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Intervista a Maria Sandolo, consigliere di opposizione

di Vincenzo Ambrosino
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 Intervista a Maria Sandolo, consigliere di opposizione e rappresentante in Consiglio Comunale del partito Fratelli d’Italia

D. Maria, tu sei consigliere di opposizione e rappresenti la lista civica Tutti Per Ponza e anche il partito Fratelli d’Italia. Non c’è contraddizione nell’essere rappresentante di un partito e di una lista civica?

R. Assolutamente no. La mia scelta di entrare a far parte di FdI è il frutto di un percorso politico condiviso con gli altri colleghi di minoranza, Piero Vigorelli, Franco Ambrosino e Giuseppe Feola. Ritengo infatti che essere rappresentanti di una lista civica all’interno del Consiglio Comunale e nello stesso tempo membro di un partito, nel mio caso di FdI, sia un elemento di forza per il progetto politico che s’intende portare avanti.
Da sempre politicamente mi sono identificata a destra, e nel corso della mia vita ho dapprima condiviso quello che era il progetto politico di Alleanza Nazionale, partito poi confluito nel Popolo delle Libertà. Infatti, in molte occasioni, durante la vita universitaria, ho partecipato attivamente alle manifestazioni politiche nazionali organizzate a Roma proprio dai partiti della coalizione di centrodestra. Posso affermare con sincerità di non aver mai votato a sinistra, né ho mai partecipato a convention o manifestazioni politiche di altri partiti.
Oggi sono fiera di far parte della famiglia di FdI, un partito che si colloca a destra, con a capo un leader carismatico, una donna, giovane, molto preparata, che nel corso della sua carriera politica si è contraddistinta per una limpida coerenza.

D. Dall’opposizione, tu, Vigorelli, Ambrosino e Feola dite che l’azione di questa maggioranza sta facendo arretrare l’isola. Ci puoi spiegare in sintesi quali sono le azioni amministrative che hanno bloccato lo sviluppo economico che voi proponevate?

R. Chi governa deve avere un progetto di crescita e di sviluppo. Noi l’avevamo. E volevamo l’indipendenza di Ponza e la sua ricchezza.
– Indipendenza nelle strutture per lo sviluppo del turismo nautico. Ecco perché volevamo il porto turistico a Le Forna e le scogliere di protezione dal vento di levante al porto borbonico. Milioni di investimenti per Ponza (quasi 70 milioni di euro), alcune decine di nuovi posti di lavoro stabili per tutto l’anno, la rinascita di Le Forna, un’isola finalmente porto sicuro per le imbarcazioni. Tutto questo avrebbe portato sviluppo e tanta ricchezza, per Le Forna e per tutta Ponza.
– Indipendenza nella produzione di energia. Lo abbiamo fatto ordinando la costruzione di una nuova centrale elettrica alla SEP (a gasolio e anche con produzione fotovoltaica), istallando il fotovoltaico in tutti gli edifici pubblici (Comune, Scuole, Centro Diurno). Avremo proseguito con l’illuminazione stradale a led solari. Energia grazie al sole di Ponza. E soprattutto grandi risparmi per le casse del Comune, che avrebbe potuto utilizzarli per nuovi investimenti e nuova ricchezza.
– Indipendenza per la produzione e la distribuzione dell’acqua. Grazie al dissalatore, che avrebbe emancipato l’isola dalla schiavitù medievale delle navi cisterna e dalle avverse condizioni meteo-marine. Acqua per tutti e per tutti i giorni, prodotta dal mare di Ponza. Anche qui, alcuni milioni di investimenti e più lavoro per molti ponzesi. Cioè più ricchezza.
– Indipendenza dal Parco del Circeo, con il ritorno ‘a casa’ di Zannone e la possibilità di una nuova fruizione turistica dell’isola, organizzata solo dal Comune di Ponza. Anche qui, investimenti, nuovo lavoro e più ricchezza. Al turismo nautico (incrementato dai nuovi porti), a quello balneare (nelle poche aree disponibili e messe in sicurezza) e a quello “storico” (le Cisterne romane aperte e le altre da riaprire), si sarebbe aggiunta un’offerta di turismo “intelligente”, più naturalistico, più terrestre, più culturale. E’ la ricchezza che si produce con la diversità dell’offerta turistica, con tutte le sue positive ricadute economiche.
– Indipendenza per la pesca professionale e sportiva, che viene sempre più messa in discussione dalle nuove normative europee in materia di SIC e ZSC. Noi siamo riusciti a limitare i danni delle vecchie gestioni amministrative, che avevano accettato, senza fiatare, i macigni imposti dall’Europa con i SIC e le ZPS. Siamo così riusciti a eliminare i peggiori obblighi e divieti previsti dalle ZSC dopo una lunga trattativa con la Regione e a garantire che gli altri obblighi siano gestiti di concerto con il Comune di Ponza.
Abbiamo così cancellato i divieti di ormeggio in aree con fondali con la Posidonia, gli obblighi di velocità di navigazione a 6 nodi, gli assurdi divieti per la pesca professionale e sportiva, i micidiali obblighi di regolazione dei flussi turistici gestiti dalla Regione o, peggio, dal Parco. Questa indipendenza ha cancellato le volontà ambientaliste di riduzione della ricchezza economica di Ponza.
– Indipendenza e ricchezza dalla bellezza di Ponza. Quella naturale è fuori discussione. Ringraziamo ogni giorno il Padreterno. Ma la bellezza va curata anche nei minimi particolari. Spiagge pulite, sentieri puliti, strade pulite. Lo abbiamo fatto insieme alla Pro Loco e a volontari, ponzesi e non. Oggi invece la Pro Loco è stata messa al bando dalla nuova amministrazione e si spendono 36.000 euro per ditte del continente. Bellezza vuol dire trasporti pubblici degni della bellezza di Ponza. Ora ci sono. Ma da sette mesi il Comune ancora non ha aggiudicato la gara alla ditta Schiaffini che l’ha vinta. Bellezza vuol dire decoro urbano. E il regolamento comunale che ho predisposto e fatto votare in Consiglio nel 2014, adesso giace in qualche cassetto chiuso del Comune.

Mi fermo qui e mi domando: l’attuale amministrazione ha forse un progetto di crescita e di sviluppo? Non ne vedo tracce. Il solo progetto per ora visibile è quello della distruzione sistematica di quello che avevamo fatto o volevamo fare.
Hanno affossato i due porti. Hanno detto no al dissalatore. Continuano a chinare il capo al Parco del Circeo. Chiudono le Cisterne romane. Il Comune è allo sbando.
Oggi domina la trascuratezza, tutto è trasandato e per chi arriva a Ponza non è un bello spettacolo che invoglia a ritornare sulla nostra isola.
Il turista vuole bellezza, ordine, pulizia e prezzi non esosi – esattamente quello che Ponza oggi non offre. Non a caso, in questi due anni, il calo del turismo, testimoniato dagli incassi della “tassa di sbarco”, è stato di 60.000 presenze in meno.
La Casa dei Ponzesi sta rubando il futuro di Ponza e dei ponzesi. E il tragico è che nemmeno se ne rendono conto, tanto incompetenti e sciagurati sono.

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D. Intanto, della vostra lista civica “Tutti per Ponza” anche Franco Ambrosino ha fatto la scelta di aderire alla Lega. Tra di voi non cambia niente? Cioè, condividete perfettamente la necessità di mandare a casa al più presto la maggioranza di Ferraiuolo?

R. Anche la scelta di Franco è stata condivisa e non ha assolutamente cambiato nulla tra noi membri dell’opposizione, anzi ci ha ancor di più rafforzato, soprattutto in un’ottica futura.
Alle elezioni del 4 marzo scorso e poi alle successive elezioni regionali e comunali, FdI e Lega fanno parte della stessa coalizione politica e rappresentano il nuovo centrodestra italiano. La scelta di Franco Ambrosino, così come la mia, è la chiara dichiarazione di voler partecipare in maniera attiva al futuro politico di Ponza, anche perché sono fermamente convinta che noi siamo il futuro politico di Ponza. Il resto è noia!

D. C’è perfetta sintonia tra la linea politica di opposizione del coordinatore di Ponza di Fratelli d’Italia, Danilo D’Amico, e quella del Gruppo “Tutti per Ponza”?

R. Il gruppo “Tutti per Ponza” ha un compito istituzionale ben definito, essendo il gruppo all’interno del quale siamo collocati noi quattro, membri della minoranza. Il ruolo del coordinatore di Ponza di Fratelli d’Italia, Danilo D’Amico, è invece quello di tracciare a livello locale la linea politica del partito. Si tratta di due funzioni ben distinte che devono mantenere necessariamente una propria autonomia, pur condividendo insieme molte battaglie politiche per bene di Ponza.

D. Maria, ti crea imbarazzo l’entrata nel tuo partito del vice sindaco La Torraca, dell’assessore  Mazzella e del consigliere delegato Aversano?

R. Assolutamente no. Forse l’imbarazzo è di altri, in particolare di chi ha deciso di entrare in FdI autoproclamandosi da sempre di centrodestra, ma dimenticando di aver partecipato, proprio in occasione delle precedenti elezioni politiche, a incontri organizzati dal Movimento 5 Stelle.
Caro prof, cosa ti devo dire? Si vede che FdI a Ponza ha lavorato molto bene, se è riuscito a convertire tre esponenti della maggioranza. Sicuramente la mia scelta di aderire a FdI non è stata dettata da ragioni di opportunismo, perché sono fieramente una donna di destra, sono monogama e non cambio collocazione politica a seconda di come tira il vento.

D. Eva La Torraca, oggi Fratelli d’Italia, ha detto che non condivide l’interrogazione parlamentare fatta dal coordinamento di Ponza del partito Fratelli d’Italia. Voi, tu e Danilo, dopo aver raccolto la documentazione avete informato la base, il coordinamento provinciale del partito? A quale livello partitico è stata concordata questa azione politica?

R. Sarebbe interessante capire, allora, perché mai la vicesindaco abbia deciso di aderire a un partito che mette in discussione il proprio operato politico. FdI ha ritenuto giusto portare in Parlamento, direttamente all’attenzione del ministro Salvini, le gravi disfunzioni amministrative del Comune di Ponza. L’iter per la presentazione di un’interrogazione parlamentare a firma di qualsiasi partito prevede una serie di passaggi non solo di natura tecnico-politica ma anche territoriale. Il nostro coordinatore locale ha portato all’attenzione del coordinatore provinciale l’oggetto dell’interrogazione presentata successivamente dalla senatrice (vice-capogruppo al Senato) Isabella Rauti.

D. Tra l’altro Eva ha detto testualmente: “I motivi per cui Danilo D’Amico chiede il commissariamento del Comune, ‘addirittura’ attraverso l’ausilio di un’interrogazione parlamentare, sono totalmente infondati”. Ti chiedo: sono infondati i motivi per cui, non D’Amico ma il partito Fratelli d’Italia ha presentato l’istanza di commissariamento del Comune di Ponza?

R. Un’interrogazione parlamentare viene dichiarata ammissibile dopo il vaglio degli Uffici sulle attività ispettive dei parlamentari, in questo caso del Senato. Se la stessa fosse stata ritenuta infondata, i predetti uffici non l’avrebbero calendarizzata.
Del resto, è sotto gli occhi di chiunque lo sfascio totale della macchina amministrativa. Oggi i cittadini di Ponza, quando si recano in Comune per risolvere i loro problemi, difficilmente riescono anche solo ad interloquire sulla questioni con i responsabili. Una tale grave situazione non può essere sottaciuta dalla minoranza che ha il compito di vigilare sull’azione amministrativa, rappresentando una garanzia di controllo per i cittadini.

D. A distanza di tempo dalla presentazione della vostra interrogazione parlamentare, avete trovato un’attenzione diversa da parte della maggioranza nei confronti delle vostre priorità politiche e sociali?

R. Assolutamente no. Caro Vincenzo, la maggioranza non manca occasione per puntare il dito contro l’atteggiamento “violento” della minoranza. In realtà è la maggioranza che non rispetta il nostro ruolo di consiglieri comunali di minoranza. Le istanze o le critiche dei consiglieri comunali di opposizione in sede di Consiglio Comunale non sono minimamente prese in considerazione. La maggioranza ascolta disattenta, non replica mai, e passa ai voti. E’ anche successo in più occasioni che la maggioranza ha tolto la parola alla minoranza, specie quando noi scoprivamo i loro altarini.
Questa mancanza di rispetto istituzionale si manifesta continuamente.
Nasce il Progetto “Città della Cultura”? Se la sono suonata e cantata da soli, con risultati financo esilaranti.
Pensano di realizzare il Museo? Noi avevamo coinvolto tutti (minoranza, associazioni culturali e di categoria) nei dibattiti preliminari per individuare il progetto di museo. Loro se lo cucinano nella sola Casa dei ponzesi.
Vogliono fare la toponomastica? Bene. Quindi formano una commissione che ha il compito di scegliere i nuovi nomi delle strade di Ponza. Ci sono molte persone, eletti e non eletti. Ma nessuno della minoranza. Orbene, anche noi avevamo formato una commissione per la toponomastica: ovviamente avevamo previsto e garantito la rappresentanza della minoranza al suo interno, non per una mera galanteria istituzionale, ma per il rispetto degli elettori che li avevano eletti. Insomma la maggioranza predica bene e razzola male.

D. Eva ha anche detto che vuole che “Zannone ritorni ai ponzesi”. Che non è contro il referendum da voi proposto ma lo ritiene inutile perché tutti i ponzesi sono d’accordo che Zannone ritorni ai ponzesi. Quindi questo è un punto di unità che tu e l’opposizione con D’Amico e i tre della maggioranza potrete portare avanti, non credi?

R. Noi membri dell’opposizione da tempo abbiamo manifestato la volontà che Zannone torni ai ponzesi. Siamo stati i primi consiglieri comunali a portare la questione all’attenzione del Consiglio, che ha votato all’unanimità l’uscita dal Parco il 13 marzo del 2017. Il referendum è uno strumento utile per testimoniare la volontà dei ponzesi di riprendersi la gestione di Zannone. Mi rendo conto che tale argomento crei un certo imbarazzo all’interno della maggioranza. Forse è proprio per questo che viene valutato come “inutile”.

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D. Eva ha detto che è pronta a fare un referendum contro Acqualatina? Tu che ne pensi?

R. Personalmente sono sempre favorevole ai referendum perché espressione assoluta di democrazia. Uscire dal Parco del Circeo è una scelta per costruire il futuro. Uscire da Acqualatina, per mantenere l’approvvigionamento di acqua con le navi cisterna invece che con il dissalatore, è contro il futuro. Fare demagogia è fin troppo facile. Ma qualcuno si è mai chiesto, se si esce dall’Ato 4, chi pagherà l’acqua e chi pagherà il suo trasporto sull’isola? Il trasporto dell’acqua via nave lo pagherà la Regione Lazio, perché è tenuta a farlo per legge. Ma la Regione non è tenuta per legge a pagare il costo dell’acqua destinata a Ponza. E allora saranno i ponzesi a pagarla e a carissimo prezzo. E’ questo che si vuole?

D. Eva ha detto che la sua amministrazione non è contro il porto al Le Forna: tu ci credi?

R. Caro Vincenzo, sinceramente mi piace parlare di fatti e non di proclami.
Io non vedo alcuna concreta e fattiva volontà amministrativa della maggioranza di realizzare il porto a Le Forna. Del resto, i cosiddetti “poteri forti” di Ponza hanno attività e interessi al porto borbonico e dintorni. Costoro hanno sostenuto la Casa dei ponzesi e ritengono che il porto turistico a Le Forna possa far diminuire i loro lauti incassi estivi. E’ un’analisi completamente sbagliata. Fatto sta che i “nobili ideali” della maggioranza – “anche noi vogliamo il porto turistico” – continuano a scontrarsi con gli “interessi” economici dei loro supporter.

D. Voi del coordinamento locale del FdI di Ponza avrete sicuramente notato le varie anime politiche all’interno di questa maggioranza che ci governa. Sicuramente c’è un’anima di sinistra molto forte che è ambientalista, ideologizzata, aperta a progetti come “Città della Cultura” che ha il Parco del Circeo come promotore. Un’altra è legata più alla cultura locale, quella di “prima il ponzese”. Voi dall’opposizione notate che ci sono sfumature politiche che possono essere aiutate a crescere contro altre che vanno sicuramente fermate in questa maggioranza?

R. Le “anime politiche” della maggioranza sono varie e forse anche in contrapposizione tra loro su temi importanti, come ad esempio la questione di Zannone. Queste contrapposizioni purtroppo fanno male a Ponza.Oggi, a prescindere dalla “anime”, tra la minoranza e la maggioranza non ci sono proprio i presupposti per intraprendere un dialogo costruttivo, perché siamo come due stranieri che parlano lingue diverse e non riescono a comprendersi, ma con la differenza che la nostra lingua (quella dell’opposizione) articola una sola voce e il nostro messaggio politico è unico e ben chiaro, mentre quello della maggioranza si presenta abbastanza variegato.

D. Eva auspica che con la loro adesione al partito Fratelli d’Italia, con la benedizione e mediazione degli esponenti Tiero e Calandrini, la linea politica del coordinamento di Ponza possa cambiare. Da opposizione dura possa diventare costruttiva, mettendo al centro del dibattito, non gli interessi personali, ma quelli del paese. Tu che ne pensi si può intraprendere questo percorso?

R. Personalmente in questo momento politico per Ponza sono sempre più convinta e fiera di stare all’opposizione e continuerò a farlo con la stessa attenzione e dedizione. E’ la maggioranza che deve essere costruttiva, perché ha i numeri e gli strumenti per esserlo e un suo fallimento politico non può essere addebitato al lavoro ai fianchi della minoranza.
Non esiste un’opposizione dura o molle o costruttiva o del Re.
L’opposizione fa l’opposizione. Segnala, critica, denuncia, propone… E’ la maggioranza che ha l’obbligo etico e politico di essere costruttiva. E non lo fa, a Ponza.
Quello che sta facendo la maggioranza non può essere assolutamente condiviso, perché non vi è nulla di costruttivo nella loro azione amministrativa, tranne la sistematica distruzione di quanto ben fatto dalla passata Amministrazione.

D. Fratelli d’Italia a Ponza non può avere una linea politica di governo e un’altra di opposizione, si creerebbe confusione nei militanti, per cui ti chiedo: quali possono essere i punti programmatici che voi chiedete siano attuati affinché la vostra azione da opposizione dura diventi costruttiva?

R. FdI a Ponza ha una sola linea politica ed è quella delineata dal direttivo e dal nostro coordinatore locale. Il resto sono dichiarazioni di natura personale.

 

Maria dice che è “orgogliosa di stare all’opposizione a Ponza”, in un gruppo che rimane coeso e fedele alla sua idea di sviluppo disegnata e abbozzata dall’amministrazione Vigorelli. Maria fa capire che rappresenta a Ponza la visione politica e la strategia di Fratelli d’Italia, coordinata sul territorio da Danilo D’Amico e condivisa dal Partito a tutti i livelli: politica che rimane di opposizione coerente e determinata a fermare l’azione della maggioranza che sta facendo arretrare l’isola di Ponza.

Ringrazio la consigliera d’opposizione Maria Sandolo, coerente militante di destra, che ha scelto Fratelli d’Italia perché ne ha sempre condiviso gli ideali politici, alternativi a quelli della sinistra.