Attualità

Le cose belle al tempo del Covid-19

di Enzo Di Fazio

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San Giuseppe, festa del papà che resiste nonostante il tempo e nonostante il Covid-19
Sono soprattutto i figli, come è normale che sia, a coltivarla. In modo diverso a seconda le epoche e le stagioni della vita. Quando li hai intorno e sotto lo stesso tetto, dopo gli abbracci, i baci e gli auguri del mattino te li ritrovi a pranzo intorno a un tavolo con il regalo, che può essere uno scarabocchio o un disegno appena accennato o qualcosa di più importante a seconda l’età
Crescendo, ognuno prende la propria strada e tranne rari casi le strade spesso portano lontano, in altre paesi, in altre regioni, perfino in altre nazioni. E la lontananza il più delle volte invece di indebolire rafforza quella ricorrenza.
Nell’era digitale si organizzano chat e video e arrivano anche le sorprese come è capitato a me stamani intorno all’ora di pranzo quando mi sono ritrovato sul cellulare una canzone in dialetto pugliese dei Negramaro accompagnata da questo messaggio. “Arriva fino in fondo, papà, mi raccomando. Vedi se riconosci chi parla alla fine”.

Mittente. La mia figliola che vive in Puglia. Una sorpresa e, insieme, un bellissimo regalo visto che mi ha riportato alla mente una piccola cosa in cui mi aveva coinvolto anni fa, inserita poi in uno di quegli eventi di intrattenimento che ama fare con i bambini e con una libraia amica. Quella volta si doveva parlare di leggende, canti popolari e di mare.
Gli elementi: una canzone antica dell’area tarantina, la magica interpretazione di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro, il rumore del mare come colonna sonora, le voci dei gabbiani e poi le parole di un pescatore nella cui pelle mi sono calato per raccontare di pesca, di fatiche e di emozioni.

Mi ha fatto molto bene questo ricordo in un’ennesima giornata di numeri, di bollettini, di attese e di speranze, fino al punto di decidere di condividerlo con i lettori di Ponzaracconta.

Per i curiosi e gli appassionati di canti popolari riporto il testo della canzone in dialetto salentino e una delle traduzioni in italiano in circolazione (il titolo è “Lu rusciu de lu mare”. Nata a Gallipoli tanti secoli fa narra dell’amore impossibile tra una nobildonna e un soldato)

“Lu rusciu de lu mare”

Nu giurnu scei ’ncaccia a li paduli
E ’ntisi le cranonchiule cantare.
A una a una le sentia cantare
Ca me pariane a mie lu rusciu de lu mare.
lu rusciu de lu mare è troppu forte
La fija te lu re se tae la morte.
Iddha se tae la morte e jeu la vita
La fija te lu re sta se marita.
Iddha sta se marita e jeu me ’nzuru
La fija te lu re porta nu fiuru.
Iddha porta nu fiuru e jeu na parma
La fija te lu re sta va ’lla Spagna.
Iddha sta va la Spagna e jeu ’n Turchia
La fija te lu re è la zita mia.
E vola vola vola vola vola
E vola vola vola palomba mia
Ca jeu lu core meu te l’aggiu ddare
Ca jeu lu core meu te l’aggiu ddare.

“Il rumore del mare”
(tradotto in italiano)

Un giorno andai a caccia per le paludi
E udii le ranocchie gracidare.
A una a una le sentivo cantare
Mi sembravano il rumore del mare.
Il rumore del mare è molto forte
La figlia del re si dà la morte.
Lei si dà la morte e io la vita
La figlia del re ora si marita.
Lei si marita e io mi sposo
La figlia del re porta un fiore.
Lei porta un fiore e io una palma
La figlia del re parte in Spagna.
Lei parte in Spagna e io in Turchia
La figlia del re è la fidanzata mia.
E vola vola vola vola vola
E vola vola vola colomba mia
Che io il cuore mio te lo devo dare
Che io il cuore mio te lo devo dare

1 Comment

1 Comment

  1. Tano Pirrone

    21 Marzo 2020 at 09:13

    Le parole e i fatti a volte s’intrecciano per dar vita a strane forme, irreali – sembra – ma di cogente e dura realtà, a giudicare dai risultati. Giro di parole per scaldare i motori. Sarò brevissimo: bel regalo per la festa del papà quello che hanno fatto i garzoncelli scherzosi che son tornati a casa. Baci abbracci e mo’ tutti stesi. Anche i figli sono untoruncoli distratti, superficiali, strafottenti come i genitori che tanto amore per i figli hanno da non riuscire a dare in situazioni complicate la soluzione apparentemente più difficile: statevene là, non uscite, non vi frequentate, non scopate, seguite le indicazioni; ci vediamo fra qualche settimana. Vi vogliamo bene, ma statevene lì. Ho amiche ed amici che così hanno fatto. Mitici!

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