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Una barca canta in mezzo al mare. Andando a Le Forna ieri pomeriggio, sulla Panoramica, ho dato uno sguardo al mare. Stava calando il sole: un puntino rosso dietro Palmarola. Davanti, la massa scura del mare con nel mezzo una barca a vela. Sola, stagliata. Con questa immagine sono andato a sentire il Coro dei ragazzi che si esibivano nella chiesa dell’Assunta. Questo Coro è reduce da una gara a Brancigliano, dove si è classificato primo. Dico subito che non sarò preciso sulla gara, sulla data, sui partecipanti, sull’insegnante che lo gestisce perché sto dando sfogo soltanto alla mia emozione. E dunque non scrivo per informare. Sto scrivendo per partecipare una emozione. Quella che ho provato sentendo il Coro. Sono ragazzi delle Elementari e delle Medie, sono preparati a Ponza da una insegnante di musica. Ebbene questo Coro è una autentica novità nel chiuso della comunità ponzese. Non solo. Di una comunità rappresa, che sta implodendo stagione dopo stagione. Una novità culturale, viva, palpitante, che dà speranza a chi stabilmente trascorre la vita sull’isola. Mi sono emozionato tanto. L’isola vive. Come la barca a vela naviga solitaria, anche Ponza solca questi anni. Il Coro si è esibito per un’ora. Avrebbe meritato un pubblico più folto perché è una realtà sulla quale la comunità può contare. Specie nei momenti quando c’è bisogno di sentire la vicinanza dell’altro, e il canto affratella, diventa sentimento comune. Va la barca nel mare, e nella vita di questi anni va la comunità ponzese. Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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