Ambiente e Natura

Epicrisi 216. Eppure il vento soffia ancora…

di Luisa Guarino

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No. Non mi sono sbagliata io che scrivo, né si sbaglia chi legge. Non è alla canzone della domenica che è ispirato il titolo: siamo in zona epicrisi, e ho solo preso in prestito le parole di uno dei brani più belli dell’indimenticato Pierangelo Bertoli (*) per creare un filo conduttore alla settimana che si è appena conclusa.
In realtà il vento, quello forte, di tempesta, in quanto agente atmosferico, ci ha flagellato oltre una settimana fa. Ma i suoi effetti, metaforicamente parlando, hanno avuto ripercussioni che incideranno sulla vita politica e amministrativa della nostra isola anche in condizioni di calma di vento e mare piatto. Della sorprendente situazione che si è verificata all’interno del Palazzo comunale abbiamo riferito noi stessi a inizio settimana, in uno scritto intitolato Ponza e il problema del vento.

A sua volta tale scritto prende le mosse anche da alcuni articoli di stampa riportati nell’omonima rassegna, che registrano il passaggio di tre rappresentanti dell’Amministrazione Ferraiuolo nei banchi di Fratelli d’Italia: Eva La Torraca (che ricopre anche la carica di vice sindaco, il che non ci sembra proprio un particolare trascurabile), Giuseppe Mazzella e Fabio Aversano; oltre che il passaggio di Franco Ambrosino nelle file della Lega.

Gli sviluppi sono ancora ‘in fieri’ e i ‘giochi’ sono tutt’altro che conclusi: staremo a vedere. Anche se come sito non resteremo certo alla finestra.

Tra gli altri temi caldi anche quello della dissalazione, con un servizio ripreso da Repubblica, a distanza di qualche giorno da uno scritto di Tonino Impagliazzo da Ventotene; e il pezzo sull’Assemblea dell’Amministrazione su Zannone di Vincenzo Ambrosino, il quale appare piuttosto deluso da quanto emerso da quell’incontro. Riguarda da vicino Ponza e il suo sistema idraulico, la terza e ultima parte dell’argomento illustrato da Vincenzo Bonifacio, Le opere di presa dell’acquedotto di Le Forna: un lavoro interessante e accurato, oltre che una materia finalmente diversa da tante altre che ricorrono con maggiore frequenza. Apprendiamo con piacere inoltre che un grande passo avanti è stato fatto a Ponza grazie alla Nuova ambulanza della Protezione Civile, che finalmente consentirà ai residenti che dovessero averne bisogno di godere di condizioni di trasporto meno disagevoli. Una considerazione importante: il costo del mezzo non è stato ancora del tutto saldato. E’ quindi opportuno rammentare il motto di tutti i volontari: “Aiutateci ad aiutarvi”.

Restiamo sull’isola per fare il punto sull’Odonomastica ponzese e sul progetto di realizzazione e aggiornamento della toponomastica locale, legato a uno studio storico/linguistico che faccia riferimento anche a come i luoghi erano denominati anticamente. A proposito del passato, proprio oggi, dando il via ai festeggiamenti in onore di San Giuseppe, l’isola ospita C’era una volta Santa Maria, una bella iniziativa dedicata alla riscoperta delle tradizioni dell’antico borgo marinaro.
Dalla rassegna stampa di venerdì 1° marzo abbiamo invece conferma dei danni provocati dalla privatizzazione che da Caremar ha portato a Laziomar: si parla tra l’altro di un ingente danno erariale. Ma “guasti” e disservizi costantemente e a tutt’oggi denunciati e sofferti dai residenti isolani davvero non hanno prezzo.

Si è concluso questa settimana il pamphlet in cinque puntate di Pasquale Scarpati dal titolo Il colosso di Rodi, ovvero le immagini del nulla, dal suo stesso autore definito “un insieme di simboli, metafore e allegorie attraverso cui esternare constatazioni”. In realtà i capitoli più riusciti a mio parere sono invece proprio quelli in cui il pensiero non resta librato troppo ‘in alto’, ma sfiora situazioni più concrete. Come nell’ultimo (5), sottotitolo “La natura” in cui con grande tenerezza Scarpati accenna a Ponza, quando era “bella e intatta”. Ma ancora di più nel capitolo (4), sottotitolo Le chiacchiere in cui, forse suo malgrado, l’autore viene catapultato nell’attualità politica. Parlando infatti dei tipici dolci di Carnevale che hanno un nome diverso in ogni regione d’Italia (da noi, e lui lo dice, le chiamano ‘nucchètte’), trova il loro ‘pendant’ nelle ‘frappe’ portate dal premier Giuseppe Conte ai due vice Luigi Di Maio e Matteo Salvini al vertice di Governo a tre, mercoledì scorso a Palazzo Chigi. Chiamatele pure frappe, nocchette, galani, e chi più ne ha più ne metta: sempre di ‘chiacchiere’ si tratta. Chi lo faceva così diabolicamente ‘sul pezzo’, il nostro Pasquale: altro che metafore e allegorie.

(*) – La canzone di Pierangelo Bertoli (1942 – 2002), cantastorie coraggioso e sincero, la proponiamo in finale: è sempre attuale!

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2 Comments

2 Comments

  1. vincenzo

    3 Marzo 2019 at 11:48

    Cara Luisa, il “vento” di Bertoli è positivo: “passa tra i fiori e non li coglie”… Da noi c’è un vento che mescola uomini e idee, mandando in frantumi principi e mandati elettorali.
    Per me non va assolutamente bene. Se non arriveranno chiarimenti che ricompongano le distinzioni tra politica di governo e opposizione spero che anche la redazione di Ponzaracconta saprà manifestare il suo netto dissenso.

  2. Luisa Guarino

    3 Marzo 2019 at 17:10

    Certo caro Vincenzo, il messaggio di Bertoli è positivo: per questo di quella straordinaria canzone ho preso solo l’inizio del ritornello. In quanto alla confusione politica (per usare un eufemismo) che attualmente regna nell’isola, mi sento di dire a nome di tutta la Redazione che Ponzaracconta vorrà e saprà manifestare il suo dissenso.

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