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Epicrisi 239. Tutti al museo, ma non solo

di Giuseppe Mazzella

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Diciamocelo chiaramente: il museo è nei sogni e nei desideri di moltissimi ponzesi, anche solo a giudicare dagli interventi di questa settimana sul nostro sito. Ma perché? In fondo cosa è un museo se non il deposito della memoria, o meglio – questo nel cuore di ognuno di noi – della “propria” memoria?

Non so spiegarmi diversamente il dibattito non proprio in punta di fioretto che si è sviluppato. La questione, argomentata tra Sandro Russo (leggi qui [1]), Silverio Lamonica (leggi qui [2]), Franco De Luca (leggi qui [3]e qui [4]) e Rita Bosso (leggi qui [5]), con i commenti di Enzo Di Giovanni, delegato alla cultura e di Vincenzo Ambrosino, hanno messo in luce alcune criticità in riferimento al costituendo museo.
Criticità direi anche fisiologiche, nessuno degli interessati ha esperienza specifica, ma tutti sentono il bisogno di dire la propria. Se vi sono state delle negligenze organizzative, come è stato lamentato, queste mi appaiono quasi normali. Se la nostra piccola realtà ponzese non può tenere il confronto con il museo di Ischia e di Ventotene, non ne farei un dramma.

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Si cerca di fare quello che si può con le poche risorse disponibili. Usiamo un po’ di buonsenso.
Quel che è certo è che il costituendo museo interessa tutti e tutti ce ne dobbiamo interessare. E’ un nostro diritto e un nostro dovere. Tutti vorremmo contribuire alla sua costituzione, tutti dobbiamo contribuire alla sua realizzazione. Al di là delle questioni politiche e burocratiche, il punto sul quale dobbiamo convergere è quello di offrire liberamente e gratuitamente tutti il nostro impegno. Il museo non è e non deve diventare un altro centro di potere, attraverso il quale smistare le attività a favore degli “amici” e contrastare quelle dei “nemici”.
Il museo deve essere una vetrina aperta a tutti, un mezzo attraverso il quale promuovere la nostra memoria e costruire una solidarietà tra tutti i cittadini che, ne sono certo, saranno entusiasti di partecipare con donazioni al suo allestimento, non appannaggio di pochi, ma aperto all’intera comunità. L’unico modo per fare questo è proporre la direzione del museo a titolo gratuito, così da evitare corse per l’accaparramento. Un museo sotto il controllo del Comune, anche per l’aspetto della gestione, sarà in grado non solo di offrire spazi e nuove opportunità culturali, ma di creare risorse economiche da destinare ai cittadini.

Sul sito è stata data notizia del restauro della statua di padre Pio (leggi qui [7]), dopo l’azione vandalica e incomprensibile di cui è stata fatta oggetto.

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Prendendo spunto dal vandalismo perpetrato contro la statua di padre Pio – non riusciamo ad abituarci a chiamarlo San Pio -, Pasquale Scarpati (leggi qui [9]), fa una una lunga analisi sugli atteggiamenti di quanti, prendendo a pretesto una qualsiasi scusa, pensa di liberarsi dall’obbligo morale di partecipare, ognuno secondo le proprie possibilità, alla soluzione di problemi comuni. Partecipare è un obbligo per chi ha a cuore la nostra isola. Esprimere il proprio pensiero è un diritto e anche un dovere che arricchisce, in uno scambio reciproco, le nostre conoscenze. E’ un p0′ quello che il nostro sito fa da sempre e Scarpati ce lo ricorda: apre a tutti, favorisce l’analisi, cerca di mettere ordine nelle varie “visioni” affinché si possa giungere ad una sintesi virtuale.

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La settimana che si chiude, oltre alla questione dibattuta del museo, è stata veramente sfolgorante di iniziative culturali alcune delle quali ruotano attorno al progetto “Il mare di Circe” (leggi qui [11]), ma non solo. Intanto l’associazione CalaFelci (leggi qui [12]) propone il suo sapido programma che va dall’ormai classico incontro del 9 agosto “Ponza in tavola”, alla gara delle bancarelle il 22 agosto all’appuntamento del 30 agosto per l’esposizione dello “Stracquo” al 31 dello stesso mese per la serata Ponziani benemeriti, che quest’anno si arricchisce del Ponziano letterario.

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Il 6 agosto, (leggi qui [14]) poi, si è tenuto un incontro su alcuni aspetti della variegata storia di Ponza, con Alessandro Romano, ormai specialista della storia borbonica e della nostra isola sette e ottocentesca e Gennaro Di Fazio che hanno voluto dedicare all’uditorio alcuni momenti della vita isolana; serata arricchita dalle interpretazioni musicali di Franco De Luca e Franco Di Giovanni.

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Del volume ‘A rena i Palmarola” di Raffaele Zocchi parla Rosanna Conte (leggi qui [16]), presentato da Martina Carannante e Enzo Di Giovanni, nei cui racconti  appare tutto il fascino antico e recente della storia di un’isola che non finisce di incantare isolani e no.
A chiudere la settimana una importante e originale mostra “Le Penelopi [17]”, della quale parla con grande entusiasmo Enzo Di Fazio; mostra che ha attirato moltissimi visitatori entusiasti delle attività artigianali e propriamente femminili che si intrecciano con il garbo e il culto della casa delle donne isolane.

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E non è finita qui. Oggi 11 agosto annuncia Enzo Di Giovanni (leggi qui [19]), Silverio Mazzella presenterà il suo ultimo libro: “Le ore del giorno i giorni dell’anno gli anni della vita”, nel quale ha condensato le ricerche di una vita della nostra comunità tra fede, superstizione e medicina popolare. La presentazione del volume si ripeterà a Le Forna il 17 agosto.

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Un degno coronamento di un’estate intensa e torrida non solo dal punto di vista climatico ma delle offerte culturali.
Buona domenica e… evviva Ponza!