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Bambini, cani e coronavirus. Invece stavolta non siamo d’accordo

di Patrizia Montani e Tano Pirrone; a cura di Sandro Russo

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Spesso abbiamo riportato su questo sito degli articoli di Concita De Gregorio, giornalista di Repubblica, o delle lettere pubblicate sulla sua rubrica giornaliera “Invece Concita”. Abbiamo letto invece sul giornale di ieri 16 aprile, un suo articolo in prima pagina (continuato a pag. 28) che ha suscitato più di una perplessità.
Riportiamo qui di seguito l’articolo originale, in file .pdf; quindi la chiosa di Patrizia Montani, pediatra, nostra abituale collaboratrice; infine delle civili divergenze di opinioni tra il nostro Tano Pirrone e la stessa giornalista.

L’articolo sul giornale di ieri, in file .pdf: Bambini. Da la Repubblica del 16.04.20 [1]

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L’intervento di Patrizia
Nel suo articolo su La Repubblica del 16 aprile Concita De Gregorio  sferra un duro attacco all’attuale conduzione della pandemia in Italia.
Ogni giornalista ha il diritto-dovere di criticare il potere in ogni sua forma, in questo caso però lo si fa con un espediente: De Gregorio immagina di sapere (ma che modestia!) come giudicheranno tra 20 anni le nostre azioni quelli che oggi sono bambini.
Parlare a nome dei bambini significa colpire deliberatamente l’opinione pubblica su un ganglio molto delicato, ottenendo così un fin troppo facile consenso. Espediente sleale, non degno di quel giornalismo lucido, serio, alto del quale avremmo bisogno.
Certamente  non poter uscire di casa è un sacrificio grandissimo per tutti, in particolare per i bambini e all’ennesima potenza lo è per chi vive in abitazioni sovraffollate, senza la disponibilità economica e culturale dei più fortunati Del resto i minorenni in Italia sono circa 10 milioni, se ognuno di loro uscisse anche con un solo adulto, ci troveremmo per strada, da un momento all’altro 20 milioni di persone.
Poiché i cani non ammalano di coronavirus, né lo possono contagiare, mentre i bambini si ammalano poco e contagiano moltissimo, ritiene Concita che “cani sì bambini no” sia il frutto di un complotto di cinofili odiatori di bambini?

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La lettera di Tano Pirrone alla giornalista
, di forte dissenso a quanto ha scritto. 

Da: [email protected]
Inviato: giovedì 16 aprile 2020 18:52
A: concita repubblica [email protected]
Oggetto: I bambini non perdoneranno. Una nota a margine

Gentile De Gregorio,
scrivo a questo indirizzo perché l’altro indicato (invececoncita.it) immagino appartenga ad uno dei social da cui mi tengo ben lontano. Per comunicare mi bastano la posta elettronica e whatsapp. Mi scuserà, spero.

Mi spinge a scriverle quello che reputo un bruttissimo articolo sul “nostro” quotidiano di oggi: l’ho trovato astioso, di parte, su posizioni del più vieto populismo. Su queste posizioni Lei è lentamente scivolata, accrescendo sempre più le distanze da quelli come me. Sì, quelli come me, che si guardano bene dal ragionare con rancore, ma, pur faticando, cercano un posto a sinistra (luogo non-luogo, mistero, fiaba, speranza, utopia, in cui a fatica ci ostiniamo ad eleggere la nostra residenza politica, etica, storica, filosofica, relazionale).
I cani che hanno diritto ed i bambini no! Mi sembra senza argomenti e talmente astiosa, da non accorgersi della gravità del momento e dei sacrifici cui tutti siamo chiamati. Una delusione, Lei è una delusione, una delle tante, non solo per me.
Naturalmente ha tutto il diritto di scrivere quello che vuole (l’art. 21 della Costituzione lo garantisce); ma, io e tanti altri amici e amiche non la leggeremo più neanche per sbaglio. In molti cesseremo di essere “repubblichisti”, e rispetteremo scrupolosamente la regola del distanziamento sociale: ci terremo lontani. Precauzionalmente.
Con la dovuta distanza,

Tano Pirrone
Abbonato on-line de La Repubblica e lettore dal primo numero del giornale di Scalfari.

[3]

La risposta di Concita De Gregorio
giovedì 16 aprile 2020, 19:14 +0200 da [email protected] <[email protected]>:

Caro Tano grazie di avermi espresso il suo parere. Non condivido una parola di quello che ha scritto. E tanto perché lo sappia è stato l’articolo più letto e condiviso del giornale oggi. Anche senza i tanti che non mi leggeranno più nemmeno che sbaglio.
Grazie di avere scritto.
C.