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Ramesse e le regole certe (2). Per la prima parte, leggi qui Ci vuole, forse, un po’ di coraggio. Nessuno, penso, vorrebbe l’Isola con pochissimi collegamenti come era negli anni ’50 e ’60. Perché, allora, ancora oggi vengono utilizzate navi che impiegano lo stesso tempo di quelle di quegli anni? Esse contano sul groppone (ehm… sulla tolda) parecchi anni. Ci si lamenta che d’inverno l’Isola si spopoli. Questo problema è, a mio avviso, come un cane che si morde la coda. Pochi collegamenti vuol dire negozi chiusi, nel contempo negozi chiusi vuol dire pochi collegamenti. Come si fa per tagliare questo circolo vizioso? E qui subentra la buona volontà di chi dal basso deve spingere verso chi ha la facoltà di prendere decisioni. Il solito birichino ha posto una domanda: – Forse che durante il periodo estivo i numerosissimi collegamenti sono effettuati perché chi dimora sull’Isola diviene più simpatico rispetto agli altri periodi dell’anno? A me piace viaggiare ma soprattutto in tranquillità: con poco traffico. Per questo molte volte preferisco transitare su strade secondarie e poco affollate anche se allungo di qualche Km. Mi piace anche adoperare i mezzi pubblici, sempreché siano poco affollati. Ciò mi lascia anche osservare meglio il paesaggio. Avevo deciso pertanto di usare il bus per andare in un paesino di montagna sia per prendere un po’ di frescura sia per gustare qualche prodotto locale. Sono andato a vedere gli orari dei bus. Ebbene ho notato che durante il giorno vi erano soltanto due corse: una la mattina presto ed una nel primo pomeriggio. Era ovvio: anche i trasporti rispondono a “certe regole” o se vogliamo a certi “affari”: che interesse ci può essere per una popolazione ridotta all’osso? Così si può notare che le corse aumentano di numero quando si presuppone che ci siano più passeggeri, come ad esempio quando si trasportano gli alunni che vanno a scuola, o i pendolari che vanno a lavorare. Può mai sorgere un’industria là dove non ci sono collegamenti? A loro volta i collegamenti fanno sì che nelle loro vicinanze sorgano industrie e/o capannoni. – Forse – ha detto “l’economista” del gruppo – se si potesse allungare la stagione turistica, spalmato il guadagno per più tempo, si potrebbero evitare la ressa, lo scempio e le altre cose negative che succedono perché è tutto concentrato o per meglio dire congestionato in troppo poco tempo, come lo era il concentrato di pomodoro in una scatoletta da 50 gr. A proposito: ho notato, verso la fine di settembre e gli inizi di ottobre dei gruppi rumorosi e ciarlieri di scolaresche che sostavano nel porto di Formia in attesa di imbarco: dove erano diretti? [Ramesse e le regole certe (2) – Fine] Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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