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Un’eccellenza ponzese tra i ghiacci del Polo Sud

segnalato da Isidoro Feola
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Chiara Tartarello è una geologa e giovane ricercatrice ponzese. Lavora come assegnista di ricerca all’Università ‘La Sapienza’ di Roma, dove si occupa principalmente di capire quali sono le relazioni tra i gas nei suoli e le faglie, con applicazioni in diversi campi. Dopo la laurea, ha conseguito il dottorato di ricerca sulle tematiche riguardanti lo stoccaggio geologico dell’anidride carbonica, una tecnologia che permetterebbe a grandi industrie e centrali elettriche di evitare di immettere in atmosfera i pericolosi gas serra, e di mitigare gli effetti del riscaldamento globale.
Quest’anno Chiara parteciperà alla XXXV Campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), finanziato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca) e coordinato dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per le attività scientifiche, e dall’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per l’attuazione operativa delle Spedizioni.
Il prossimo 9 dicembre è previsto l’inizio della sua avventura in Antartide, con la partenza da Roma in direzione Nuova Zelanda.
Insieme ai colleghi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dell’Università “La Sapienza” di Roma, delle università di Padova e Ginevra, Chiara collaborerà al progetto SENECA (SourcE and impact of greeNhousE gasses in AntarctiCA), che ha come obiettivo lo studio delle emissioni di gas serra, come anidride carbonica e metano, provenienti dal permafrost.

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Il permafrost è la parte di suolo che rimane perennemente gelata in profondità ed è presente in prevalenza nelle regioni polari. Il disgelo di questo strato potrebbe portare all’incremento delle concentrazioni di gas serra in atmosfera, aumentando in questo modo gli effetti del riscaldamento globale. Con il progetto SENECA, verrà fatta una prima valutazione delle concentrazioni e delle emissioni di gas dal permafrost e dagli strati più superficiali, per effettuare una stima delle emissioni nell’area antartica, per capire qual è l’origine di questi gas e soprattutto quali potrebbero essere gli impatti sull’ecosistema.