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San Giuseppe in quarantena

di Anna Maria Mazzella
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Da sempre la piccola frazione di Santa Maria nei giorni di marzo si anima di festa.
Dal 17 sera al 19 compreso, questa piccola parte dell’isola si riempie di persone e di bambini che giocano allegramente. Si festeggia, infatti, San Giuseppe. I bimbi più piccoli cantano diretti da Maddy, sotto lucine che illuminano le strade e tutt’intorno c’è aria di festa. Profumo di zeppole fritte al momento, di noccioline e caramelle si sente nell’aria.
Arrivano venditori ambulanti che riempiono quelle strette strade, infatti si blocca il traffico e i parcheggi più vicini si trovano a “Giancòss, ’a for’a Russiell” o “’n’gopp ’a rott’ d’u serpent’”. Però la gioia di poter festeggiare tutti insieme fa dimenticare questi piccoli imprevisti.
Purtroppo però, caro San Giuseppe, quest’anno non si può, non possiamo festeggiarti come meriti. Non abbiamo sentito i fuochi d’artificio il 9 marzo, quando sei stato esposto. Non abbiamo potuto partecipare a una novena in tuo onore. Non ti accompagneremo nella processione tra le casette dei Conti.

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Tutti speriamo solo che questo periodo di quarantena finisca presto, che tutto torni alla normalità. L’isola come il resto del mondo si ferma per questo nemico invisibile, che entra in noi silenziosamente strappandoci alla vita e alle nostre famiglie.
In questo giorno triste come non mai, ti pensiamo e ti festeggiamo dalle nostre case portandoti nel cuore.
Ti ho sempre chiesto di proteggere tutti i papà del mondo, mai come in questo periodo non abbandonare nessuno.
Evviva San Giuseppe!

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O Giuseppe ci guardi propizio
Da quel trono sublime in cui regni
No, errar non si può se Tu insegni
Il sentiero che guida pel ciel
Per noi sparsi in vastissimo pelago
La Tua sposa del mare la stella
Tu la preghi la Vergine bella
L’alma nostra al tuo porto trarrà

Allor quando angustiato lo spirito
Sentirà l’ultim’ora che suona
Dal Signor che i pentiti perdona
Col Tuo prego gli ottieni pietà
Non respinge temibile Giudice
Chi suo Padre qui in terra ha già detto
Se vivrò da Tuo manto protetto
La mia sorte felice sarà

Dal Signor che l’amplesso sì placido
L’alma santa o Giuseppe spirasti
Deh! Ne togli i perigli e contrasti
Che n’attende al nostro spirar
Col Tuo prego così verrà l’anima
Tra i beati dal Giudice ammessa
E potrà le tue lodi ancor essa
A Te grata in eterno cantar.

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