Attualità

Il meglio dai media (3). Coronavirus. I provvedimenti negli altri Paesi

proposto dalla Redazione

 

Il meglio e il peggio… dovremmo dire questa volta.

A proposito della propagazione anche nel Regno Unito del Covid-19, ha fatto molto scalpore, qualche giorno fa, la frase shock “Molte famiglie perderanno i loro cari” pronunciata da Boris Johnson all’interno di un discorso tenuto a Downing Street e rivolto al Paese.
E ha fatto ancora più discutere  la tesi espressa, a seguire, da Sir Patrick Vallance, una delle due massime autorità mediche del governo, secondo il quale il 60% dei britannici dovrà contrarre il virus per sviluppare l’immunità di gregge.
In definitiva la Gran Bretagna, semplificando il problema, si smarca dal resto d’Europa impegnata invece nell’adottare misure sempre più drastiche.


Sull’argomento presentiamo due articoli, entrambi pubblicati il 13 marzo scorso:
uno da “La Repubblica”, Coronavirus, Londra shock: contagiare il 60% dei britannici per sviluppare l’immunità. Johnson: “Moriranno molti cari” di Antonello Guerrera 
l’altro dal “Corriere della Sera”, Coronavirus in Inghilterra, il discorso di Boris Johnson: “Molte famiglie perderanno i loro cari” di Luigi Ippolito 

e la piccata risposta dello storico d’arte e saggista  Philippe Daverio 

“Sto a casa e scrivo…
Aspettando che la grande scopa del Manzoni la smetta e sono felice di non essere anglicano upper class, ma banale cattolico afflitto da pietas.

Ho aspettato un po’ a scrivere, speravo di aver capito male. Invece il Primo Ministro del Regno Unito, intendeva dire proprio ciò che ha detto: “Abituatevi a perdere i vostri cari”. Boris Johnson si è laureato ad Oxford con una tesi in storia antica. È uno studioso del mondo classico, appassionato della storia e della cultura di Roma, su cui ha scritto un saggio. Ha persino proposto la reintroduzione del latino nelle scuole pubbliche inglesi”.

“Mr. Johnson, mi ascolti bene.
Noi siamo Enea che prende sulle spalle Anchise, il suo vecchio e paralizzato padre, per portarlo in salvo dall’incendio di Troia, che protegge il figlio Ascanio, terrorizzato e che quella Roma, che Lei tanto ama, l’ha fondata. Noi siamo Virgilio che quella storia l’ha regalata al mondo.
Noi siamo Gian Lorenzo Bernini che, ventiduenne, quel messaggio l’ha scolpito per l’eternità, nel marmo.
Noi siamo nani, forse, ma seduti sulle spalle di quei giganti e di migliaia di altri giganti che la grande bellezza dell’Italia l’hanno messa a disposizione del mondo.
Lei, Mr. Johnson, è semplicemente uno che ci ha studiato. Non capendo e non imparando nulla, tuttavia.
Take care”.

NdR: Philippe Daverio è uno storico d’arte, docente, saggista, politico e personaggio televisivo.

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