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Il debito pubblico è un buco nero. Una proposta di chiarimento

di Vincenzo Ambrosino
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Lettera aperta ai parlamentari del Lazio
All’attenzione dei Parlamentari del Pd

Oggetto: Istituire una Commissione parlamentare che studi strategie per  uscire dal ricatto del debito pubblico.

Perché il debito pubblico è così alto in Italia? Da dove parte, con chi lo abbiamo e con quali finalità lo abbiamo contratto? Sono finalità che corrispondono agli interessi generali o finalità particolari? Per la crescita di questo debito vi sono responsabilità pubbliche o private, statali o internazionali, politiche? Il nostro è un debito estinguibile, contrattabile o inestinguibile?

Onorevoli rappresentanti dei cittadini,
i cittadini non comprendono più il teatrino della politica. Che governi un esecutivo di destra o di sinistra non cambia niente. Al di là del colore della manovra economica: da una parte aumentano le tasse ai cittadini dall’altra aumenta il debito pubblico.
La conclusione a cui sono arrivati milioni di cittadini è che il debito pubblico sia inestinguibile per cui qualcosa si deve fare per svincolare gli Stati ma anche i popoli da questa gabbia che inaridisce la vita umana.

Questa sembra essere una verità oggettiva eppure i cittadini vedono i loro rappresentanti in Parlamento continuare a fare i  giochi di squadra: “la destra accusa la sinistra e viceversa dell’inettitudine dell’altra parte” ma i problemi si aggravano: la qualità della vita dei cittadini e degli ambienti naturali  va ogni anno degradandosi; i diritti acquisiti vengono perduti e questo non può che creare disperazione e rabbia nei cittadini che prima o dopo esploderà.

Il cittadino non è stupido e si pone una domanda: “se io pago le tasse e una gran parte di queste tasse servono per pagare gli interessi di questo “buco nero che è il nostro debito pubblico” come può lo Stato creare lavoro, difendere i lavoratori dai licenziamenti, contrastare la chiusura delle fabbriche, produrre servizi adeguati ai cittadini?”

Non lo può fare e infatti, al di la delle “rappresentazioni teatrali di questo parlamento”: le tasse aumentano, aumenta il debito pubblico, le fabbriche chiudono e giovani e meno giovani sono costretti ad emigrare per trovare un lavoro. Gli italiani ancora oggi sono costretti ad emigrare per trovare un lavoro.

I cittadini vedono un’altra cosa: da una parte ci sono gli Stati che si sono indebitati e come “criceti impazziti corrono intorno alla ruota nella ricerca di pagare i loro debiti” e dall’altra vedono, un nugolo di finanzieri internazionali, che accumulano ricchezze, prestano soldi a tassi insostenibili, per cui ricattano gli Stati e i popoli imponendo nell’immediato il pagamento  degli interessi e subito dopo tutta una serie di proposte di Austerity.

Se non riusciamo a trovare i soldi per aiutare i più bisognosi, come possiamo pretendere di trasformare il sistema produttivo in senso ecologico? Come facciamo la riconversione ecologica dell’economia  se i soldi lo Stato non ce l’ha e non li può coniare?

I cittadini hanno capito che: mentre i Governi hanno difficoltà di investire nello “lo stato sociale”, per il benessere dei propri cittadini, questi Finanzieri hanno capacità di farlo per cui impongono agli Stati privatizzazioni e riforme che favoriscano i loro investimenti.  Secondo questa logica, tutto  diventa un bene economico da far sfruttare a questi investitori privati: l’acqua, la scuola, la sanità, l’ambiente naturale, le opere d’arte ecc.

C’è qualcosa che da tempo non funziona e una prima conclusione a cui  milioni di cittadini sono arrivati e che: il debito Pubblico degli Stati – accresciutosi negli anni – serve ai grandi finanzieri per controllare i popoli e gli Stati e  per perpetrare i loro interessi politici ed economici.

Se a questa conclusione sono arrivati tanti cittadini sicuramente il mondo politico e parlamentare ne è a conoscenza da tempo per cui due sono le cose:
a) o la politica non ha soluzioni a questo Sistema per cui tenta di ignorarlo;
b) oppure la politica è succube di questo Sistema.
Ma i cittadini non vogliono credere a questo per cui ora onorevoli cittadini, è venuto il tempo di prendere le giuste decisioni per difendere la dignità del popolo Italiano sancito nella Nostra Costituzione.
Questo abnorme inganno deve finire!

Milioni di cittadini chiedono alla politica di lasciare perdere per un periodo la scaramuccia tra fazioni contrapposte per trovare unità contro questo nemico comune che è il debito pubblico.
I cittadini chiedono ai Parlamentare di occuparsi seriamente del debito pubblico, che è un problema planetario, bipartisan, non solo italiano ed europeo.

Se il debito è pubblico tutti i cittadini devono sapere come è nato, come è stato contratto, da chi è stato contratto e decidere se è un debito che va riconosciuto o no.
E’ chiaro che il debito pubblico è una trappola ideologica
Bisogna capire come si supera questa trappola!

“L’idea che si possono ridurre i debiti o annullare non è una invenzione di qualche velleitario rivoluzionario ma è stracolma la storia di Stati in cui sono stati ridotti o annullati i debiti”. Oggi i cittadini ritengono arrivato il momento  di occuparsi del ricatto del debito pubblico. E’ il problema che va messo come primo punto dell’agenda politica, (perché è da questo che dipendono la debolezza del nostro Stato) che riguarda tutti i partiti per cui tutti devono collaborare per arrivare ad una soluzione definitiva. Solo liberandoci da questa Gabbia potremo affrontare e risolvere i problemi degli italiani.

Un cittadino
Vincenzo Ambrosino