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La libertà di stampa e la stampa nella libertà

di Alessandro Romano

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Diceva Beniamino Verde, compianto sindaco di Ventotene: “Questa libertà di stampa ci è costata una guerra”. Una sintesi tipicamente isolana che racchiude parecchi tomi di storia e tanto dolore.

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Oggi che viviamo nella democrazia, quasi non ci rendiamo conto del valore che ha la trasmissione libera del nostro pensiero. La censura che nacque contemporaneamente alla stampa meccanica, di fatto è la mutilazione, l’offesa del pensiero umano e della libertà più elementare dell’uomo: l’espressione. Tuttavia la storia ci insegna che, come un paradosso, per difenderci da qualsiasi forma di censura, anche indiretta, occorre necessariamente autocensurarsi. Limitare nella forma e nei contenuti notizie che coinvolgono la sfera strettamente personale degli individui, significa rispettare i diritti e la libertà altrui nella misura in cui esercitiamo la nostra libertà di pensiero.

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Io che sono l’ultimo arrivato nella Redazione di Ponzaracconta e che, pertanto, ho poco contribuito ai 10.000 articoli, ho comunque subito appreso con non poca soddisfazione che queste regole di democrazia, poste alla base della corretta e libera informazione, hanno la massima priorità nella Redazione di Ponzaracconta.
Autenticità ed immediatezza (non mediata) della notizia, rispetto della dignità delle persone e libertà di espressione svincolata da qualsiasi condizionamento culturale e/o politico: tutto questo è l’informazione del nostro frequentatissimo sito. Checché ne dicano le solite note malelingue, alimentate più da un’avversità culturale patologica che da una vera e propria diversità di pensiero, Ponzaracconta è e resta l’unica voce autenticamente libera dei Ponzesi, di qualsiasi estrazione sociale o politica essi siano.
Un bene culturale appartenente a tutti ed aperto a tutti che non ha precedenti nella travagliata storia della nostra piccola, ma agguerrita comunità isolana.