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Antologia di bufale e un appello serio

di Tano Pirrone

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Il riferimento per il presente scritto è l’articolo del prof. Pagano pubblicato stamattina sul sito: Il mondo che verrà [1]

Non c’è un attimo di respiro: finisco or ora di scrivere un articolo sui propalatori (untori!) di fake news (più italianamente, bufale); sto raccogliendo materiali sulle spudorate accuse al Governo italiano (prego la redazione di pubblicare l’appello “Basta con gli agguati” – e daje! – che invio a parte – cfr. estratto e link [2] in fondo a questo articolo); ho ancora nelle orecchie – e nel cuore – “L’Internazionale”, inno satanico (come minimo!) dei lavoratori di tutto il mondo, che mi capita il solito articolo pseudo scientifico (basta poco per avere l’aspetto professorale: poche citazioni che sembrano dotte o il riferimento ad uno qualsiasi dei tanti istituti universitari americani, tanto nessuno mai andrà a controllare).

L’autore in questione comincia a sparare ******* (usare uno a scelta dei seguenti sinonimi, che il pudico Zingarelli e l’austera Treccani riportano: cretinate, scemenze, sciocchezze, scemate, cavolate, stupidaggini, stupidate, idiozie, fesserie, bestialità, banalità, bazzecole, piccolezze, inezie) secondo la più classica delle modalità e con lo scopo di fare propaganda alle idee (oddio, non sarà troppo?!) trumpiane.
La poco accorta, e pur garbata, silloge, non ci stupisce e la interpretiamo in diretta, perché ormai abbiamo sgamato e nelle trappole ci caschiamo poco e malvolentieri: siamo cresciuti coi canali americani che tutto il giorno di ogni giorno dell’anno trasmettono ******* (vedi i sinonimi già citati) un po’ su tutto, ma sugli Ufo, signori, sugli Ufo è una grandinata continua. L’unico Ufo che conosciamo, amorevole prof, è il biondo con la bocca a culo di gallina: il suo presidente.

Così, secondo quanto leggo, il povero Trump è accerchiato: da una parte la Cina ha inventato e diffuso il Covid-19 per fargli perdere le elezioni di novembre, dall’altra la solita élite ha messo in atto un piano diabolico per sottomettere il mondo.
L’autore ha descritto fino troppo bene il meccanismo citando nomi, cognomi e sigle. In estrema sintesi, l’élite (remake della Piovra combattuta da quel figo di 007) risulta composta da Big Pharma, Bill Gates, Soros, la Fondazione Rockfeller, Kissinger, la maggioranza dei Media… e Joker! Forse c’è anche Mephisto, che gli idolatri di Tex Willer conoscono bene, ma la Cia non ha fatto pervenire aggiornamenti. C’è qualcun altro che vuole farsi avanti?

Tutto questo po’ po’ di personaggi contro tutti, Trump per primo, il defensor mundi, povero piccolo biondino indifeso, che con poche lire ci avrebbe salvato: una punturina di candeggina e il cattivissimo virus cinese (ha gli occhi mandorla?) sarebbe svanito.
Ci provano in tutti i modi a farcela bere, ma ormai non ci crede più nessuno, nemmeno Salvini!
Forse qualche terrapiattista ed uno o due no-vax, ben conosciuti dalle intelligence psichiatriche di tutto il mondo, che, chiusi in cantina, al buio, aspettano.

Vorrei fermarmi qui, mi sembra sufficiente, ma non scemando (si può dire!) la rabbia indottami dalla mattutina lettura dell’articolo di Pagano, decido di aggiungere qualche altra considerazione:

  1. L’11 settembre è stato una débacle tutta americana conseguenziale alla politica incivile condotta in Medio Oriente dagli Usa: la distruzione dell’Iraq alla ricerca degli arsenali perduti; la lotta all’Iran perché l’America non vuole che si faccia la sua bombetta (Israele sì e l’Iran no? Perché?). Non dimentichiamo che Osama Bin Laden era socio dell’illustre, ineffabile predecessore Bush; il quale è sempre stato a capo della lobby dei produttori di armi, l’unica vera grande industria americana, che se si ferma fa strage di lavoratori. Come ora, in occasione del ciainisvairus: trenta milioni di disoccupati. Noi poveri italiani con le pezze al culo, stiamo facendo come i pazzi per non lasciare nessuno indietro, per invertire la rotta e riportare l’Europa ad essere quell’istituzione compatta, necessaria (con un “mercato” di oltre 500 milioni di persone), condizione essenziale per l’equilibrio e la pace; autonoma, soprattutto ora che il cugino gemello Johnson di Deranged Donald (*) ha riportato Albione (perfida ancora una volta) nell’alveo storico della sudditanza yankee. L’Italia, professore, che pur con i 650.000.001 difetti che abbiamo e che noi stessi – per intervalla insaniae – riconosciamo, sa risorgere quando è l’ora e sa farlo con dignità, capacità, intelligenza ed eleganza, che altri (… chiii?) non hanno o non sanno dimostrare.
    Basta. Andiamo al punto 2.
  2. Globalizzazione. Ha fatto danni e chi lo può negare, ma è un passo obbligato per il superamento delle frontiere e dei grandi blocchi continentali. Bisognerà rimetterci mano, trovare equilibri, norme, gradualità, fiducia, capacità di governo. Il nemico di questo sviluppo planetario coerente è, prima di chiunque altro, l’America, che forte dello strumento TTIP, cerca di tenere il cappello sull’Europa, ma intanto affonda l’Onu, a partire dalla World Health Organization, WHO. Seguita dal fido alleato giapponese (mica so’ caramelle due bombe a guerra praticamente ultimata!). E lo fa in un momento delicatissimo: l’esplosione della pandemía, quando le idee sono tante e ben confuse e nessuno ha la soluzione in tasca. Certo sarebbe meglio e più fruttuoso usare la Cia contro il ciainisvairus, ma i nobiluomini dell’Agenzia ne capiscono poco di medicine; di rivoltamenti e accensione di focolai di guerra sicuramente di più.
  3. Se i morti finora le sembran pochi, non si preoccupi, continui così il suo presidente e la cifra salirà… oh, se salirà! Tanto chi muore sono i vecchi (improduttivi), i poveri (ce ne sono tanti che centomila in più o in meno non sposta niente, (tanto, mangiando le schifezze terrificanti che l’industria alimentare americana produce, la schiera degli obesi (oserei: la classe degli obesi, posso?) s’impinguerà (è proprio il caso di dirlo!) in poco tempo (**). Noi i vecchi li rispettiamo e li consideriamo un enorme bacino di conoscenza, saggezza, memoria, testimonianza. I nostri vecchi, che regioni italiane “americanizzate” ─ il profitto prima di tutto, In £ We Trust! ─ hanno trascurato e offerto in pasto al vorace virus, sono quelli che combatterono il nazifascismo, organizzarono la Resistenza, ricostruirono l’Italia, che poi negli ultimi tre decenni la furia famelica del neoliberismo ha minato, attaccato, in parte distrutto (nativi americani drogati e ’mbriachi, a noi!). Territori vasti, conquista facile, a poco prezzo e con messi d’oro. Ma non sarà così!

Una cosa in ultimo vorrei dire, al fin della licenza, senza acredine, né rabbia, né preconcetti: gli americani, al netto dei pingui depositi nucleari, non potranno andare contro la deriva in atto; questo sarà il secolo della Cina, se ne rendano conto. In trent’anni hanno fatto un balzo in avanti di un secolo almeno e la “lunga marcia” è appena cominciata. I Cinesi sono interpreti ineguagliati di grandi marce, camminano lentamente ma arrivano. Non ci saranno predoni inglesi a rubare le piantine del tè, stavolta. Non ci saranno i monti del Cashmere a ricevere le tenere radici e nutrire le Camellia sinensis (L.).

Chiudo: aveva ragione mia nonna, sopravvissuta alla Spagnola (ma che non avrebbe superato una pioggia di belinate (mi si consenta il pur opportuno genovesismo) come queste, di cui oggi mal volentieri mi occupo,): “Un bel tacer non fu mai scritto!”.

Note

(*) – A coniare il soprannome “Deranged Donald” (“Donald il folle”) è stato George Conway, noto legale conservatore e suo acerrimo nemico su Twitter, nonché (la vita è strana) marito della fedelissima consigliera del presidente Kellyanne e padre dei suoi quattro figli.

(**)Secondo un rapporto dei “Centers for Disease Control”, il 39,8% degli adulti e il 20,6% degli adolescenti statunitensi sono obesi. Tra i bambini compresi tra i 6 e gli 11 anni gli obesi sono il 18,4%, mentre nei piccoli tra i 2 e i 5 anni la percentuale è del 13,9%. Il tasso di obesità tra gli adolescenti è aumentato del 33% tra il 2000 e il 2016 e di circa il 30% tra gli adulti.

***

Ieri – insieme a molti altri – ho firmato questo appello del Manifesto (nel link sottostante), da cui riporto il periodo finale:

Il problema di questo paese non sono gli italiani, che si stanno dimostrando in media più che all’altezza della situazione, peraltro aggravata in qualche caso da gestioni regionali arroganti e approssimative. Il problema sta nella sua classe dirigente, tra i registi dell’opinione pubblica o dentro quello che si diceva un tempo “il ceto intellettuale”. Dove il segmento per quanto ci riguarda più problematico è proprio quello “democratico”. Dalla destra populista non ci attendiamo nulla e ce ne guardiamo. Non ci incantano le sue repentine conversioni al liberalismo nel nome del “tutto subito aperto, tutti liberi”. Ci preoccupano gli altri, invece, i democratici “liberali”, i grandi paladini della democrazia e della Costituzione, i cui show disinvolti e permanenti non fanno proprio bene al paese, anzi lo danneggiano.

https://ilmanifesto.it/appello-basta-con-gli-agguati/ [2]