggio, per ognuno chiamava l’applauso. Usciva, esultando. Si definiva “solitario, ma non solo” e per capire che cosa intendesse occorre aver sfogliato non vocabolari, ma possibili destini, in notti interrotte, dentro camere separate. Aveva ideato un progetto partecipato dal titolo And the things that remain, “E le cose che restano”, invitando a spedirgli i reperti di una vita trascorsa. Aveva raccolto, oggetti, fotografie, frasi. Alla fine, per sé, aveva scelto una catena di note “perché sono una catena di vita, si trasmettono, mutano, ci seguono”. Ha composto, anzitempo, la musica di questo tempo confinato: The 12th room, la dodicesima stanza, piano solo. Un susseguirsi di pareti dentro cui la vita rimbalza. Se hai avuto un passato splendente puoi uscirne con la memoria; se confidi nel futuro con la fantasia. Se hai solo il presente puoi farti portare dalle parole di uno scrittore o dalla musica di un compositore. Sonata numero 1, in sol minore: Ezio Bosso ci entra con un adagio doloroso, conclude con un allegro molto. È stato il suo percorso: come Benjamin Button (*) se n’è andato bambino, ridendo fra le lacrime. Da la Repubblica di sabato 16 maggio 2020: Proponiamo, ora, con una commovente e vibrante introduzione dell’autore, il notissimo pezzo, Following a Bird, che Ezio Bosso presentò al Festival di Sanremo del 2016. Quell’apparizione rese Ezio Bosso famoso in tutto il mondo nonostante fosse da tanti già conosciuto ed apprezzato. 2 commenti per In ricordo di Ezio Bosso, il pianista che ha incantato e commosso tuttiDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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“Muore giovane chi è caro agli dei”. Menandro
Ezio Bosso, un musicista, un compositore… No, una persona nata tra di noi per farci conoscere i suoi pensieri, la sua vita.
Usava le sue doti per farci conoscere “l’essenza”, quello che la sua anima buona aveva dentro. Comincia a pesarmi la sua mancanza, puro dolore per non essere più insieme: quel suo sorriso e i gesti delle mani, la voce strozzata dalle sue difficoltà, le mani sembravano disegnare le figure degli storni nel cielo di Roma… Dovrò cambiare pagina, canale per non soffrire…