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Sarà un anno buono…
Cresce il levante insieme alle ore del giorno e gli sbruffi bianchi schiaffeggiano i contorni di questo scoglio da cui gli uomini si ritraggono e fuggono in rifugi saturi di indifferenza. Lasciano che il vento spanda sabbia sulle stradine dove Zeppenna (*) consuma la scopa a pulire. Il conflitto (ponzesi invernali e ponzesi a Formia) rimarca la dimensione umana. Nulla si compie invano, e il parlare strampalato dell’uomo che si intrattiene con l’onda che leviga il basolato sulla banchina Di Fazio colpisce la piccola Sofia che memorizza: Cosa grida il gabbiano nel chiuso del porto? Insistente, petulante… nessuno alza lo sguardo in alto; due giovani lottano il freddo sul Corso Pisacane, arrancando, mano nella mano. Come finirà il conflitto fra l’andare e il tornare, tra il restare e l’abbandonare, tra l’agognare e l’essere delusi? Immagine di copertina. Foto di Silveria Aroma Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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