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Sentire… con gli occhi

di Anna Maria Mazzella

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Un nuovo Autore, giovane, ci comunica la sua esperienza.
Benvenuta Anna Maria!

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Quante volte vorrei non dover più ascoltare… chi ci giudica, chi ci deride, chi ci importuna o chi semplicemente ci impone il suo volere. Vivere in un mondo ovattato dove si può immaginare qualsiasi suono si voglia.
Purtroppo però questa cosa non sempre viene vista come un piccolo imprevisto o semplicemente come un ulteriore caratteristica che ci rende unici.
Molti bambini, anche nati da famiglie normalmente udenti, nascono non potendo ascoltare il mondo che li circonda. Ovviamente nessuno esulta quando al proprio figlio viene diagnosticata una cosa del genere; è comunque strano e diverso dagli altri.
Si ricorre ancora oggi a terapie logopediche che più che aiutare tendono a confondere il piccolo. Quasi nessuno, come prima opportunità, prende in considerazione la Lingua Italiana dei Segni (LIS).
Perché a scuola, dove pure ci insegnano il francese, l’inglese, lo spagnolo e altre lingue, la soluzione più semplice, che permetterebbe a questi bambini di potersi esprimere e farsi comprendere tranquillamente, non viene proprio riconosciuta dallo Stato?
Fin da piccola, guardare al telegiornale gli interpreti muovere velocemente le mani per rappresentare una notizia o parola, ha suscitato in me curiosità e voglia di apprendere quella modalità di comunicazione.
Ora che con internet tutto è possibile, tra YouTube e social network vari, è possibile visionare video che spiegano bene il tutto.

Ho quindi deciso di studiare la LIS, non solo perché mi affascinava e mi incuriosiva, ma anche per poter aiutare. Vivendo su un’isola e lavorando, soprattutto d’estate con il turismo, mi è capitato qualche volta di aver a che fare con persone non udenti in vacanza, venute qui con la speranza di poter passare una giornata tranquilla e spensierata al mare.
Quando mi sono iscritta al Corso, ho sentito in me una nuova fiamma risvegliarsi. Ero curiosa, eccitata ed emozionata.
Dopo la prima lezione sprizzavo gioia da tutti i pori. Il mondo dei sordi è una comunità unita e spettacolare. Purtroppo il Corso non prevedeva tirocinio o altre attività sul campo. Ma già con la parte teorica mi sono appassionata di più.
Poter esprime con pochi gesti, frasi, emozioni e canzoni fa capire veramente quanto il mondo possa offrire sempre cose nuove e incredibili. A volte ci fermiamo al primo imprevisto disperandoci, ma gente come ciechi e non udenti continuano a vivere in un mondo che noi appena riusciamo ad immaginare, adattandosi alle proprie capacità senza abbattersi.
Purtroppo il Corso era di quelli brevi e intensivi, tre mesi e hai finito.
Ma aver acquisito questo nuovo bagaglio mi ha fatto sentire bene, con voglia di apprendere altro e di continuare a conoscere questo magico mondo e i suoi abitanti.