di Pasquale Scarpati
.
Interrogare
I luoghi
Interrogare
Le cose
Interrogare
Gli alberi
Interrogare
Gli altri
Esseri viventi
Interrogare
L’uomo
E la sua storia
Interrogare
Se stessi
Interrogare
La vita
Ed il suo
Dipanare
Fino a che
Atropo
Non recide
Il filo
[1]
Ecco ciò che mi fece leggere Veruccio su un foglio ingiallito dal tempo, ritrovato chissà dove, mentre, appoggiato sul silenzioso muro di corso Carlo Pisacane, i miei occhi penetravano la luce rossa, ma tenue, del faro che delimita il molo e le case distese su per la collina di Santa Maria con la sua chiesetta dedicata a San Giuseppe.
Interrogare e interrogarsi… non si finisce mai; bisogna allenarsi però, perché alla fine ci sarà Qualcuno che ci interrogherà.