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Il ricordo del 25 aprile per non dimenticare

riceviamo dal portavoce della Casa dei Ponzesi e pubblichiamo

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Fu Alcide De Gasperi a decretare il 25 aprile “festa nazionale”.

Quel giorno di 74 anni fa, la Wehrmacht, forze armate tedesche, e i fascisti della repubblica di Salò iniziarono l’arretramento, abbandonando le città di Milano e Torino.
Nella città meneghina Sandro Pertini, futuro presidente della Repubblica e allora partigiano membro del Comitato di Liberazione Nazionale, aveva proclamato uno sciopero generale invitando tutti i cittadini e i lavoratori a protestare contro l’occupazione tedesca, contro la guerra fascista, per la salvezza delle loro terre, delle loro case, delle loro officine. Chiedendo, come a Genova e a Torino, di porre i nazifascisti di fronte al dilemma: “arrendersi o perire”.

Quella sera, Benito Mussolini abbandonò Milano per dirigersi verso Como dove, due giorni dopo, fu catturato dai partigiani ed ucciso il 28 aprile.
Questa pagina di storia testimonia la voglia di libertà, di democrazia e di pace del popolo italiano.

Il 25 aprile ricordiamoci dei caduti della resistenza antifascista ai quali fu negato il diritto di autonomia di pensiero, di parola, di azione. Fu negata loro GIUSTIZIA ed EQUITÀ.