a cura della Redazione
Venerdì sera si è svolto a Le Forna l’annunciato incontro per rievocare il naufragio della nave americana LST 349 infrantasi in una notte di tempesta, il 26 febbraio 1944, contro gli scogli di punta Papa.
Si trattava della replica della riuscita serata svoltasi il 6 luglio scorso sul sagrato della chiesa di Ponza.
L’evento è stato realizzato, a cura dell’Associazione Ponzaracconta, come doveroso omaggio a tutti quei fornesi che, in quella notte e nei momenti successivi alla tragedia, si sono prodigati per salvare i naufraghi e dare loro ospitalità nelle proprie case offrendo quel poco che avevano: qualche indumento, dei calzini di lana fatti con i ferri, il fuoco di un braciere e soprattutto tanto calore umano.
L’incontro con i fornesi convenuti e i diversi ospiti ancora presenti sull’isola grazie all’onda lunga di un’estate che sembra non aver fine, nonostante la pioggia del giorno prima ed il levante della mattinata, si è tenuto sul piazzale della chiesa dell’Assunta, messo gentilmente a disposizione dal Comune e da padre Salvatore. L’ inizio appena dopo il tramonto.
Il pubblico convenuto – foto di Rossano Di Loreto
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L’assenza del palco, attenuando il ruolo dei relatori in quanto in mezzo al pubblico, ha consentito un maggiore coinvolgimento dei presenti e ha stimolato la significativa commovente partecipazione di alcuni di loro.
Scopo della serata, oltre la rievocazione del momento storico, la cronaca di quella terribile notte e il racconto delle vicende di tutti gli attori della tragedia, era, infatti, proprio quello di destare i ricordi di coloro che, presenti all’epoca della sciagura, abbiamo ancora la fortuna di avere in mezzo a noi.
Lidia Iodice e la figlia Adriana
(foto di Rossano Di Loreto – cliccare sull’immagine per ingrandire)
Così la serata, a parte il ritorno della signora Lidia Iodice che tanti ha commosso con il racconto della medaglietta che un soldato diede in dono al padre in segno di ringraziamento per averlo salvato (video in fondo pagina), ci ha offerto anche delle lucide testimonianze di altri due testimoni dell’epoca, Amerigo Feola di 90 anni e Salvatore Sandolo di 86.
Amerigo Feola intervistato da Umberto Natoli
Salvatore Sandolo, Amerigo Feola e Umberto Natoli
Salvatore Sandolo, Amerigo Feola, Umberto Natoli ed Enzo Di Fazio
(foto gentilmente messeci a disposizione da Rossano Di Loreto – cliccare sulle immagini per ingrandire)
Amerigo e Salvatore, che all’epoca dei fatti avevano rispettivamente 15 e 11 anni, ci hanno così raccontato alcuni particolari di quella vicenda, come i tre colpi di cannone sentiti nella notte e fatti partire dalla nave per lanciare l’allarme o la gara dei fornesi per procurarsi, raccogliendole dai magazzini e dalle barche, le funi che calate dal pizzo di punta Papa dovevano servire per trarre in salvo i naufraghi.
Solo alcuni dei tanti episodi di quella pagina di storia scritta dalla comunità fornese che ha mostrato coraggio, altruismo e solidarietà nonostante le privazioni e divisioni che la guerra aveva prodotto.
Nelle menti di Amerigo e Salvatore ritornano anche altre cose ed immagini, come la figura imponente e gli occhi azzurri dell’eroico ufficiale di volo della RAF Fred Goddard di stanza a Ponza che partecipò ai soccorsi da terra assieme ai ponzesi perdendo poi la vita nel tentativo di salvare un prigioniero tedesco.
La serata, caratterizzata dal coinvolgimento emotivo dei presenti e del pubblico, è scorsa così in buona parte come una interessante chiacchierata tra amici.
Ma si è anche avvalsa della proiezione di 64 immagini, alcune storiche della nave e di momenti del naufragio, altre attuali del relitto che, in due tronconi, giace ancora oggi a 26 metri di profondità sui fondali di punta Papa.
Ad illustrarle e a commentarle, come a luglio, il giornalista, scrittore ed esperto subacqueo Umberto Natoli cui va il merito di avere avuto l’idea della rievocazione della vicenda sulla quale ha fatto ricerche e raccolto documenti e testimonianze arricchendole con foto del relitto da lui scattate.
Andrea Donati, titolare del Ponza Diving, e Umberto Natoli
(tutte le foto a colori sono di Umberto Natoli – cliccare sulle immagini per ingrandire)
Parte di questo materiale è stato trasferito in una mostra fotografica, curata dall’Associazione Ponzaracconta, presentata a luglio nei locali del museo, una cui selezione siamo riusciti ad esporre anche a Le Forna grazie alla squisita disponibilità di Pasquale Villone e della moglie Margherita che ci hanno consentito di utilizzare il muro del loro Garden Bar La Salute.
la piccola mostra esposta sul piazzale della Chiesa
(foto di Rossano Di Loreto – cliccare sull’immagine per ingrandire)
C’è stata anche la proiezione di un video storico del naufragio (vedi in fondo pagina), girato da un operatore militare americano imbarcato sulla nave, che ha molto interessato e impressionato il pubblico presente.
Il tutto impreziosito dalla lettura di due poesie in dialetto di Franco De Luca: Vierne e Tramontane quanto mai opportune ed efficaci per ricreare l’atmosfera di quella notte di tempesta.
Da sinistra verso destra: Franco De Luca, Enzo Di Fazio e Umberto Natoli
(foto di Rossano Di Loreto – cliccare sull’immagine per ingrandire)
Coordinatore della serata è stato Enzo Di Fazio, presidente dell’Associazione Ponzaracconta, nonché uno dei redattori dell’omonimo sito, che in chiusura ha sottolineato il ruolo del sito e la sua missione, ricordando come sia importante l’attività di ricerca e di raccolta di fatti, notizie e testimonianze legate alla storia, alle tradizioni e alla cultura dei ponzesi, e come sia indispensabile alimentarla e sostenerla con l’interessamento, per evitare di perderne le tracce.
Un grazie particolare a Rossano Di Loreto che ci ha fornito gentilmente le foto della serata.
– Storia di un naufragio di Silverio Lamonica
con l’integrazione del breve video della durata di poco più di 4 minuti in cui sono ripresi gli interventi di Lidia Iodice e della figlia Adriana. Autore ne è Peter Alt, il professore tedesco innamorato di Ponza, che per la colonna sonora si è avvalso di Camillo Savone, un pianista in vacanza sull’isola conosciuto casualmente in quei giorni.
Enzo Di Fazio
22 Settembre 2019 at 20:40
Inserite nell’articolo alcune foto dei testimoni gentilmente messeci a disposizione da Rossano Di Loreto