Ambiente e Natura

Il bene comune

di Francesco De Luca

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Riprendo il tema del bene comune. E’ un concetto che appare semplice, e mi ci voglio soffermare.

Chi amministra, a tutti i livelli, ha come obiettivo ideologico il bene comune, giacché chi amministra la ‘cosa pubblica’, proprio perché essa comprende tutti i cittadini implicati, non può operare che nell’interesse di tutti.
Cosa che avviene, che si faccia volontariamente o no. Le decisioni riguardanti una comunità di cittadini si riversano ineluttabilmente su tutti. Ma sul concetto di tutti vorrei portare chiarimenti.

“Tutti” può essere inteso come un concetto aritmetico, ossia la totalità numerica dei soggetti. Ma non è in questo senso che viene utilizzato in politica. In politica il concetto ‘tutti’ ha un senso sociologico, giacché comprende idealmente tutti i soggetti implicati. Più che l’aspetto numerico il tutti significa la totalità organizzata della comunità sociale. La totalità organizzata. Cosa significa? Significa che una società è organizzata da categorie di persone. I negozianti sono una categoria, i fedeli religiosi un’altra, gli scolari, i militari, le casalinghe… e così via. Ogni categoria ha un valore, una responsabilità, una incidenza specifica. Per cui, faccio un esempio, la scogliera che si sta costruendo a Frontone rientra nel bene comune (di tutti) ma in modo differenziato. Serve per tutelare l’ambiente e serve per i bagnanti, per gli operatori turistici… serve… serve… per tutti ma in modo diverso. Alla categoria dei pensionati serve poco, ai cacciatori ancora meno.

Cosa voglio arrivare a dire? Voglio dire che il tutti, in quanto concetto sociologico ingloba i componenti della società ma soltanto idealmente. In concreto il bene comune, nelle decisioni specifiche, trova categorie sociali che traggono profitto da quelle decisioni, altre categorie vengono sfruttate. Occorre sondare lo specifico delle decisioni.

Ciò che decide l’organo amministrativo va sempre nella direzione del bene comune ma con valenze diverse.
Da qui ne deriva che non bisogna fermarsi allo slogan, occorre andare a considerare chi trae benefici da quella decisione, chi ci perde, chi ci lucra.
Nella puntata seguente altri aspetti della questione.

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