Ambiente e Natura

Quattro amici al bar

di Vincenzo Ambrosino

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Eravamo quattro amici al bar
che volevano cambiare il mondo…

Ha il diritto un amministratore comunale di cambiare la toponomastica? Certo: non solo ha diritto ma anche il dovere di farlo!
Il direttore della posta di Ponza, per esempio, ci ha detto a chiare lettere che la nostra corrispondenza non arriva in tempo “perché è un casino la nostra toponomastica e poi è impossibile il servizio senza numeri civici”.

E allora, questa benedetta toponomastica andava fatta: perché quindi, tante polemiche che infastidiscono addirittura Sandro Romano?
Caro Sandro alla tua meraviglia sulle polemiche rispondono i cittadini: “perché cambiare il nome ad una via comporta poi, tutta una serie di nuove adempienze burocratiche che riguardano non solo il Comune ma anche il Cittadino”
Di questo, bisognava esserne consapevoli tutti a cominciare dai membri della commissione che hanno scelto una loro interpretazione per applicare il Regolamento.
Nell’art. 10 del regolamento si parla dei criteri di denominazione e al punto (1 ) c’è scritto: E’ fatto divieto assoluto di apportare modifiche di nomi ad aree di circolazione già esistenti al fine di non variare l’assetto territoriale già valido ai fini della toponomastica e storici.
Dopotutto anche nell’art. 3 dello stesso Regolamento al punto (1) si diceil Comune di Ponza tutela la toponomastica storica del suo territorio, prediligendo i toponimi dei catasti storici e quelli formatesi nella tradizione orale.

Io non giudico la composizione della commissione, per me potevano essere anche quattro amici al bar qualsiasi, ma consapevoli almeno di questi due articoli. Quindi lavorare per portare a compimento questa importante incombenza (che serve alla comunità) con l’intento di facilitare e migliorare la vita dei cittadini; non complicarla.

Il cittadino che fino ad ieri abitava in una strada che aveva un determinato toponimo e ora si ritrova ad abitare nella stessa strada con altro toponimo dovrà organizzarsi per eseguire tutta una serie di incombenze burocratiche per legalizzare la sua nuova posizione.

  • la residenza all’anagrafe del comune. Questa domanda va presentata dal cittadino maggiorenne, accompagnata da un documento di riconoscimento e dal modulo di richiesta compilato. Tale dichiarazione dovrà essere integrata con i dati identificativi dell’immobile e di tutte le persone interessate dal cambio.
  • Patente di guida, libretto di circolazione e assicurazioni di tutti i veicoli intestati al nucleo familiare. Per quanto riguarda i tagliandi di circolazione, essi sono inviati al nuova residenza direttamente dalla motorizzazione civile per posta, previa richiesta. Fino a quel momento sarà necessario circolare con un foglio sostitutivo consegnato al cittadino al momento della comunicazione. Per il certificato di proprietà non è necessario l’aggiornamento, che può comunque essere fatto a pagamento. Anche la compagnia assicurativa alla quale ci si appoggia per i propri veicoli va contattata per procedere all’aggiornamento.
  • Tassa sui Rifiuti (Tari) ed, eventualmente l’Imposta Municipale Unica (IMU): che come sappiamo è a carico di chiunque possieda un immobile di proprietà, per questa sarà necessario compilare un modello specifico da consegnare all’ufficio di competenze del  comune, secondo un termine variabile. Qualora il contribuente fosse in possesso di fabbricati, aree fabbricabili e/o terreni agricoli assoggettati all’IMU o usufruttati, egli è tenuto a comunicare, all’anagrafe del comune in cui è collocato l’immobile, del cambio di residenza, per procedere all’aggiornamento.
  • Canone Rai, legato alla bolletta della luce. Il Canone, che si appoggia alla bolletta elettrica, il cittadino dovrà comunicare all’Agenzia delle Entrate il cambio di residenza entro 20 giorni dal trasferimento, indicando unicamente il numero del Canone tv.
  • Bollette del gas, della luce e del telefono;
  • Banca; sarà necessario comunicare alla propria filiale la variazione o fare il passaggio a quella del nuovo comune di residenza, qualora ne sia presente una.
  • Medico e/o pediatra;
  • Posta: per ricevere la propria posta al nuovo indirizzo sarà necessario informare del cambio anche le Poste Italiane, negli uffici postali abilitati, al portalettere o direttamente online.
  • Tessera elettorale, Passaporto e Carta di Identità: non vanno aggiornati obbligatoriamente, Ma va comunicato il cambio di residenza ogni volta che vengono esibiti. Tessera elettorale: l’aggiornamento avviene automaticamente, anche se non coincidente con le tempistiche del cambio di residenza per motivi burocratici.
  • Agenzia delle Entrate e/o INPS. La prima sarà da contattare per confermare il cambio se si possiedono immobili, terreni, fabbricati o se si è in possesso di partita IVA, passo necessario per la dichiarazione dei redditi, tassazioni e agevolazioni. Se si percepisce una pensione, disoccupazione o ANF sarà invece necessario contattare l’INPS.
  • Aggiornare le licenze di caccia, di pesca.
  • Per i commercianti: aggiornare gli indirizzi per i fornitori (complicazione per la fattura elettronica).

Certo in una società funzionante queste ulteriori incombenze burocratiche incontrerebbero professionalità e comprensione nei vari uffici, ma sappiamo – da lunga esperienza – che uno dei mali assoluti dell’Italia è proprio la burocrazia che blocca gli utenti cittadini in lunghe trafile molto spesso deprimenti e frustranti. Sui blog se ne leggono “di tarantelle” che devono subire gli utenti per esempio per  un semplice cambio di domicilio.
Ecco perché i cittadini, di Ponza, sono oltremodo preoccupati da questa nuova toponomastica.

Ma mi chiedo: – la Commissione per la Toponomastica nel redigere le proprie proposte di nuovi toponimi aveva tenuto conto anche delle conseguenze che queste comportavano ai cittadini in termini di stress e impegno per rimettere a posto documenti e carte?

Questo dicono i cittadini di Ponza: – Non era più intelligente lasciare i nomi attuali e occuparsi di dare un nome solo alle strade che non lo avevano? 

A questo punto i cittadini ponzesi chiedono alla commissione: – Amici noi vi ringraziamo dell’impegno, è giusto onorare gli eroi del passato che hanno reso famosa la nostra isola ma, se siamo ancora in tempo, rivediamo il rivedibile con un po’ di buon senso, per favore!

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