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Cronache al tempo del Covid-19 (23). Da Ponza, buona Pasqua, in quarantena

di Martina Carannante

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La Pasqua più surreale che abbia mai vissuto da quando sono nata è proprio questa che sta arrivando: ok, non è che abbia chissà quanti anni, ma penso che anche per la maggior parte di voi lettori sia così. Marzo, aprile e maggio sono i mesi più belli sull’isola e il clima di questi giorni non fa altro che farci rammaricare ancora di più, visto che in una condizione normale sarebbero state delle vacanze di Pasqua perfette.

Nessun negozio aperto, nessun bar, nessun ristorante, Piazza Pisacane è deserta, cosa che in questo periodo è rarissima, perché tutte le attività commerciali iniziano ad aprire battenti e organizzarsi per la “stagione”. Tutto silenzio, ogni tanto nel porto borbonico transita qualche barca da pesca, nessun pontile, nessuna barca a vela, nessun aliscafo; il mezzo veloce del Circeo e il Carloforte da Terracina, così come la Vetor da Anzio, rimarranno ancora in cantiere; non arrivano gite organizzate, vacanzieri dell’ultima ora o i proprietari delle seconde case sull’isola che si organizzano per Pasqua, 25 aprile, ponte del primo maggio e weekend.

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A Ponza siamo rimasti come nei mesi di gennaio e febbraio, solo con le giornate di un’ora più lunghe e l’aria più calda. Porte e finestre delle case abitate sono spalancate; tutti in questo periodo di quarantena hanno approfittato per pulire, “sfrattare” cantine, sgabuzzini e grotte, biancheggiare: le famose pulizie di primavera sono state fatte, così come casatielli, pastiere, colombe e tortani, pizze rustiche, crostate, pizze di verdure e tantissime altre leccornie per Pasqua e Pasquetta. Dovendo stare in casa siamo diventati tutti ottimi casalinghi e chef; certo sarà complicato, per non dire impossibile, scambiarsi i doni di Pasqua, però il pensiero c’è, e mal che vada il pranzo di Pasqua lo passeremo in videochiamata whatsapp o Facebook con i vari parenti.

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Ieri, Venerdì Santo, non c’è stato il famoso falò sulla spiaggia di Sant’Antonio, e niente processione con la Madonna Addolorata e il Cristo morto..

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Nota
Per le prime due foto si ringrazia Ivan Aprea, Petaloso.