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Ricordare Ernesto Prudente

di Pier Giacomo Sottoriva

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Riceviamo in redazione e volentieri pubblichiamo, a sette anni esatti dalla morte di Ernesto: 22 settembre 2012

Ho forte il desiderio di ricordare colui che ha da ultimo impersonato la storia letteraria e antropologica di Ponza.
Mi riferisco a Ernesto Prudente, persona della quale è facile parlare bene, anche quando, dopo anni di amicizia coltivata e sentita, ho avuto con lui una piccola diversità di opinioni, dopo esserci scambiate carte e libri, con relative sincere dediche. Debbo constatare che Ponza non ha ancora ricordato in alcun modo Ernesto: nella toponomastica, o con un convegno che esamini la sua produzione letteraria. la sua figura di maestro, la sua fantasia di isolano, la sua dignità di uomo.

Vorrei ricordarlo ai Ponzesi e in particolare al sindaco Francesco Ferraiuolo, con il quale ho un’amicizia che risale alle primissime volte in cui venni a Ponza, più di cinquant’anni fa, avendo dormito nell’appartamentino che il compianto suo papà mi dette in fitto.

Vorrei che il Sindaco si facesse promotore di una richiesta di deroga all’intitolazione di una via, di una piazza, di uno slargo, di un edificio pubblico a quel nome. Non vi sarà nessuno che potrà opporre che bisogna far trascorrere alcuni decenni: le deroghe sono tantissime, e le giuste intitolazioni a Moro, De Gasperi, Kennedy e a tanti altri sono un precedente. Ernesto Prudente è stato per molti anni la voce di Ponza.

Ma oltre a questa iniziativa, che mi sembra doverosa, vorrei anche suggerire la opportunità di dedicare all’intera opera di Ernesto Prudente un vero e proprio convegno che ne esamini e valuti la importanza letteraria, antropologica e storica dei molti scritti e faccia proposte per salvaguardare e mantenere le molte cose – libri, carte, documenti, fotografie, articoli di giornale – da lui raccolte nel tempo ed ora, temo, a rischio distruzione.

2 Comments

2 Comments

  1. Silverio Lamonica

    22 Settembre 2019 at 21:20

    Con Ernesto ho condiviso la professione affascinante di maestro.
    Con Ernesto ho condiviso le ricerche storico- culturali riguardanti questa meravigliosa isola. Ero il suo traduttore “di fiducia” dall’inglese e dal latino dei saggi moderni e antichi su Ponza.
    Ho condiviso con lui l’amore sconfinato per questo lembo di terra stupenda. Un giorno mi disse che dalle numerose “scartoffie”, come amava definirle, aveva riordinato lettere e scritti di amici e conoscenti che riguardavano lui, mi fece trascrivere anche una poesia in vernacolo del Dr. Maggiulli che menzionava anche lui. Mi disse che voleva pubblicarle. Poi ci ripensò, forse per “scaramanzia”, chissà… Però sarebbe bello leggerle tutte assieme e constatare quanto gli abbiamo voluto bene, perché è importante ciò che si pensa di una persona quando è viva. Gli elogi dopo la morte sono dettati solo dalla circostanza. Comunque per onorare degnamente questo Grande figlio di Ponza seguiamo le sue orme, valorizziamo sempre di più quest’Isola di sogno in tutti i suoi aspetti più affascinanti: dalla difesa dell’ambiente e delle tradizioni folcloristiche al patrimonio storico, artistico, culturale in genere.
    Sono pienamente d’accordo con Pier Giacomo Sottoriva: Ernesto dev’essere ricordato in maniera “tangibile” e credo che la Commissione Comunale per la Toponomastica qualcosa in merito deciderà.
    Caro Ernesto, non riesco a dirti “addio” perché, grazie agli ideali comuni, ti sento sempre accanto a me, così come dev’essere per Umberto, Denny, i tuoi adorati nipotini e ai tanti, tanti che ti vogliono bene.
    Ciao – Silverio

  2. Umberto Prudente

    28 Settembre 2019 at 16:53

    Fraternamente ringrazio, anche a nome della famiglia, Pier Giacomo Sottoriva per le sentite parole scritte nel 7° anniversario della morte di mio padre Ernesto.
    Questo mio scritto è solo per aggiornare la situazione della vasta raccolta di libri espressamente su Ponza e anche di libri in cui solo si accennava a Ponza.
    A dir la verità c’è poco da aggiornare.
    I sindaci in carica negli ultimi sette anni, Pietro Vigorelli e Francesco Ferraiuolo, nel tempo, hanno sempre manifestato l’intenzione di inserire nel costituendo (ma quando?) Museo civico una sezione dedicata ad Ernesto.
    Più di un anno fa fui contattato dal delegato dell’amministrazione alla costituzione del museo, per sapere come la pensava la famiglia.
    Ed io espressi la nostra chiarissima posizione, nel solco dei desiderata di Ernesto: c’è la nostra piena disponibilità a consegnare al museo tutta la documentazione, attualmente conservata in due luoghi distinti, ma con alcuni punti fermi:
    – tutta la documentazione deve essere depositata in locali aperti al pubblico, idonei sia alla conservazione sia a prevenire tentativi di sottrazione delle opere ;
    – non esiste che la documentazione venga depositata in luoghi inidonei e alla mercé di tutti. Tanto vale tenerla a casa, vederla anche deteriorare, ma avendo la possibilità di consultarla immediatamente e, nel vederla, ricordarsi di Ernesto;
    – la presenza della famiglia nella direzione della struttura, per l’indirizzo e la supervisione dell’intera costruzione della sezione del museo;
    – creazione di associazione no-profit, di ong o altro tipo associativo, avendo lo scopo oltre all’andamento museale, la ricerca di finanziamenti privati e pubblici (anche a livello U.E.) per sostenere la sua vita.
    Però da quell’abboccamento nessun altro incontro, neanche uno fugace per la strada.
    E detto francamente, moltissimi amici di Ernesto, appassionatissimi di cultura, mi sconsigliano di aderire se non ci sono le più ampie garanzie, anche scritte, sulla costituzione e l’iter vitae del museo.
    Per ultimo, una decina di giorni fa sono stato contattato da un signore dichiaratosi amico di Ernesto, ma io non l’ho mai incontrato prima, il quale, manifestando grande apprezzamento per l’opera omnia di Ernesto, ha proposto la costituzione del museo e la ristampa, in numero limitato a titolo, di tutto quanto scritto da Ernesto.
    Ha proposto che queste ristampe dovrebbero essere vendute per recuperare denari da reimpegnare nel museo.
    Su questo punto sono molto perplesso perché papà non ha mai voluto vendere i libri, salvo i due illustrati perché il costo della pubblicazione era molto elevato.
    In seguito il signore mi ha scritto dicendo le stamperie usate da Ernesto non sono più in attività.

    Però una cosa è sicura, dopo tutte queste parole, siamo come al tragico 22 settembre 2012.

    Grazie e saluti
    Umberto Prudente

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