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Ponza e non più Ponza
Avevo promesso a Sandro che avrei scritto di Ponza. L’ho fatto – eccomi! – ma non è dell’isola tanto amata dal mio amico semi-ponzese che umilmente scrivo, bensì della commedia pirandelliana “Così è (se vi pare)”, il cui protagonista maschile è, per l’appunto, il signor Ponza, segretario di prefettura in provincia, dove si è trasferito, proveniente da un piccolo paese della Marsica realmente distrutto dal terremoto del 1915, in cui aveva perduto buona parte dei suoi familiari. Con lui sono arrivati nella nuova residenza anche la moglie e la suocera, signora Frola. La celebre commedia di Luigi Pirandello è andata in scena al Teatro Ghione di Roma, firmata da Francesco Giuffrè. I tre suscitano curiosità e morbosa attenzione. Tutti pretendono di sapere chi sono, che rapporti fra loro intercorrono, quali segreti nascondono (perché i segreti devono esserci, per suscitare la scarsa irrilevante vita che in essi alberga). I comportamenti di questi profughi sono al di fuori dei loro canoni e quindi la loro diversità morbosamente li attrae. L’unico ad avere un atteggiamento distaccato è Lamberto Laudisi, portavoce delle idee dell’autore, che cerca di spiegare agli altri che non riusciranno mai ad agguantare il bandolo di questo caso intricato. Dal fiero pasto si esimono Laudisi e la giovane nipote Dina: l’autore, cioè, e la sua residua speranza nelle future generazioni. Giuffrè ha confermato la sua eclettica bravura: ottima l’interpretazione della commedia, l’uso degli attori (cast sfoltito, come s’usa – ma cum grano salis); tutti gli attori perfettamente calati nel ruolo e affiatati. Menzioni speciali per Marial Bajma Riva (nella parte di Dina, figlia di Amalia e nipote dell’alter ego dello scrittore, Lamberto Laudisi), che avevamo già apprezzata quest’estate al Teatro Greco di Siracusa nelle Troiane di Euripide nel ruolo di Cassandra; e per Alessandra Scirdi, che ha fatto di Amalia (moglie del consigliere di prefettura Agazzi e sorella di Lamberto Laudisi; madre, per reciprocità, di Dina) un ritratto straordinario, usando, di là del testo, posture e mimica di altissimo pregio (e che sguardi!).
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C’è una piccola storia dietro a questo “signor Ponza”.
Il fatto è che tra le infinite diavolerie del web ho impostato sul mio computer una ricerca automatica sul termine “Ponza” gestita da Google Alert.
Questo ci permette di arricchire la nostra Rassegna Stampa di notizie varie, anche non registrate dalla stampa locale cartacea e on-line, ma al contempo apporta una quantità di materiale inutile, tra cui furti d’appartamento o incidenti stradali che avvengono nelle tante “via Ponza” d’Italia; come pure recensioni che nominano “il signor Ponza” nei vari allestimenti dell’opera di Pirandello “Così è se vi pare”.
Ora, una volta che ci viene proposta una recensione di prima mano (in qualche modo dedicata) grazie a Tano, cogliamo l’occasione al volo e la pubblichiamo volentieri.