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Tra il Museo di Capodimonte e quello di Ponza

di Rosanna Conte

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Lunedì scorso, il 28 ottobre, al Museo di Capodimonte erano parecchi i visi ponzesi che potevi incrociare. Erano lì convenuti per una cerimonia importante: la donazione al museo dell’opera la Crocifissione da parte del maestro Carmine Di Ruggiero.

All’inizio della cerimonia il direttore del Museo, Sylvain Bellenger, ha sottolineato l’importanza dell’artista nella storia della pittura partenopea ed italiana.

Di Ruggiero è, infatti, una grande figura che ha attraversato, in condivisione con altri artisti, il disagio degli anni cinquanta nella ricerca di un linguaggio autentico che, una volta rifiutata la realtà esterna, potesse restituire la realtà interiore, il mondo intimo, quello dell’anima, con una pittura affidata alla pennellata libera, alla stratificazione di colori, all’improvvisazione. Durante la presentazione è stato sottolineato che, pur restando sempre in rapporto con i gruppi artistici di appartenenza, Carmine Di Ruggiero non ha mai rinunciato a sperimentazioni personali.

Particolarmente affezionato alla Crocifissione, che ha creato nel 1957, l’ha tenuta sempre accanto a sé, nel suo studio, per tutti questi anni e ha deciso di affidarla al Museo di Capodimonte perché sa che li sarà al sicuro.

Carmine Di Ruggiero è legato a Ponza da un antico affetto e pur mancandoci da anni, rivive l’isola attraverso i propri figli che, appena possono, la raggiungono con le loro famiglie.

Nel 2000 ha partecipato con altri artisti italiani alla mostra Mediterraneo o l’oblio dell’essere tenuta nel Camerone appena ristrutturato per diventare un museo. In quella occasione ha lasciato a Ponza una sua opera Interno bianco, L’ombra gialla, situata con opere di altri artisti in una sala del camerone-museo.

Avere opere d’arte depositate da venti anni e non provvedere a renderle fruibili è un danno alla cultura, ma anche all’economia.

Il direttore del Museo di Capodimonte, Bellenger, consapevole del valore dell’opera donata, invece era molto contento: andrà ad arricchire la sezione dedicata agli artisti napoletani, collocata al terzo piano, dove c’è già un’altra opera di Di Ruggiero, La città combusta del 1962 e donata nel 2007.

E’ lungo l’elenco dei paesi in cui Di Ruggiero ha esposto – vanno dagli Stati Uniti alla Francia, Svizzera, Germania, Austria e tanti altri – e le sue opere sono in tanti musei italiani.

Potremmo esporlo anche noi se avessimo un luogo deputato ad hoc.