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’A collera è petrosa, addo’ trase fa pertose. E dunque, sebbene spossati dalla litigiosità giornaliera dei due ‘contrattisti’ al governo, non bisogna arrivare alle elezioni del prossimo 26 maggio con l’animo esacerbato. Indignati sì, per la delusione di vedere un cambiamento asfittico e traballante. Eppure la ‘combine’ giallo-verde ha portato a galla tanta lordura, che rimaneva nascosta. La ‘sicurezza’ di cui si parlava in ambito elettorale, nascondeva il ‘razzismo’; il ‘prima gli italiani’ nascondeva forme di ‘antidemocrazia’; l’ordine di cui si lamentava l’assenza si sta manifestando con attacchi alla magistratura; la riforma delle ‘regole europee’ si connota come inosservanza dei trattati comunitari liberamente sottoscritti. Questa ‘lordura’, in tempo elettorale allusa, oggi è evidente. E dunque se ieri potevamo essere possibilisti e attendisti, oggi mi pare evidente che la marea antidemocratica e anticostituzionale vada fermata. Non si tratta di una lotta interna, soltanto italiana, bensì di una battaglia che associa l’Italia all’Europa. Votare per l’Europa equivale dunque a impegnarsi anche sul fronte politico del proprio paese. I popoli europei, o meglio, gli Stati europei con l’adesione all’Unione ottengono un valore aggiunto. E dunque. Detto così sembra un vademecum di un indottrinato. E la cosa non mi va. Non rispetta il mio sentire e nemmeno l’animo del Sito. Sul quale si possono esprimere pareri personali, non dettare ricette. L’invito della massima ponzese messa come titolo penso però che abbia una valenza condivisibile… Devi essere collegato per poter inserire un commento. |
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