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Epicrisi 273. Nessuno si salva da solodi Enzo Di Fazio . In redazione siamo in otto e ognuno di noi si prende cura, compatibilmente con i propri impegni, a turno, di dedicarsi all’epicrisi per raccontare la settimana appena trascorsa. Confesso di avere la testa sovraccarica di notizie per tutto quello che leggo, vedo e sento e ci sono momenti in cui mi ritrovo con la mente confusa. Ciò non mi impedisce, però, di evitare le fake news (su cui ritorno in seguito), selezionare le cose buone e aggrapparmi a queste per trovare la forza di superare il difficile momento e guardare al dopo. Nulla sarà come prima. Massimo Recalcati, qualche sera fa, a Piazza Pulita diceva che al di là dei lutti individuali, come società stiamo vivendo un lutto collettivo che è quello di avvertire il rischio di perdere il mondo come lo conosciamo adesso. In molti si chiedono: ritornerà mai quel mondo? Ci sarà un prima, un durante e un dopo di questo travagliato periodo della nostra vita, ma nulla ci vieta di pensare ad un mondo migliore, con un cambio di passo nelle politiche sociali ed economiche a livello locale e planetario, come scrive Rosanna nel suo articolo Per un futuro diverso si comincia da ora. L’isolamento forzato non mi pesa e non lo vedo come una limitazione della libertà; è un’esigenza e una regola che vanno rispettate per il bene proprio e del prossimo; è un’ occasione anche per pensare, leggere ed elaborare progetti per il futuro, come insegna a fare il capitano al mozzo nella storia di Alessandro Frezza. Stando a casa e sfogliando le pagine del sito si apprendono tante cose, come ad esempio i motivi per cui i bambini sono meno attaccabili dei grandi dal virus (molto interessante l’articolo del dottor Pedicino), oppure ci si può deliziare con lo scambio di battute chattando tra un gruppo di amici, come fa Silverio intavolando una discussione sulla Chiesa cattolica e i suoi simboli. L’esperienza che stiamo vivendo e che ha scompaginato il nostro modo di vivere ha spostato innanzitutto l’attenzione dall’Io al Noi. E’ venuta fuori tanta solidarietà, quella umana, vera che parte dal basso e che sublima la sofferenza. Solidarietà è quella di un paese come l’Albania che, nel suo piccolo, fa il grande gesto di mettere a disposizione una task force di medici ed infermieri per soccorrere un paese di cui non dimentica gli aiuti ricevuti nel momento dei bisogni. La diffusione della pandemia e la sua caratteristica globale hanno accorciato le distanze tra i popoli portandoci in casa le notizie, i fatti, i malesseri e le disuguaglianze degli altri paesi fino a metterne in evidenza le sacche di povertà e le situazioni di discriminazione. La pandemia del Covid-19 sta facendo anche questo, sta portando alla luce tutte le disuguaglianze sociali e le sofferenze degli ultimi, di quelli che vivendo di poco, ora stanno perdendo anche quel poco che avevano. Condivisibili lo sfogo e l’indignazione di Tano che, partendo dal racconto di Malida e dal successivo commento di Emilio Iodice, non usa mezzi termini per criticare un assetto sociale siffatto; un modo di fare politica che nelle parole si rivolge a tutti, ma nei fatti lascia tanti indietro. Così come è condivisibile l’indignazione della scrittrice Annie Ernaux che ricorda, in una lettera, al presidente della Francia, Macron, gli errori commessi nella gestione della Sanità. Errori ne ha fatti tanti anche il nostro paese. Ma sono stati tutti commessi a monte, attraverso i tagli alla Sanità, alla Ricerca, all’Istruzione che hanno reso fertile il terreno per l’inondazione, imprevedibile e inattesa, del virus. E’ quello che chiedono e si aspettano tutti, anche la nostra Ponza sulla cui stagione turistica è difficile fare previsioni. E’ una partita al buio, senza regole e riferimenti. quella che stiamo giocando, dice Enzo Di Giovanni nella sua cronaca al tempo del Covid n° 18 ma si appella anche alla necessità di fare sistema per preservare l’anima del luogo contro ogni tipo di iniziativa speculativa. Ancora una volta deve venire in aiuto la solidarietà, frutto dell’angoscia collettiva, perché in questa esperienza epocale nessuno si salva da solo. E’ un momento molto delicato della vita sociale ed economica del paese, come lo è per tutto il mondo. E veniamo all’Europa e al momento molto delicato delle trattative in corso per eliminare le distanze che, relativamente alle decisioni da adottare, ancora esistono tra alcuni paesi. Martedì 7 si riunirà l’Eurogruppo e si parlerà di eurobond, di finanziamenti della Banca Europea degli investimenti, del MES e di altre possibilità d’intervento. Sono convinto che l’accordo sarà raggiunto. Troppo gravi sarebbero le conseguenze della frantumazione del progetto europeo e grande la felicità di Orban e degli amici sovranisti. … altrimenti dovranno pensarci i giovani cui, come ultima speranza di riscatto, si rivolge un Paolo Rumiz inusualmente arrabbiato e stanco. Mi piace chiudere questa complicata epicrisi con un messaggio ricavato dall’ultimo pezzo pubblicato sul sito, quello di Natalia Aspesi. “Questo sarebbe anche il tempo per cambiare noi, di un ritorno alla saggezza, al rispetto delle competenze, al bisogno di comunità, all’accettare che non ci sono confini che salvano, che tutto il mondo sta soffrendo e pagherà. Non basta neppure essere una sola Europa, bisogna essere, almeno idealmente, un solo mondo.” 1 commento per Epicrisi 273. Nessuno si salva da soloDevi essere collegato per poter inserire un commento. |
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Grazie di questo interessantissimo piattino domenicale, lettura avvincente in ogni sua parte (anche nei link di rimando); passerò una magnifica domenica in compagnia di una bella clessidra, di un magnifico Germi (uomo da perderci la testa), viaggiando con Malida in metro. Sentivo alla radio che in Ecuador i morti di Covid li buttano in strada per mancanza di alternative e per evitare il contagio in casa …una delle notizie più terribili che ho sentito e con questo non voglio guastare la domenica, perché l’auspicio che ricorre, in modo diverso, nei tre articoli e nella lettera (nella bella traduzione) della Ernaux ci fanno sentire che un mondo migliore non solo è sempre stato possibile, ma adesso, forse ci sveglieremo dal sonno e lo costruiremo davvero. Purtroppo però a differenza di quanto sostiene la Aspesi (che è super simpatica sempre) la violenza domestica sulle donne non si è per nulla attenuata. Anzi…