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La serata delle vie sotterranee dell’acqua, a Ponza

di Enzo Di Giovanni
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…Dal momento che si parlava di acqua, ad un certo punto della serata ci siamo spaventati perché la burriana sembrava avvicinarsi – non era certo quella l’acqua che ci interessava -, ed allora abbiamo deciso di interrompere il filmato che stavamo vedendo, che comunque era quasi finito, per evitare spiacevoli conseguenze, in tempi di bombe d’acqua
Aldilà della nota di colore, “solita” partecipazione di pubblico: ormai abbiamo uno ‘zoccolo duro’ di appassionati che seguono gli eventi culturali che si susseguono in quest’estate un po’ così, partita in ritardo e con qualche coda di maltempo che ogni tanto si fa sentire.
Questa cosa non può che farci piacere: non era scontato interessare tante persone, ponzesi e non, ad appuntamenti culturali che escono fuori dal solito canovaccio estate-divertimento, in cui tutto si consuma senza lasciare tracce.

Il progetto illustrato da Mario Mazzoli e dalla la dott.ssa Chiara Delpino è di quelli che guardano lontano. Ci sono state mostrate slide e video di interventi di recupero svolti nel recente passato, gli stessi interventi che auspichiamo fare a Ponza. Sottolineo due affermazioni dell’intervento di Mario Mazzoli:
“Dovete pensare che molte città e paesi italiani quello che c’è sopra è stato costruito togliendo sotto”.
Il riferimento era a Napoli, ma si può adattare benissimo ad altre realtà. L’Italia ha nuclei abitativi antichissimi, spesso costruiti a più livelli su blocchi di rocce tufacee che fornivano la materia prima di quanto si andava a costruire. Più c’è sopra, più cavità vi sono sotto. E questo sotto è estremamente vario ed interessante.
Vi sono luoghi di culto, di sepoltura, rifugi per nascondersi dai nemici, semplici cavità da dove estrarre la pietra, pozzi e cisterne per la raccolta e la conservazione delle acque. E’ un mondo intero che va preservato ed anzi recuperato non solo per raccontare meglio la nostra storia, ma anche per proteggere il territorio e metterlo in sicurezza.
L’altra affermazione è:
“Quando con ASSO iniziamo a lavorare in un territorio, all’inizio le persone sono diffidenti, poi nasce una collaborazione spontanea, appena si comprende il senso del nostro impegno e della nostra passione ed allora diventa quasi una gara. E a Ponza vi è una ricchezza che possiamo a mala pena immaginare, e che deve stimolarci tutti.”
Una gara a fare che passa necessariamente attraverso il coinvolgimento dei più giovani, e delle scuole, come è stato sottolineato durante l’incontro, che frutti importanti potrà dare anche a Ponza.
il progetto vero e proprio, di cui la serata del 15 è stata solo il preludio, partirà durante l’autunno col sostegno e la compartecipazione di ASSO, della Soprintendenza, e del Comune di Ponza.
Ma grazie soprattutto al coinvolgimento della popolazione residente.
A Ponza vi è già un gruppo di ragazzi, sotto l’appassionata guida del nostro amico Enzo Bonifacio del Centro Studi Isole Ponziane, che da anni studiano il territorio alla scoperta dei tesori nascosti.
Che meritano di essere riportati alla luce.