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Foglie d’autunnodi Silverio Lamonica . Negli anni ’50 (1957, per l’esattezza) Marisa Del Frate lanciò, al Festival di Napoli, la nota canzone Malinconico Autunno, autori De Crescenzo – Rendine, di cui riporto la prima strofa e parte del ritornello per i tanti, soprattutto giovani e giovanissimi che, quasi di certo, ne ignorano l’esistenza. Erano verde ‘e ffronne. Malinconico autunno, (N. B. Considerati gli stili delle “Canzoni della domenica” riportati da questo sito, non mi sogno minimamente di riproporla per la medesima finalità. Tanto più che l’amico Franco De Luca, dismessi i panni di aedo vernacolare, proprio domenica 13 appena trascorsa, ha proposto il brano “Le Foglie Morte” di Joseph Kosma, testo di Jacques Prevert! Eseguita in varie versioni da mostri sacri del calibro di Juliette Greco, Yves Montand, Edith Piaf … che ne parlamm’ a ffà! ). Fatta questa considerazione, ritorniamo al tema. Esattamente un secolo prima, nel 1858, il poeta inglese Charles Dickens, pubblicò la poesia Autumn Leaves. Leggendo i due testi, noto una profonda analogia: in entrambi si riscontra un senso di tristezza per qualcosa che svanisce e si perde in modo definitivo. Nel primo caso si rimpiange l’amore perduto, nel secondo caso, oltre all’amore – appena accennato – soprattutto l’allegria, l’entusiasmo, il vigore della gioventù. Forse qualcuno “storcerà il naso” di fronte a un tale accostamento che, a prima vista, può apparire ardito. Ma forse non è così, anche perché la letteratura di ogni paese e di ogni epoca abbonda di temi del genere; pure il brano “Le Foglie Morte” di cui sopra, ne è un esempio eloquente. Leggiamo ora la poesia di Dickens: Autumn Leaves by Charles Dickens (1812 – 1870) Autumn leaves, autumn leaves, lie strewn around he here; Wither’d leaves, wither’d leaves, that fly before the gale: Più che “tradurre alla lettera”, ho cercato di interpretare i sentimenti del poeta, rispettando, però, la struttura dei versi. Foglie d’autunno di Charles Dickens Foglie d’autunno, foglie d’autunno, qui sparse, attorno a lui; Foglie rinsecchite, foglie avvizzite, prima della tempesta in volo: A corredo: la poesia nella lingua originale “recitata” dallo stesso Dickens, grazie ad un accorgimento “tecnico-multimediatico”. In realtà gli “ha prestato la voce” l’attore australiano Peter O’Shaughnessy.
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L’evocazione di Silverio Lamonica trova adepti nella nostra generazione, tanto che il 7 dicembre 2016 anche io feci riferimento alla canzone ‘Malinconico autunno’, del repertorio classico napoletano, nell’articolo “Tutt’i fronne d’u munno cadono“. A testimoniare, ove ci fosse bisogno, che i sogni si infrangono in tutti, giovani di paese e poeti illustri. Come le foglie in autunno. Quale autunno? Quello delle stagioni, delle età, delle illusioni.
Un autunno meno percepito e più sentito. Più intimo che avvertito. Più musicale che visivo.
Ecco perché è possibile nell’autunno una ‘ricchezza nella perdita’.