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Gaeta, prima edizione del Capodanno Bizantino con Adriano Madonna

di Enzo Di Fazio

 

Domenica Gaeta ha vissuto una giornata particolare.
Nel cuore del borgo medioevale, tra la Villa Comunale Traniello ed il Molo Santa Maria che fanno da cornice alla bella cattedrale del XIII secolo con l’austero campanile di 57 metri, sintesi di contaminazioni di culture ed epoche diverse, Gaeta è tornata ad essere il grandioso ed antico ducato che fu, tra il nono e l’undicesimo secolo, ai tempi dell’impero bizantino.

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A quei tempi era in uso il Calendario Bizantino e il relativo Capodanno, che cadeva tra il 31 agosto ed il 1° settembre di ogni anno (1), è stato l’ispiratore dei festeggiamenti di domenica.
Si è trattata della I edizione di questa ricorrenza e del secondo giorno dedicato all’iniziativa dopo che il 3 settembre, nella sala consiliare del Comune, si era tenuto il convegno per ricordare ed illustrare, per la prima volta da allora, la storia, l’arte, la politica e l’economia dell’antico ducato che comprendeva i comuni rivieraschi intorno Gaeta, oltre che la stessa Gaeta ed alcuni territori contigui della Ciociaria, comprensorio territoriale che ancora oggi  rientra nella giurisdizione dell’Arcidiocesi di Gaeta.

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Un corteo storico in costumi dell’epoca ha sfilato tra la gente mentre un folto gruppo di sbandieratori di tutte le età, appartenenti alla nota Associazione Tre Torri di Minturno, ha affascinato grandi e piccoli con le piroette dei loro stendardi. Il tutto accompagnato dal cadenzato rullio dei tamburi e dallo stridente suono delle chiarine, le classiche trombe medievali

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Ma la giornata è stata particolare anche perché si è proceduto all’investitura dell’ipata, figura che rappresentava, nell’era bizantina,  il governante della città. L’ipato, dal latino hypatus  e dal greco hypatos, viene tradotto generalmente come console, termine che iniziò a sostituirsi all’ipato quando il potere bizantino cominciò a vacillare e l’autonomia delle città stato aumentò.

Da Wikipedia riporto:
Uno degli ipati più famosi fu quello di Gaeta (notare che curiosamente a Gaeta è in uso il termine, scorretto, ipata). Iniziato con Costantino (839-866), il regno degli ipati di Gaeta si trasformò in un potentato quando nell’ 877 Giovanni I di Gaeta ottenne il titolo patricius, nel senso tardo-imperiale di “guida militare”, dall’Imperatore, come ricompensa per la sconfitta dei Saraceni; suo figlio Docibile II di Gaeta assunse ufficialmente il titolo dux nel 930, in  segno di indipendenza dall’Impero bizantino, e diede così inizio al ducato di Gaeta.

Perché mi sono tanto soffermato sull’ipato o ipata, che dir si voglia?
Perché domenica la cerimonia prevedeva anche l’investitura dell’ipata e chi è stato investito di tale onorevole carica, nell’era del Capodanno bizantino del XXI secolo, è il professor Adriano Madonna, studioso e biologo marino, che tutti conosciamo e che noi di Ponzaracconta ci onoriamo di avere tra i nostri più seguiti collaboratori.

Molto suggestivi sono stati i momenti dell’investitura, dalla lettura della proclamazione alla vestizione, momenti di cui riporto, a corredo di questo scritto,  le immagini salienti.

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Le motivazioni dell’investitura: la professionalità, l’impegno e l’amore profuso nello studio della vita del mare. Di questo il professor Madonna ha saputo svelare i misteri attraverso la continua ricerca subacquea affiancata da oltre un cinquantennio di attività giornalistica.

La cerimonia si è protratta fino al tramonto allietata dalle acrobazie degli sbandieratori (eccezionali le performance dei più piccoli!) e salutata con un fresco bicchiere di spumante con l’augurio di rinnovarla, arricchita, il prossimo anno.

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(1) da notare che tuttora in Sardegna il mese di settembre in lingua sarda è chiamato Cabudanni, un chiaro caso di eredità culturale della dominazione bizantina nell’isola (fonte: Wikipedia)