di Silveria Aroma
Una sera qualunque, una canzone qualunque e mai sentita prima, mi è scivolata dentro sin dai primi accordi, passata oltre il mucchio delle tante cose che scorrono senza lasciare traccia, e mi ha portato verso la riscoperta di Graziani e delle sue canzoni.
Scarpe da tennis bianche e blu, seni pesanti e labbra rosse e la giacca a vento.
Marta io ti ricordo così, il tuo sorriso e i tuoi capelli, fermi come il lago.
Mi tenevi la mano e cantavi “Lugano addio”. E io pensavo a casa, a mio padre fermo sulla spiaggia, alle reti al sole e ai pescherecci in alto mare.
Ricordo i suoi occhi, lo strano tipo di donna che era come quando gettò i suoi disegni
con rabbia giù da Ponte Vecchio.
– Io sono nata da una conchiglia – diceva – la mia casa è il mare e con un fiume no, non la posso cambiare -.
E sei così bella che più bella non c’è. E sei così dolce che più dolce non c’è. E sei così scema che più scema non c’è, ma l’incanto continua… da non credere sei. E sei così scema che più scema non c’è, ma sei così bella che per te morirò…
Intanto Federica sale da lui, all’ultimo piano. Lei va da quell’uomo, un uomo maturo, si dice sposato, uno tanto più grande di lei. E la gente chiacchiera: che diamine, ci vuole sicuro un po’ di moralità!
Queste maledette malelingue!
“Franca ti amo”, è scritto su quel muro. Davvero è strano, mi sei tornata all’improvviso tu chiara nella mente, un nome come tanti comune fra la gente comune. Ricordo che parlavi sempre di cambiare il mondo lottando insieme, mentre io avevo un po’ paura perché ogni cosa che facevi mi sembrava un’avventura, ma tu non ti arrendevi mai e io sempre lì a dividere i tuoi guai.
Agnese dolce Agnese, se oggi sono prigioniero di questo cielo nero e di un ricordo che fa male, e se continuo a bere i miei liquori inquinati è vero che quei giorni non li ho dimenticati. (*)
Biografia – Genuina tenerezza
Scomparso nel 1997, i fan attendono anche per lui la solita ondata di “rivalutazione” che puntualmente tocca quegli artisti di valore poco o punto considerati quando erano in vita, magari in favore di ben più mediocri strimpellatori. Eppure l’abruzzese (ma di madre sarda) Ivan Graziani, nato a Teramo il 6 ottobre 1945, ha sfoderato una serie di canzoni di grande cantabilità e di indimenticabile tenerezza espressiva.
Il giorno 1° gennaio 1997 il cantautore, non ancora cinquantatreenne, si è spento nella sua casa di Novafeltria colpito da un male incurabile (biografieonline.it).
Lugano addio – Agnese – E sei così bella – Firenze (canzone triste), sono contenute nell’album Segni d’amore del 1989 – Carosello.
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(*) – I testi di Ivan Graziani sono stati liberamente riportati e associati dall’Autrice