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Peppeee…!

di Paolo Iannuccelli
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Lo vedevi seduto su una sedia del suo ristorante Il Timone lungo il corso di Ponza come un vecchio patriarca. Lui era Peppe.
Una calda mattinata di luglio del 1998 transitò Giulio Andreotti in compagnia del costruttore romano Bocchi che aveva presieduto la Lazio ed era stato sindaco del Circeo. Il potente politico democristiano lo riconobbe e disse: Ciao Peppe.
Lui rimase stupito, erano anni che non si incontravano ma fu vera gloria e tutti i paesani lo seppero in un battibaleno.
Un vero protagonista della storia di Ponza nella seconda metà del secolo scorso ci ha lasciato tra mille ricordi.
Peppe De Gaetano, classe 1929, aveva da poco compiuto 90 anni. Soffriva di vari acciacchi, ma fino all’ultimo ha conservato lo spirito combattivo che lo ha sempre contraddistinto.
Amava conversare, raccontare di una vita intensa, del primo albergo a Ponza che aveva creato, lo Scoglio di Frisio a Giancos, con tante bellezze teutoniche, degli articoli scritti per il quotidiano Il Tempo per difendere la sua isola, del confino e dei confinati che aiutava a comprare le sigarette quando era ancora bambino, della battaglia per chiudere la miniera della Samip.
Non è mai mancato l’impegno politico con il Partito Repubblicano, parlava della lunga amicizia con il ministro Oscar Mammì.
Ogni tanto era oggetto di scherzi. Un primo aprile gli presentarono un bel progetto per un porto turistico a Cala Cecata: lui si infuriò e presentò una denuncia ai Carabinieri.
Si sentiva un leone, era generoso e non mollava mai.
Ciao Peppe, ti sia lieve la terra.