di Sandro Russo
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Dal 7 al 14 settembre, la Mostra di Silveria Aroma al Museo (leggi qui)
Attraversato il breve corridoio, una coccinella gialla, piccola, su un dito di bambino, indica l’entrata.
Nel grande salone, dove tutto riecheggia, compresa la storia, ci sono dodici pedane di legno adagiate sul pavimento. E ogni pedana racconta una visione personale dell’isola.
C’ero anch’io, durante la preparazione e la sistemazione delle foto. Ad un tratto un raggio di sole si è infilato nel tendaggio che oscura un finestrone, in alto a sinistra, e ha fatto la sua scelta: di tanti posti dove poteva andare a posarsi, ecco cosa ha illuminato:
Il sentiero fotografico è fermo, anche se le foto non sono fissate sulle tavole di legno.
Passo dopo passo, il visitatore può attraversare la Mostra, i colori che la compongono, il vento, il mare, il cielo che cambia passando dall’alba al tramonto. I ricordi… e più di qualcuno esce dal percorso con gli occhi lucidi. Sarà perché affiorano altri ricordi, di chi ha scattato, o semplicemente perché l’impermanenza regna, attraverso le bolle di sapone, i fuochi d’artificio, il vento che muove tutto.
Un bambino sorridente entra accompagnato dai genitori. La sua voce piccola riecheggia nella stanza. Quel gioco di colori lo diverte, a tal punto da arrivare a cercare di acchiappare un uccellino che in realtà è soltanto stampato. Ma lui non si rattrista; tira su l’intera foto, e lo guarda ben bene da vicino.
Le parole che più frequentemente ritornano, nei commenti veloci dei visitatori o nelle brevi scritte lasciate sul quaderno sono: Occhio, Anima, Bellezza, Ricordi, Poesia… che si potrebbero legare insieme così: l’essenza della natura umana rivive in immagini evocative e poetiche, a tratti disperate, che toccando l’anima attraverso i ricordi, portano il respiro del mare.