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Ponza-Ventotene, Laziomar deve rispettare i coniugi residenti

segnalato dalla Redazione

Ogni tanto ci imbattiamo nella questione del costo dei biglietti per i viaggi da e per Ponza e della discriminazione esistente per gli isolani a secondo se si è residenti o meno. Solo da qualche anno  è stata accordata una piccola agevolazione ai nativi di Ponza non residenti affrancandoli dal pagamento della tassa di sbarco. Poco cosa rispetto ad una differenza che va da 10 a 20 euro a corsa,  a secondo se se viaggia con la nave o con l’aliscafo.
Il problema è sempre vivo e c’è chi chiama in causa l’articolo 29 della Costituzione sui diritti della famiglia per indurre Laziomar e Regione a rivedere la questione

Da “TuttoGOLFO-L’informazione corretta” di seguito l’interessante articolo del 4 febbraio 2020
di Marcello Rosario Caliman  – Ponza-Ventotene, Laziomar deve rispettare i coniugi residenti [1]

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Apriamo questo servizio con la citazione dell’articolo 29 della Costituzione della Repubblica Italiana che riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare. Quindi presentiamo il protagonista del servizio: la Laziomar S.p.A. che nasce a seguito della cessione, da parte di Caremar (Campania Regionale Marittima), del ramo d’azienda pontino e gestisce il pubblico servizio di linea assicurando tutto l’anno i collegamenti marittimi tra i porti di Formia e, nel periodo estivo, di Anzio con le isole pontine.

Laziomar dispone di una flotta composta da traghetti e unità veloci con certificazioni del Registro Navale Italiano, che consentono ai passeggeri – a detta della compagnia – “di poter disporre di un elevato standard di sicurezza sulle unità sociali”. La sede operativa e sociale è sempre in Napoli al Molo Angioino – Stazione Marittima. Noi di Golfo e Dintorni crediamo che la dirigenza della società Laziomar non abbia mai approfondito la conoscenza della carta costituzionale e in particolare dell’articolo 29. La famiglia è sacra e va tutelata in ogni modo e in tal senso ci rivolgiamo a coloro che governano la società di navigazione. Vi sono residenti a Ponza che hanno coniugi o figli minori che per ragioni di lavoro o di studio hanno la loro residenza anagrafica sul “continente”. Ebbene costoro vengono trattati come se fossero turisti provenienti dall’estero o da una qualunque località italiana.

I residenti pagano 5 euro per ogni corsa sui traghetti e 8 euro sugli aliscafi. Ma ci scrive un cittadino del golfo spiegando che lui, regolarmente sposato con una ponzese, risiede in un comune non isolano per ragioni di lavoro. Ebbene per lui ogni viaggio è di ben 15 euro sul traghetto d’inverno e di 16 d’estate, per la tassa d’imbarco. Sugli aliscafi ben 28 euro a viaggio più 2 euro per ogni bagaglio. Un marito che raggiunge la moglie, ad esempio, ogni fine settimana deve sostenere 60 euro per andata e ritorno con una sola valigia utilizzata. Un trattamento particolarmente oneroso. Ci auguriamo che la Regione Lazio voglia far rispettare l’articolo 29 della carta costituzionale a Laziomar. La vita è già difficile per tanti, non rendiamola ancora più difficile. I soli 67,9 chilometri che distanziano Formia da Ponza non debbono essere pagati a peso d’oro.