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La storia nei ricordi personali. Una vociaccia rauca mi ferma stamattina a Santantuono. Ieri sera, 24 luglio, a Giancos è stato ricordato l’affondamento mortale del piroscafo Santa Lucia nelle acque antistanti Ventotene il 24 luglio 1943. La vociaccia che mi parla è quella di Salvatore Sandolo. Come tutti i giorni si sta recando all’officina su una bicicletta molto più giovane di lui ma molto più sgangherata. Perché Salvatore ha un’età ragguardevole che nasconde sotto una forma fisica che Dio gliela riguardi sempre ! La voce è quella che gli ha donato la natura; io affettuosamente l’ho descritta come ‘vociaccia’, ma se non avesse quelle tonalità roche e basse sarebbe una voce qualsiasi. E invece è la sua. Distinguibile in lontananza. Nel gruppetto, di fronte al bar Onda Marina, c’è pure Paolo di Santa Maria, Giovannino e Ferino. Quest’ultimo, Ferino, è pronto per imbarcarsi per Ventotene a deporre la corona sulla scafo affondato. Racconta: – Io avevo sei anni e stavo a Ventotene coi miei. Quel giorno con mia sorella Cesira e un’altra sorella (nota mia: non ricordo il nome) eravamo pronti per imbarcarci sul Santa Lucia per raggiungere Gaeta: ricordo gli scatoloni che avevamo riempito… e poi il trambusto. Sono le otto e mezzo. I turisti ancora si riposano ma i Ponzesi sono già attivi per affrontare un giorno di folla e di calore
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