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Ed ecco marzo…di Silverio Lamonica . Per salutare l’arrivo di marzo, quest’anno ho scelto un componimento del poeta francese René F. Sully Prudhomme (1839 – 1907) Premio Nobel per la letteratura 1901. Di fronte allo spettacolo della natura che lentamente si risveglia, il poeta rimane attonito; “come un gufo al chiarore dell’alba” anche lui apre, in questa improvvisa luminosità della natura, “…i grandi occhi ubriachi/dal sonno oscuro e vano dei libri. E la natura “gli fa male”. Circa tre secoli prima, pure William Shakespeare, nel sonetto « Winter », fa riferimento al gufo che saluta, col suo verso notturno, l’inverno che sopraggiunge: “tu-who tu-whith, to-who”. Ma con l’arrivo di marzo, che prelude alla primavera, questo simpatico rapace sembra interrompere il suo canto quasi lugubre, per sgranare i grandi occhi al cospetto della luce che, improvvisa, abbaglia con più forza. Mars (René-François Sully Prudhomme) En mars, quand s’achève l’hiver, Quand l’azur, tout frileux encore, Quand l’air doux dissout la torpeur Et quand la femme est deux fois belle, Oh ! Ne devrais-je pas saisir Mais je les goûte avec tristesse; Tel, sortant du deuil hivernal,
Marzo A marzo, sul finir dell’inverno, quando l’azzurro, gelido ancora, quando l’aria dolce scioglie il torpore E quando la donna è bella due volte, Oh! Non dovrei cogliere Ma io li gusto con tristezza, Così, uscendo dal lutto invernale, Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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